Rocca di Papa – Ritorno dei Cavalieri dell’Orcatura in biblioteca, con lo scrittore Marco Novati
Con l’accoglienza della sorridente e ospitale Rosita Millevolte, si è svolto martedì 23 settembre, nella biblioteca di Rocca di Papa il primo incontro della nuova serie di eventi dei Cavalieri dell’Orcatura che hanno presentato l’opera di Marco Novati “Namasté”, EBS Print.
Il termine indica un saluto che nell’altro vede qualcuno da rispettare e onorare; s’accompagna a un inchino che omaggia l’interlocutore con devozione, congiungendo le mani: Namasté è la frase rituale che implica un simbolico avvicinarsi alla vita che va assaporata, godendo della sua bellezza nelle molteplici sfaccettature come – fa notare Lorena Gatta – un tramonto, un’ alba: ci accompagna a godere della bellezza del volo leggiadro di una farfalla, ci porta a riscoprire il dono della lentezza, del silenzio perché è nel silenzio che senti il respiro della natura che assapori la carezza del vento che sfiori l’anima del mondo…
Un’efficace prefazione di Laura Efrikian letta da Franco Antonucci ha introdotto la serata, descrivendo l’autore, amante dei viaggi e delle culture orientali, profondamente coinvolto nella loro spiritualità che conduce alla pace. L’amore per la natura lo avvicinerà a una vita semplice, arcaica che farà dell’amicizia una scelta e ragione di vita.
I nostri Cavalieri hanno ben saputo creare una sintonia letteraria con Marco Novati, attraverso le letture di alcuni brani significativi dell’opera, interpretati con grande espressività da Massimo Onesti; il dialogo con lo scrittore stesso, sollecitato e guidato da Lorena ha ben saputo cogliere le principali sequenze di tempo ed esperienze che han segnato Novati, esaltandone le forti pressioni emotive e il viaggio verso una rinnovata spiritualità e consapevolezza.
La realizzazione di momenti di condivisa accoglienza musicale, attraverso brani magicamente interpretati da Artisiano con Imagine di John Lennon e Wonderful tonight di Eric Clapton, nonché la musicalità del clarinetto, la dolcezza dell’arpa e l’avvolgente richiamo delle campane tibetane suonati da Gaia Antonucci, figlia d’arte hanno messo in risalto la sua incredibile bravura e versatilità: tra i pezzi interpretati, anche brani del suo stesso papà Franco e antiche melodie celtiche: il tutto ha avvicinato simbolicamente l’evento e lo scrittore protagonista, al pubblico presente, visibilmente ed emotivamente coinvolto.
Uno scrittore, Novati con straordinarie capacità descrittive, realizzate con semplicità ed efficacia, nonché la cura nell’evidenziare dettagli strettamente legati alla sfera intima della propria coscienza e sensibilità: tutto concorre a mettere in risalto lo sforzo e il coraggio del protagonista del libro, verso la realizzazione di un uomo nuovo, una trasformazione che lo libererà dalla zavorra di un’esistenza non pienamente vissuta con consapevolezza.
Le riprese e le immagini di Paolo Vinciguerra hanno egregiamente permesso a tutti noi di godere in pieno della bella serata, consentendo nell’interessante, iconica ricostruzione, di vivere l’evento nella pienezza del suo originale svolgimento.





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Leggere un articolo di Rita Gatta è come essere realmente presente ad un evento, tanto efficaci e profonde sono le sue descrizioni al punto da riuscire a farti provare realmente le emozioni sulla propria pelle.