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Teatro Tordinona – “I NOMI DI UN GIOCO”

Febbraio 28
13:58 2022

Cartellone
Teatro Tordinona – Roma
Via degli Acquasparta, 16
Sabato 12, ore 21:00 e Domenica 13, ore 18:00
Sabato 12 alle ore 21:00, e domenica 13 luglio alle ore 18:00 presso il Teatro Tordinona di Roma (via degli
Acquasparta, 16), Floriana Corlito, Giorgia Pozzi ed Alessio Droghini, diretti da Alessandro Calamunci
Manitta, portano in scena “I nomi di un gioco” un testo di Carolina Sacconi.
Dopo il grande successo di questa estate all’Auditorium del Seraphicum la compagnia ha deciso di replicare
ulteriormente a grande richiesta!
La Storia è un fatto e un fatto è un dato oggettivo, ma cosa succede quando due giovanissimi avvocati si
scontrano con le storie di chi la Storia l’ha fatta? Giulia e Francesco accettano di difendere Rosy. La storia di
sua nonna, una staffetta partigiana, è stata rubata da un noto scrittore che l’ha inserita nel proprio libro e l’ha
resa universale. La storia, la memoria, i ricordi di una ragazza che a soli 17 anni ha fatto la resistenza ci
pongono una domanda: il 1945 ed il 2021 sono davvero così distanti?
Lo spettacolo nasce da un incontro con una donna straordinaria, una partigiana classe 1927. Siamo stati subito
colpiti dalla sua grande forza che ci ha spinti a chiederle di poter scrivere uno spettacolo proprio su quella
storia, la sua, che senza sosta continua a raccontare. Come poter restituire quello che i racconti di questa donna
sono stati per noi? Ci siamo accorti che conoscere la Storia non significa solamente impararne le date, ma
empatizzare con essa ci aiuta a comprenderne il significato più profondo. Entrare a contatto con le
testimonianze di chi la Storia l’ha costruita con la propria vita, ci aiuta ad avere una consapevolezza diversa
dei tempi moderni.
Dalle note di regia di Alessandro Calamunci Manitta: “Lo spettacolo si muove su due binari temporali
differenti: da una parte, siamo nel 2021 all’interno di uno studio legale capitolino; dall’altra, siamo immersi
nel pieno della Resistenza. A muovere i fili narrativi è una causa intentata dalla nipote di una partigiana nei
confronti di un noto scrittore, accusato di aver pubblicato un libro contenente aneddoti e storie vissute e
raccontate da nonna Rosa nel suo diario. I tre attori nel presente vestono rispettivamente i panni di una
giovane avvocatessa, di un praticante dello studio legale e della cliente. Per quanto concerne, invece, la sfera
del passato sono costretti a repentini cambi di personaggio che consentono di avere un ventaglio di storie
ampio e variegato. Ecco allora che entriamo in contatto con tanti personaggi, che raccontano le loro fragilità,
i loro desideri e le loro paure, rifugiandosi dietro a dei nomi di battaglia. Ecco così Cocò, Nina, Libero,
Carmen e la nostra Rosa che sceglie di farsi chiamare Tina. “È che abbiamo i nomi di un gioco e ci
confondono”. I costumi e le luci, oltre a scandire i passaggi temporali, sono utili agli attori per effettuare
quella metamorfosi che il testo richiede. Molto spesso però, saranno piccoli elementi a distinguere un
personaggio dall’altro e quindi il resto del lavoro è affidato all’attrice o all’attore che dovrà essere abile a
trasformarsi dall’interno. La scenografia, piena di fogli e di libri ha pochi elementi ed è all’apparenza asettica,
ma vuole sottolineare la traccia che la Resistenza deve continuare a lasciare nel nostro Paese. Ad ogni
ingresso dei personaggi, questi portano in scena altri faldoni, che riducono lo spazio utile ai movimenti e
simboleggiano il peso della storia, di quelle storie che non sono solo oggettive.”
“I nomi di un gioco” è un’esigenza: l’esigenza di raccontare la Storia per conoscere meglio noi stessi.

I NOMI DI UN GIOCO
Con
Alessio Droghini, Floriana Corlito e Giorgia Pozzi
Scritto da
Carolina Sacconi
Regia di
Alessandro Calamunci Manitta

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