Notizie in Controluce

FERMIAMO LA DEVASTAZIONE DEI BOSCHI AUTORIZZATA DALL’ENTE PARCO, DALLA REGIONE E DAI COMUNI:

25 MILIONI DI MQ DI DISBOSCAMENTO PREVISTO, 2,5 MILIONI DI ALBERI DA SALVARE ! (*) 

DOMENICA 28 SETTEMBRE – ORE 10.00

PASSEGGIATA CON RITROVO

NEI PRESSI DELLO STADIO DI NEMI 

MENTRE I LAGHI SPARISCONO:

40 cm in meno a Nemi, 50 cm in meno ad Albano in un anno (**) 

https://www.facebook.com/events/1121897639471279/ 

Non è un grido d’allarme ma la realtà.

Proprietari privati e comuni dei Castelli Romani stanno mettendo a profitto migliaia di ettari di bosco.

Con le autorizzazioni dell’Ente Parco e della Regione Lazio.

A quanto ci risulta i Piani approvati ammontano ad oggi ad almeno 2.500 ettari, così divisi, e che avverranno nel corso dei prossimi anni: 670 a Rocca di Papa, 210 a Rocca Priora, 556 Lariano, circa 500 Velletri, 800 di territori privati e di una fondazione ecclesiastica in vari comuni, tra quelli sopra con l’aggiunta di Nemi.

E ce ne sono sicuramente altri che ancora ci sfuggono, del resto è difficile rincorrere la velocità dei nulla osta, dei pareri di conformità e delle vendite all’asta di tutti gli uffici competenti.

La devastazione degli 8.000 ettari di boschi del Parco dei Castelli Romani riprenderà il prossimo 1 ottobre mal’Ente Parco non ci vuole ricevere in audizione.

Stiamo chiedendo l’immediata moratoria di tutti i tagli boschivi perché la “ceduazione” sta distruggendo tutto il patrimonio boschivo mentre le ruspe hanno sostituito molti degli animali che abitavano quei luoghi.

La “ceduazione” è solamente una pratica economica che distrugge la biodiversità, desertifica il suolo, cambia il microclima locale di cui godiamo e porta nelle casse dei comuni non più di 8-10 euro lordi ad albero.

Inoltre, le ditte vengono scarsamente controllate, poco o nulla sanzionate.

E’ eloquente il fatto che l’Ente Parco “chieda” a due ditte locali di Artena e Valmontone di sgomberare tutta la legna che hanno tagliato a Rocca Priora e Rocca di Papa entro il 30 settembre, quando invece il regolamento prevedeva che ciò avvenisse entro il 30 maggio per evitare incendi. Cosa ancor più grave, ha dato anche un altro nulla osta allo stesso proprietario di uno dei terreni coinvolti per altri 3 ettari.

Di fatto, le ditte e chi li controlla ci ha fatto passare tutta la rovente estate del 2025 con il rischio di incendi a causa dell’accatastamento del legname e solo ora si ricordano che sarebbe il caso di spostarli, così come dovevano spostare le ruspe per lo stesso motivo.

Provate a prendere l’autobus senza biglietto, non crediamo vi daranno una pacca sulla spalla lasciandovi 4 mesi per pagarlo ma per 2 euro non corrisposti ve ne chiederanno un centinaio, senza troppe cortesie.

Ce ne sono molte di nefandezze approvate dai vari enti, come il progetto di taglio sul costone del lago Albano per consentire ad ACEA di aumentare i prelievi diretti dal lago stesso, addirittura con i cosiddetti “disgaggi” sui massi pericolanti, cioè con cariche di esplosivo mentre i laghi vengono prosciugati e turistificati.

Chiamiamo la cittadinanza a partecipare ad una passeggiata informativa, con ritrovo alle 10.00 di domenica 28 settembre, presso lo stadio di Nemi. Non diamogliela vinta, continuiamo ad organizzarci.

COMITATO PER LA PROTEZIONE DEI BOSCHI DEI COLLI ALBANI

e-mail: comitatoboschicollialbani@inventati.org – Profili Social: FB e IG

Dati Ufficiali da (*) Albo Pretorio dei Comuni e del Parco, BU Regione Lazio (**) Idrometri di Albano e Nemi