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Scomparsa del professor Renato Corsetti, linguista e studioso del bilinguismo

Febbraio 03
11:05 2025

Con profondo dolore la Federazione Esperantista Italiana (www.esperanto.it) annuncia la scomparsa di Renato Corsetti, linguista, accademico e infaticabile promotore dell’esperanto, deceduto il 1° febbraio 2025 a Londra, all’età di 83 anni. Nato a Roma il 29 marzo 1941, Renato Corsetti ha avuto una carriera straordinaria e poliedrica che ha spaziato dalla linguistica accademica all’attivismo sociale e culturale.
Corsetti iniziò la sua carriera professionale nel settore bancario, ma ben presto il suo interesse per la linguistica lo portò a intraprendere studi universitari in psicopedagogia della lingua, ambito nel quale divenne una delle voci più autorevoli. Dopo aver insegnato per molti anni all’Università La Sapienza di Roma, divenne professore di Psicopedagogia della lingua e della comunicazione, dove si dedicò alla ricerca su temi come il bilinguismo, l’acquisizione linguistica e la pianificazione linguistica. La sua passione per la linguistica lo portò a scrivere numerosi articoli scientifici e libri sulla didattica delle lingue, sulla psicopedagogia e sulla grammatica dell’esperanto, un campo in cui fu pionieristico e apprezzato.
Parallelamente alla sua carriera accademica, Corsetti si dedicò sin dagli anni ’60 al movimento esperantista, dove divenne un punto di riferimento per intere generazioni. Fu uno dei protagonisti più significativi della modernizzazione del movimento, in particolare negli anni della contestazione giovanile, quando contribuì a rinnovare le strutture organizzative dell’Esperanto. Nel 1971, fu eletto presidente della Tutmonda Esperantista Junulara Organizo (TEJO), e successivamente entrò a far parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione Universale Esperantista (UEA) nel 1980, di cui fu presidente dal 2001 al 2007. Durante il suo mandato, Corsetti portò avanti numerosi progetti internazionali per la diffusione della lingua, sostenendo l’idea di un mondo più equo e solidale attraverso la lingua comune internazionale. La sua visione si concretizzò in iniziative che portarono l’esperanto a crescere, non solo in Europa ma anche in altre parti del mondo, come in Africa, dove con entusiasmo partecipò al primo Congresso Mondiale di Esperanto tenutosi ad Arusha, in Tanzania, nell’agosto del 2024.
Corsetti fu anche un instancabile difensore dei diritti linguistici e della giustizia sociale, temi che per lui non erano mai separabili dall’impegno per la pace e il dialogo interculturale. La sua visione di un mondo in cui la lingua non fosse un ostacolo, ma un ponte, ha ispirato molte delle sue attività, tanto a livello accademico quanto nel suo impegno come attivista. Non solo ha avuto un ruolo di rilievo nella Federazione Esperantista Italiana, ma ha anche contribuito in modo determinante a numerosi progetti internazionali, spaziando dal supporto alle lingue minori alla promozione dei diritti linguistici delle minoranze. La sua dedizione era evidente nel suo lavoro, che non si limitava mai al semplice insegnamento o alla ricerca, ma abbracciava anche la sfera sociale e politica.
Durante la sua vita, Corsetti ha lavorato con esperantisti e istituzioni di tutto il mondo, dando vita a reti di collaborazione che hanno unito persone di diverse culture e paesi. La sua influenza è stata decisiva per il rafforzamento dei legami internazionali del movimento esperantista, unendo generazioni diverse sotto l’ideale di una comunicazione senza barriere linguistiche. Anche nelle sue ultime attività, come il suo impegno nell’Associazione Esperantista Italiana e nella partecipazione a progetti legati al movimento per la giustizia linguistica, Corsetti ha continuato a essere una figura di riferimento, sempre con la stessa passione e determinazione che lo caratterizzavano fin dai suoi primi anni di attività.
Non solo esperantisti, ma anche tanti altri lo ricordano come una persona di grande umanità, sempre disponibile e pronta ad ascoltare, a trovare soluzioni ai problemi, a essere punto di riferimento per chiunque avesse bisogno. La sua saggezza, la sua pazienza e il suo approccio pacato erano doti che lo rendevano unico nel suo genere.
Renato Corsetti è stato un uomo che ha affrontato le difficoltà con una calma impressionante, un approccio da “tsunami pacifico”: la sua capacità di affrontare ogni situazione con serenità e lucidità, senza mai farsi travolgere, ma al contrario portando un cambiamento concreto e duraturo, ha lasciato il segno in tutte le realtà che ha toccato. Così come il mare che si ritira prima di un’onda potente, Renato sapeva agire in modo ponderato, ma con una forza che non passava inosservata.
La scomparsa di Renato Corsetti lascia un vuoto enorme, non solo nel mondo accademico e esperantista, ma anche nel cuore di coloro che lo hanno conosciuto come amico e mentore. La sua eredità vive nel suo lavoro, nelle sue pubblicazioni e in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui.
La Federazione Esperantista Italiana esprime le nostre più sincere condoglianze alla famiglia di Renato Corsetti, in particolare alla sua compagna Anna Löwenstein e ai suoi figli. Il suo esempio di vita, il suo impegno e la sua passione continueranno a essere una fonte di ispirazione per tutti noi.

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