PRG di Albano: più cemento meno risorse naturali
La Variante Generale al PRG cala sul comune di Albano senza prendere atto delle problematiche ambientali che ogni giorno aggravano la situazione del territorio, i privati avranno la possibilità di aumentare la propria area edificabile in cambio di aree pubbliche, il concetto di perequazione che secondo il progetto comporterà più cemento nelle zone verdi di adesso, infatti solo nelle aree non edificate è possibile questo sistema.
Non si tiene conto che Albano Laziale è il comune dei Castelli Romani con il più alto indice di impronta ecologica, ciò significa che ogni cittadino consuma più di quello che il territorio garantisce, con la conseguenza che stiamo distruggendo tutte le nostre risorse naturali.
Nel progetto del Piano si parla di ambiente e di alcuni studi effettuati che sono stati utilizzati per la redazione, ma non si trovano allegati e non si sa quali siano questi dati.
Manca completamente una Relazione sullo Stato dell’Ambiente, senza di questa qualsiasi PRG è privo delle sue basi, non si può progettare senza sapere se il territorio può sopportare tutto questo, esempi di mala – progettazione sono evidenti quando si aprono i rubinetti dell’acqua e non esce niente, la risposta è che si è abusato della risorsa.
” Al Comune di Albano – dichiara Fabio Papa, Responsabile del WWF Castelli Romani – serviva un Piano di recupero della sostenibilità ambientale, di un piano di servizi non di nuova espansione. Il comune ha gìà a disposizione spazi per quasi 60.000 abitanti teorici, non servono altre strutture. Chiediamo che il Sindaco attivi al più presto un serio studio per realizzare una relazione sullo stato dell’ambiente dopodiché valutare le modifiche necessarie al nuovo PRG per renderlo sostenibile”.
Per concludere il WWF lamenta la scarsa considerazione che è stata rivolta alla partecipazione, non ci si può ridurre a pochi giorni dalla scadenza delle osservazioni per chiedere ai cittadini e associazioni la propria opinione, questo doveva essere fatto all’inizio dello studio, in quel caso sarebbe stata VERA partecipazione democratica, ora non serve a nulla
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