Save the Children, la sofferenza non si è fermata per i bambini della Striscia

I bambini di Gaza hanno un disperato bisogno di cure mediche, cibo, alloggio e accesso all’istruzione e la pausa nelle ostilità non fa che rivelare la vera portata della devastazione. Lo ha affermato durante una visita a Gaza Inger Ashing, Direttrice Generale di Save the Children International, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Visitando Gaza tre settimane dopo la pausa nelle ostilità, Ashing ha incontrato i bambini sostenuti dall’Organizzazione umanitaria, tra cui una bambina di un anno che è quasi morta di malnutrizione ma che ora è ricoverata in una clinica di Save the Children.
Migliaia di bambini a Gaza si trovano ad affrontare malnutrizione e malattie dopo 15 mesi di guerra e la quantità di aiuti disponibili non è nemmeno lontanamente sufficiente a soddisfare gli enormi bisogni.
Secondo l’Ufficio stampa governativo di Gaza, più di 17.818 bambini – ovvero oltre l’1,7% dei bambini della Striscia – sono stati uccisi dall’ottobre 2023, anche se il numero reale è senza dubbio più alto. Molti hanno subito lesioni che hanno cambiato la loro vita, come arti amputati e danni mentali duraturi, e migliaia hanno perso i propri cari.
Ashing ha visitato uno dei due centri sanitari primari di Save the Children a Gaza, che fornisce servizi salvavita come vaccinazioni e cure mediche per bambini malnutriti e donne incinte e che allattano. Ha anche partecipato a una sessione di relazione madre-figlio in uno spazio a misura di bambino, un ambiente sicuro creato dall’Organizzazione in cui i bambini e chi si prende cura di loro possono giocare, imparare e ricevere sostegno.
Save the Children sta fornendo aiuti salvavita a Gaza, come cibo, acqua e prodotti igienici essenziali alle famiglie. L’Organizzazione gestisce anche i casi di bambini a rischio, fornendo loro protezione e il supporto di cui necessitano per rimanere al sicuro. Save the Children inoltre supporta economicamente le famiglie per aiutarle a soddisfare i loro bisogni e crea spazi e centri di apprendimento a misura di bambino per aiutarli a recuperare e a continuare la loro istruzione.
“Questa guerra ha portato via tutto a me e alla mia famiglia, ma questo posto [lo spazio a misura di bambino] mi ha dato speranza” ha detto Marwah*, una madre la cui figlia è sostenuta da Save the Children.
“La vita dei bambini è in bilico. Anche se le bombe e i proiettili si sono fermati, l’incubo per i bambini di Gaza è lungi dall’essere finito. Senza assistenza urgente, i bambini continueranno a morire. È straziante assistere alla sofferenza di massa e vedere così tanti bambini colpiti, che sono visibilmente malnutriti, molti presentano disabilità e lesioni che dureranno tutta la vita. Ho incontrato un bambino di un anno che è quasi morto di malnutrizione ma che per fortuna è riuscito a ricevere cure presso la nostra clinica” ha dichiarato Inger Ashing.
“Migliaia di bambini cercano disperatamente cibo, riparo e cure mediche. Abbiamo una piccola finestra di opportunità. Il tempo stringe per fermare gli effetti a lungo termine della malnutrizione e dei traumi. Dobbiamo agire ora per evitare che altri bambini muoiano dopo più di un anno senza un adeguato accesso agli aiuti e ai servizi di cui hanno bisogno. È essenziale potenziare la nostra risposta e garantire che i bambini di Gaza possano accedere ai beni essenziali di cui hanno bisogno. L’unico modo per fermare questa sofferenza è un cessate il fuoco duraturo e definitivo. La comunità internazionale deve anche ritenere responsabili gli autori dei danni inflitti ai bambini e delle vite strappate. Bisogna affrontare le cause profonde delle violenze ripetute e affrontare la crisi decennale dei diritti dei bambini nei Territori palestinesi occupati” ha concluso.
Save the Children fornisce servizi essenziali e sostegno ai bambini palestinesi dal 1953 ed è presente permanentemente nei Territori palestinesi occupati dal 1973.
L’Organizzazione ha due centri sanitari di base a Gaza, dove fornisce vaccinazioni e cure mediche urgenti ai bambini malnutriti e alle donne incinte e che allattano. Da quando sono state sospese le ostilità, a Gaza sono entrati i camion di Save the Children con kit di ricovero temporaneo, biancheria da letto e prodotti per l’igiene, e decine di altri sono in attesa al confine. Poiché molte persone probabilmente torneranno nel Nord, i team dell’Organizzazione stanno lavorando con i partner nel Nord di Gaza per fornire aiuti salvavita pronti anche a creare nuovi centri di assistenza sanitaria primaria, spazi a misura di bambino e spazi di apprendimento temporanei dove necessari. Sta anche approntando opzioni mobili per assistere i bambini e le famiglie in movimento.
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