Storia della festa del 2 giugno
Il 2 giugno è una data storica per il nostro Paese. Ma la nascita della Repubblica non è “un parto facile”, tutt’altro, e intorno alle circostanze della sua proclamazione si addensano ancora oggi molti interrogativi. Dopo una guerra sanguinosa e vent’anni di regime totalitario, il 2 giugno 1946 l’Italia è chiamata ad un doppio compito: esprimersi sulla forma dello Stato (monarchico o repubblicano) e votare i partiti che saranno rappresentati all’Assemblea Costituente. Il 2 giugno 1946 si svolse il Referendum istituzionale che mise fine alla monarchia nel nostro Paese. Gli italiani scelsero la Repubblica e insieme votarono per eleggere i 556 deputati dell’Assemblea Costituente che avrebbero redatto la nuova Carta Costituzionale.
Fu la prima tornata elettorale a vero suffragio universale, in quanto per la prima volta nella storia del paese andarono alle urne anche le donne: si recò a votare l’89,1% degli aventi diritto al voto, pari a 24.947.187 italiani.
La festività nazionale del 2 giugno, data della fondazione della Repubblica italiana, venne istituita nel 1949. Nel 1977 venne soppressa a causa dell’elevato numero delle festività infrasettimanali e della loro negativa incidenza sulla produttività sia delle aziende che degli uffici pubblici e le celebrazioni furono spostate alla prima domenica di giugno.
La festività venne ripristinata nel 2001 con la Legge 20 Novembre 2000 n.336, in quanto parte fondamentale della memoria storica italiana.





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