Se niente importa, di Jonathan Safran Foer
Questo libro – edizioni Guanda – non è solo un’analisi completa ed esaustiva di tutto il processo industriale a cui vengono sottoposti gli animali per diventare la carne ed il pesce che possiamo comodamente comprare al supermercato, ma è anche una riflessione morale sulla scelta di mangiare questo tipo di prodotti. È un libro adatto a tutti, ai vegetariani che vogliono sapere di più e agli onnivori che ignorano gran parte di quello che mangiano. La produzione intensiva ha fatto in modo che la carne e il pesce diventassero economicamente accessibili a tutti con enormi ripercussioni ambientali ed innumerevoli effetti negativi da un punto di vista sociale ed economico.
Basti pensare che quasi un terzo delle terre emerse del pianeta è destinato al bestiame e che l’allevamento degli animali è la causa principale del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici. Il trattamento riservato agli animali negli allevamenti intensivi non provoca solo sofferenza (alle galline costrette a vivere in gabbie più piccole di un foglio A4 o alle vacche spesso mutilate ancora coscienti) ma come ben riassume l’autore noi stessi ci cibiamo di quella sofferenza giorno per giorno. Il libro ha il sapore di un’inchiesta giornalistica ed è ricco di esperienze dirette dell’autore e di testimonianze atroci degli addetti ai lavori dell’industria zootecnica, accompagnate da percentuali spaventose che rivelano le dosi massicce di ormoni e antibiotici somministrati agli animali per fare in modo che crescano più in fretta e con minor cibo. I numerosi esemplari, che in seguito a questi trattamenti sviluppano infezioni, malformazioni e tumori, di rado vengono esclusi dalla macellazione e dalla distribuzione. Non a caso, l’autore sostiene che la domanda in crescita di carne prodotta industrialmente sia assicurata dalla totale assenza di notizie sulle condizioni di vita degli animali e sulla scarsa qualità dei prodotti di cui ci cibiamo.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento