ROMA 22 SETT 2025 – L’Italia intera si ferma per Gaza
ROMA 22 SETT 2025 – L’Italia intera si ferma per Gaza. Oggi, lunedì 22 settembre 2025, l’Italia vive una mobilitazione straordinaria: sciopero generale, manifestazioni e cortei in oltre 75 città, da Milano a Roma e Napoli, in segno di solidarietà con la popolazione palestinese. Aderiamo allo sciopero con l’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI),l’Unione Medica Euromediterranea (UMEM), la Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) ed il Movimento Internazionale Uniti per Unire, con AISC NEWS INTERNAZIONALE (Agenzia Mondiale Britannica Senza Confini), assume un valore simbolico enorme: un Paese intero che si ferma per dire basta alla guerra e chiedere pace, vita e diritti per tutti.
Le parole del Prof. Foad Aodi: vita, scuola e verità
Il Prof. Foad Aodi, medico fisiatra, giornalista internazionale ed esperto di salute globale, Direttore dell’AISC – Agenzia Britannica Internazionale Informazione Senza Confini, membro del Registro Esperti FNOMCeO, quattro volte consigliere OMCeO Roma e docente all’Università di Tor Vergata, dichiara:
«Ringraziamo la popolazione italiana e tutti coloro che credono nella solidarietà e nei diritti umani. Oggi diciamo con forza: salviamo i bambini, i professionisti della sanità e i giornalisti che garantiscono la verità. Garantiamo la scuola e la vita per tutti. Mentre nel mondo milioni di studenti entrano in classe, a Gaza i bambini cercano un pezzo di pane e una tenda per dormire. Non ci fermiamo mai nel dire sì alla vita, alla verità e alla solidarietà, e no con decisione a ogni forma di antisemitismo, islamofobia o discriminazione religiosa e razziale».
Corridoi sanitari e stop alle armi
«Da anni – prosegue Aodi – con AMSI, UMEM, Co-mai, AISC News e Uniti per Unire chiediamo no alle guerre, no all’invio di armi, sì ai corridoi sanitari e agli aiuti umanitari. Oggi aderiamo e sosteniamo lo sciopero per la vita, per la verità e per il diritto alla scuola, all’università e al lavoro. Non ci accontentiamo di parole di circostanza: servono fatti concreti, corridoi sicuri, protezione dei civili e investimenti nella salute e nell’istruzione».
Fermiamo il massacro, apriamo la via della pace
Le associazioni ribadiscono che lo sciopero di oggi rappresenta un grido collettivo che unisce cittadini, studenti, professionisti, medici, giornalisti e lavoratori. Un messaggio chiaro alle istituzioni internazionali: fermare il massacro, aprire corridoi sanitari, salvare i civili. La solidarietà italiana deve farsi ponte di pace, non complice di chi alimenta guerre e sofferenze
Lo sguardo di un bambino, il dolore di un popolo
Il Prof. Foad Aodi commenta con profonda commozione l’immagine che in queste ore sta facendo il giro del mondo: un bambino scalzo che cammina tra le macerie, con la sorellina aggrappata al collo. «È un simbolo di amore e di disperazione insieme. – afferma Aodi – Questo bambino, che dovrebbe avere solo il diritto di giocare e studiare, porta invece sulle spalle il peso della guerra e della sopravvivenza. Lo sguardo perso, i piedi nudi, dietro di lui solo macerie: è l’infanzia interrotta di Gaza, costretta a farsi adulta troppo presto. Questa foto rappresenta non solo due fratelli, ma un intero popolo che cerca di proteggere la vita anche dentro l’orrore».
Aodi sottolinea come l’immagine dei 2 bambini arrivi in rete, in queste ore, accanto ai membri della Commissione dei soccorritori per la popolazione in Gaza, Commissione Egiziana, che documentano evacuazioni, fughe disperate e drammi quotidiani e che salvano ogni giorno tanti innocenti. «Il gesto di questo bambino – prosegue – è un urlo silenzioso contro le coscienze del mondo. È la dimostrazione che non si può più parlare solo di numeri o statistiche: qui c’è un’umanità ferita, un popolo che chiede pace, corridoi sanitari, protezione dei civili e dei bambini. Ogni bambino morto o costretto a fuggire è una sconfitta per tutti noi».
Un messaggio al mondo: solidarietà senza confini
AMSI, UMEM, Co-mai, Uniti per Unire e AISC News sottolineano che l’adesione a questa mobilitazione va oltre i confini italiani: rappresenta la voce di una società che sceglie di difendere i valori universali della dignità, della giustizia e della vita. L’appello è rivolto a governi, istituzioni internazionali e opinione pubblica: non voltarsi dall’altra parte, non ridurre la tragedia di Gaza a un conflitto lontano, ma riconoscere che ogni bambino, ogni donna, ogni professionista sanitario ucciso è una sconfitta per l’umanità intera.
I dati della tragedia: la denuncia delle associazioni AMSI-CO-MAI-UMEM-AISC NEWS-UNITI PER UNIRE (22 sett 2025)
Secondo le rilevazioni diffuse da AMSI, UMEM, Co-mai, AISC News e Uniti per Unire, aggiornate al 22 settembre 2025.
• 65.283 morti e 166.575 feriti dall’inizio del conflitto (7 ottobre 2023)
• 75 uccisi e 304 feriti solo nelle ultime 24 ore
• 440 morti per fame e malnutrizione, tra cui 147 bambini
• oltre 550.000 evacuati da Gaza
• 152 Paesi hanno già riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina
Numeri che, sottolineano le associazioni, non possono più essere archiviati come statistiche di guerra: sono vite spezzate, famiglie distrutte, intere generazioni cancellate.
www.unitiperunire.org – www.amsimed.org – www.aisc.news
Centro Medico Iris Italia – Roma | Tel. 06.8862793
Facebook: Web TV & Radio Uniti per Unire | Twitter: @AmsiMedic





-ban.jpg)






























































































































































































Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento