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Teatro Vascello STAGIONE TEATRALE 2025 – 2026

Teatro Vascello STAGIONE TEATRALE 2025 – 2026
Giugno 01
17:03 2025

Sono queste le coordinate che guidano, anche quest’anno, la rotta del Teatro Vascello.
Una stagione, la 2025-2026, pensata come un attraversamento.
Un viaggio tra linguaggi, visioni, sperimentazioni.
Un atto poetico e politico insieme.
Fedeli alla nostra vocazione, continuiamo a battere la strada della ricerca, dell’innovazione, della memoria viva.
Non una semplice rassegna di spettacoli, ma un cantiere di senso, un laboratorio della forma che sfida l’omologazione e scardina le certezze.
In scena, i nomi più audaci e significativi del panorama teatrale contemporaneo.
Voci indipendenti, radicali, capaci di reinventare il teatro come luogo di rivelazione.
Ognuno con la propria grammatica, ognuno con la propria necessità.
Crediamo in un teatro che cura, che scuote, che non consola.
In una parola scenica che resiste: necessaria, non addomesticata, mai neutra.
Contro le narrazioni dominanti e il linguaggio manipolato dall’infocrazia, il nostro teatro si fa spazio di resilienza simbolica.
Una parola vera, viva, impertinente.
Una parola che difende l’umano, la sua complessità, la sua fragilità.
Il Teatro Vascello è questo: un microcosmo culturale inquieto e irrinunciabile.
Un avamposto. Un punto fermo nel vortice.
Accanto alla nostra programmazione – che abbraccia prosa, danza, musica – continua la collaborazione con il RomaEuropa Festival, che quest’anno si rafforza anche attraverso nuove coproduzioni di rilievo nazionale.
La stagione si aprirà a fine settembre con una rassegna di spettacoli dedicati al teatro etico e civile: opere potenti, urgenti, imperdibili.
E nel nostro foyer, spazio vivo e pulsante, torneranno gli appuntamenti con la musica dal vivo e la stand-up comedy.
Vi invitiamo a scoprire gli spettacoli in programma e a continuare con noi questo viaggio, sempre alla ricerca di un teatro che non avete mai visto.
E che non potete dimenticare.
Manuela Kustermann

23-24 settembre (martedì e mercoledì h 21)
MICROCLIMA
Scritto e diretto da Alessia Cristofanilli
Con Federico Gatti, Sylvia Milton, Luca di Sessa
Movimenti di scena Alberto Bellandi
Durata 1 ora e 20 minuti
Sinossi
“Che cosa erano le manifestazioni papà?” chiede Demo a Rud prima di prendere sonno. È sera e nella casa-vivaio in cui vivono insieme a 138 piante l’aria è così densa che sembra di toccarla. Edda e Rud hanno 3 figli e tante piante che chiamano per nome ogni mattina. Non sappiano nulla né del luogo né del tempo in cui si trovano. Edda e Rud si sono battuti per i valori della democrazia quando erano più giovani ed ora nel tentativo di rimanere coerenti, conducono un’esistenza sospesa tra quello che in cui credono e quello che bisogna fare per stare in piedi.
Questo equilibrio opaco potrebbe resistere ancora a lungo, ma quella sera di settembre una manciata di parole sussurrate durante una cena, mettono in crisi l’ecosistema da dentro, le certezze crollano, insieme alle piante sulle mensole, per un attimo il mondo si rovescia, si apre la strada al dubbio e alla messa in discussione di tutta una vita.

26-27-28 settembre (venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
A PLACE OF SAFETY
 Viaggio nel Mediterraneo centrale
ideazione Kepler-452
regia e drammaturgia Enrico Baraldi e Nicola Borghesi
con Nicola Borghesi, Flavio Catalano, Miguel Duarte, Giorgia Linardi, Floriana Pati, José Ricardo Peña
assistente
spettacolo in italiano, inglese, spagnolo e portoghese con sovra titoli
Durata 1 ora e 50 minuti
Una compagnia di teatro si imbarca su una nave di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. Non sanno bene cosa stanno cercando, sanno solo che da tempo sentono parlare di ciò che accade a pochi chilometri dalle coste italiane e vogliono capire in prima persona uno dei fenomeni più drammatici degli ultimi anni: la tratta migratoria più letale al mondo, un grande rimosso collettivo della civiltà europea.
A place of safety è dunque la storia dell’incontro tra una compagnia teatrale e un gruppo di persone che ha deciso di dedicare una parte della propria vita al soccorso in mare.

29-30 settembre (lunedì e martedì h 21)
VAUTOURS (AVVOLTOI)
di Roberto Serpi
interpretato e diretto da Sergio Romano, Roberto Serpi, Ivan Zerbinati
Durata 1h e 15’
Testo, cinico, allo stesso tempo reale e surreale e dai risvolti involontariamente comici
In un indefinito ambiente sotterraneo vivono tre uomini che hanno perso l’unica cosa che conta davvero: il loro lavoro. Avere un’occupazione stabile è il solo modo di esistere e di non essere soli al mondo, ma ora è tutto perduto. I tentativi per rientrare in Azienda si succedono in un crescendo goffo ma inarrestabile che mette a nudo la loro vera anima fino a quel momento assopita dalla routine. Uno spaccato cinico di un’umanità anestetizzata moralmente ed eticamente che non si ferma davanti a nulla pur di raggiungere lo scopo, e che non piange e non ride più, da un bel po’ di tempo. Un avvoltoio appollaiato che aspetta la sua carogna.
Per gli attori Vautours (Avvoltoi) è un vero gioco dai ritmi serrati, che segue le orme della struttura del giallo e oscilla fra la tensione di un continuo sentimento di sospensione e le paradossali conseguenze a catena innescate da una irresistibile dinamica testuale.
Un lavoro di messa in scena corale che, in un ambiente nudo e privo di appigli scenografici o sonori, fa risuonare con maggiore potenza la delicata intensità del lavoro degli attori, impegnati in un’indagine sulla ricerca del proprio posto nel mondo, forse addirittura sul senso della vita

1-2 ottobre (mercoledì e giovedì h 21)
LUNCH WITH SONIA
creazione e regia di Federico Restrepo e Denise Greber
con Melisa Álvarez, Marina Celander, Mónica Lerch, Juan Pablo Toro, e Federico Restrepo,
voce di Sonia: Luz Beatriz Pizano
Durata 55 minuti
Dedicato a Sonia Jaramillo (1940-2012) per averci ispirato a raccontare questa parte della sua storia. Le conversazioni sul suicidio assistito sollevano questioni controverse ed emotivamente complesse: moralità, religione, politica e fede.
La Loco7 Dance Puppet Theatre Company, fondata dall’artista colombiano Federico Restrepo nel 1985, sviluppa e promuove produzioni creative di danza, teatro, burattini, arti visive e altre forme di espressione artistica, enfatizzando il pluralismo, il dialogo e la trasformazione culturale. La missione artistica è quella di sviluppare l’uso del teatro di figura come strumento per il danzatore, uno stile che incorpora danza e design. Utilizzando musiche originali, musicisti, ballerini, burattini e marionette più grandi del vero. La compagnia esplora l’intersezione tra razza, cultura, storia e media a New York e in tutta la comunità globale.

7 ottobre (martedì h 21)
IL PARADISO DI ACCATTONE
dagli appunti di Pier Paolo Pasolini
un progetto di Paola Pitagora e Massimo Luconi
con Paola Pitagora
durata 70’
Un viaggio affascinante nella Roma degli anni 60, quella della dolce vita e della scoperta delle borgate da parte di Pasolini. Un memoir inedito che ci racconta il girovagare nella Roma dei ragazzi di vita, in un percorso di amicizie e di rapporti con il grande mondo della letteratura e del cinema.
Non è un momento facile per Pasolini, ha lasciato l’insegnamento nella scuola di Ciampino e ha incominciato a scrivere sceneggiature per Fellini e Bolognini e sarà proprio Bolognini a fargli avere l’opportunità per realizzare il suo primo film, un capolavoro indiscusso che ancora oggi ci appassiona e ci commuove.
Accattone è un affresco di quel sottoproletariato che vive nelle periferie delle grandi città senza alcuna speranza per un miglioramento della propria condizione, a cui non resta che la morte come via di uscita da una condizione disperante. Il film doveva essere prodotto da Federico Fellini, che si tirò indietro all’ultimo momento, preoccupato dall’imperizia di Pasolini con le tecnicità del mezzo, a cui si avvicina per la prima volta con questo progetto. Il film sarà quindi prodotto da Alfredo Bini grazie all’aiuto di Bolognini che convinse il produttore.

18 – 19 ottobre (sabato h 21– domenica h 17) in corealizzazione con Romaeuropa Festival)
L’ANALFABETA
liberamente tratto dai testi di Agota Kristof
un progetto di Fanny&Alexander – Federica Fracassi
con Federica Fracassi
regia

In una fabbrica di orologi in Svizzera, Agota Kristof lavora in silenzio, immersa nel ritmo ossessivo delle macchine che scandiscono il tempo. Nel cassetto del suo tavolo da operaia, c’è un foglio e una matita: quando un pensiero prende forma, lo annota con urgenza, come per non perderlo. La lingua del luogo le è estranea. Usarla è una sfida continua, quella di “un’analfabeta”. Eppure, tra il ticchettio incessante delle macchine, la sua storia comincia a prendere vita. Per raccontarsi, Kristof deve inventare delle maschere (quelle di Lucas, Claus, Sandor o Line) e la fabbrica presto diventa il palcoscenico di un mondo interiore, dove i sogni e i ricordi dell’infanzia si mescolano alle immagini del presente. Federica Fracassi, con una fedeltà straordinaria, incarna Kristof: stessa espressione, stessi occhiali, stessa postura. Il sound design trasforma il ticchettio degli orologi in un battito vitale, dando forma a un labirinto di memoria e scrittura, un atto di ricordo, di resurrezione, che risveglia l’anima di Kristof in una danza tra ciò che è stato e ciò che ancora vive nel suo pensiero.

Dal 21 al 26 ottobre (dal martedì al venerdì h 21 sabato h 19 e domenica h 17)
in corealizzazione con Romaeuropa Festival
FRANKENSTEIN (a love story) + FRANKENSTEIN (a history of hate)
uno spettacolo di Motus
ideazione e regia di Daniela Nicolò & Enrico Casagrande
drammaturgia Ilenia Caleo 
con Silvia Calderoni, Alexia Sarantopoulou, Enrico Casagrande

La compagnia italiana Motus presenta per la prima volta insieme i due capitoli del proprio progetto dedicato alla figura di Frankenstein: A love story e A History of Hate. Se nel primo capitolo la solitudine della scrittrice Mary Shelley e delle sue creature diventa spunto per esplorare il confine tra umano e non-umano, in A History of Hate tratta di quell’inceppo del meccanismo amoroso che provoca un ribaltamento dalle conseguenze irreversibili. È qui che l’amore, inaspettatamente, si trasforma in odio, la benevolenza in violenza, e le creature, inascoltate e isolate, si fanno mostri. Come nel romanzo di Shelley, dove la creatura è un “infelice”, qui il mostro nasce dalla solitudine, dalla sofferenza, e dal rifiuto, in un continuo, doloroso tentativo di trovare un posto nel mondo.

Dal 28 al 30 ottobre (martedì, mercoledì e giovedì h 21)
in corealizzazione con Romaeuropa Festival
LA DIVA DEL BATACLAN
regia, drammaturgia e testi Gabriele Paolocà con Claudia Marsicano
La Diva del Bataclan è un musical che scava nelle pieghe oscure di una società ossessionata dalla fama e dalla redenzione. Creato da Gabriele Paolocà, con musiche di Fabio Antonelli, lo spettacolo racconta la storia di Audrey, una giovane donna disposta a tutto pur di sfuggire a una realtà da cui si sente lontana. Claudia Marsicano dà vita a questa figura ambigua, reinventando sé stessa come sopravvissuta agli attacchi del Bataclan in un pericoloso gioco tra finzione e realtà. Gli attacchi del 13 novembre 2015 sono stati l’epicentro di un’esplosione mediatica, dove dolore e solidarietà hanno preso forma e voce sui social media. In un mondo di immagini e parole, che amplifica il dramma trasformandolo in spettacolo, emerge il terreno fertile per la creazione di “false vittime”: figure che scelgono di aumentare la propria visibilità appropriandosi del dolore altrui. Nel suo disperato desiderio di riscatto, Audrey si immerge in un’identità costruita, sfidando la realtà e i suoi confini, e si trasforma in una martire, la “Diva del Bataclan”. Rocker (riferendosi alla band Eagles of Death Metal che si esibì la notte del tragico evento), è pronta a trascinare il pubblico in un vortice dove ogni nota racconta il desiderio di reinventarsi e scomparire, di essere vista a ogni costo.

Dal 12 al 16 novembre (dal mercoledì al venerdì 21 sabato h 19 e domenica h 17)
in corealizzazione con Romaeuropa Festival
OLTRE
ideazione e regia Fabiana Iacozzilli
dramaturg Linda Dalisi
con Andrei Balan, Francesco Meloni, Marta Meneghetti, Giselda Ranieri, Evelina Rosselli, Isacco Venturini, Simone Zambelli
scene Paola Villani
Con Oltre, Fabiana Iacozzilli torna al Romaeuropa Festival per raccontare una storia di sopravvivenza e trasformazione. Scritta da Linda Dalisi, la pièce è ispirata al disastro aereo sulle Ande del 1972: sedici giovani in lotta contro il freddo, la fame e la morte. Il loro atto più estremo – nutrirsi dei compagni perduti – diventa sacro, comunione tra vivi e morti. Il rugby, gioco di corpi intrecciati, diventa simbolo di resistenza: nella mischia, ci si tiene e si spinge avanti insieme. Nella neve, la fusoliera spezzata è grembo e tomba, rifugio e prigione. Le marionette di Paola Villani trasformano la sofferenza in visione: corpi che appassiscono, si fratturano, si fondono l’uno nell’altro. Oltre non è una storia di catastrofe, ma di rinascita. Di ciò che resta, di ciò che ci tiene in vita. E della memoria, che si rifiuta di lasciar scomparire i morti.

18 novembre (martedì h 21)
BURNT OFFERING (Je: Una Vita in Fiamme)
direttore artistico e coreografia: Jang Hyerim
danza: Jang Hyerim, Jang Seoyi, Lee Gowoon, Lee Sookyung, Choo Seryoung
durata 55’
99artcompany, diretta dalla coreografa Jang Hyerim, sviluppa la sua ricerca partendo dall’unicità della tradizione coreana riletta attraverso uno sguardo contemporaneo. Fondata nel 2014, le sue creazioni superano l’idea di una tradizione standardizzata e propongono una visione che sottolinea l’importanza del ruolo dell’arte nel guidare i cambiamenti della nostra società.
Burnt Offering della compagnia coreana 99artcompany, premiata come miglior produzione ai Seoul Arts Awards, si basa sulla danza tradizionale “Seungmu” e utilizza la musica coreana, la voce e il movimento per esprimere le storie contemporanee che bruciano dentro di noi. I danzatori si riuniscono all’altare e, uno alla volta, offrono il loro sacrificio. Sono operai, travolti e sopraffatti dal lavoro, intrappolati in una ripetitiva routine quotidiana, la loro vita brucia e si consuma senza significato, ma quando alzano lo sguardo, mentre nuvole di incenso fluttuano nell’aria, danno inizio a una danza che arde, avvolgendo tutti i sensi e risuonando nell’anima.

dal 21 al 30 novembre dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
Debutto venerdì 21 novembre h 21
ANTIGONE
di Jean Anouilh
adattamento di Roberto Latini con Silvia Battaglio , Ilaria Drago, Manuela Kustermann , Francesca Mazza
PRIMA NAZIONALE Anfiteatro Ostia Antica 18-19 luglio 2025

Antigone è nel destino del Teatro di ogni tempo.
È uno dei modelli archetipici che ci accompagnano a prescindere dalla nostra storia, cultura, religione, visione.
È filosofia scesa intorno a noi, che ci cammina accanto, che ci chiede, che ci ascolta.
È una delle prove del nostro essere umani, una di quelle poche che abbiamo scelto di portarci attraverso i secoli, per affermarci e riconoscerci.
Per consolarci, promettendo a noi stessi di averne cura.
L’abbiamo evocata, immaginata, misurata al nostro poco. L’abbiamo trattenuta, pregata, liberata nel cuore. L’abbiamo raccontata, ogni volta che abbiamo potuto.
L’abbiamo riscritta con le parole nuove che abbiamo imparato vivendo, morendo nel quotidiano fallire, sapendo che ogni variazione è già Teatro.
Come quando lo spettacolo incontra un altro palcoscenico oltre quello del debutto,
la misura, l’accordo, la messa in voce di suoni e corpi, si conclamano dallo spazio successivo a quello della prima. Le parole sono in movimento, avanti e indietro e intorno al punto di percezione di quando siamo spettatori.
Come quando lo spettacolo incontra un’altra platea oltre quella del debutto.
Il dono che portiamo è una promessa e quella di Anouilh è un’Antigone che ci parla da così vicino che quasi quasi potremmo abbracciarla.
La sentiamo dire di noi in tutte le lingue, e capiamo tutto, ogni sfumatura, silenzio, respiro.
Di Antigone, Anouilh, non ha riscritto le parole, ha scritto la voce.
Antigone o della disputa della ragione, delle ragioni.
Di quelle trasversali, dimesse dall’identità individuale a favore di un corpo-coro che le comprenda tutte.

Dal 2 dicembre all’11 gennaio (dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
METADIETRO
di Flavia Mastrella Antonio Rezza
con Antonio Rezza
e con Daniele Cavaioli
habitat Flavia Mastrella
L’ammutinamento è sempre auspicabile in un organismo sano. Un ammiraglio blu elettrico
tenta di portare in salvo la sua nave spalleggiato da una frotta che lo stordisce con ossessioni di mercato: la salvezza di chi ti è vicino non è la via di fuga per chi vive delle proprie idee. In ogni caso nessuno è colpevole, c’è solo un gran divario nello stare al mondo. Tra visioni difformi si consuma l’ennesimo espatrio, che non è la migrazione di un popolo, ma l’allontanamento inesorabile dalla propria volontà.
E vissero tutti relitti e portenti.
Tornare alla dimensione naturale e selvaggia è impossibile. Viviamo una nuova preistoria; la mansione umana è mortificata, confusa e inadeguata. Nello spazio virtuale fatto materia, un ecopentagono provoca il vuoto, personaggi invisibili fiancheggiano l’egocentrico edificio:
non sono fantasmi ma sollecitazioni induttive e, nonostante tutto, la realtà non è mai uniforme, scombina sempre i programmi prestabiliti e nutre in modo imprevedibile la funzione della fantasia.
La crudeltà tecnologica permea l’essere vivente.
È la scomparsa dell’eroe.

Lunedì’ 22 dicembre (h 21)
LE GRANDI COLONNE SONORE 2
M° Paolo Vivaldi dirige l’Orchestra Giovanile di Roma
omaggio a Nino Rota, Ennio Morricone, Ryūichi Sakamoto e altri.
dopo il grande successo dello scorso anno proponiamo una nuova edizione del concerto con l’esecuzione sinfonica delle più celebri colonne sonore che hanno fatto la storia del cinema, verranno eseguite e introdotte da una breve introduzione del Maestro Vivaldi che ne spiegherà la loro attinenza al film e le loro caratteristiche espressive Il concerto sarà eseguito con il supporto delle immagini dei film sullo schermo.

Dal 15 al 18 gennaio (giovedì e venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
WONDER WOMAN
di Antonio Latella e Federico Bellini
regia Antonio Latella
con Maria Chiara Arrighini, Giulia Heathfield Di Renzi, Chiara Ferrara, Beatrice Verzotti
Costumi Simona D’amico
Durata 80 minuti

Nel 2015, ad Ancona, una ragazza peruviana è con ogni probabilità vittima di uno stupro di gruppo; con una sentenza che suscitò molto scalpore, le giudici della Corte d’Appello chiamate ad emettere una sentenza sul fatto decisero di assolvere gli imputati con motivazioni quantomeno discutibili. Secondo le giudici, la ragazza risultava “troppo mascolina” per essere attraente e causa di violenza sessuale. L’intera vicenda contribuisce a creare una sorta di eroina contemporanea, una Wonder Woman che, come nel fumetto creato da William Marston, sembra essere parte di quelle Amazzoni costrette a combattere contro gli uomini oppressori guidati da Ercole. Una donna guerriera dei nostri tempi che non esita a denunciare i propri assalitori e a farsi carico della fatica e della sofferenza che provoca ogni tentativo di far emergere l’autenticità dei fatti, come ben sapeva William Marston stesso, a cui si deve, oltre all’invenzione di Wonder Woman, la creazione della cosiddetta macchina della verità.

dal 20 al 25 gennaio (dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
AMORE
uno spettacolo di Pippo Delbono
con Dolly Albertin, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Aline Frazão,
Mario Intruglio, Pedro Jóia, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Miguel Ramos, Pepe Robledo,
Grazia Spinella
Durata: 60’

Il progetto nasce dall’incontro e dall’amicizia fra Pippo Delbono e il produttore teatrale italiano da anni attivo in Portogallo Renzo Barsotti e dal loro desiderio di realizzare insieme uno spettacolo sul Portogallo. Da qui inizia la ricerca sull’“amore” come sentimento, stato dell’anima. Un vero e proprio ingranaggio nell’organismo umano, che seleziona, sposta, frantuma e ricompone tutto ciò che vediamo, che sentiamo, tutto ciò che desideriamo.
Amore è un viaggio musicale e lirico attraverso una geografia esterna – oltre al Portogallo, l’Angola, Capo Verde – e una interna, quella delle corde dell’anima che vibrano al minimo colpo della vita. Le note sono quelle malinconiche del fado, che esplodono in slanci energici attraverso la voce dei suoi cantanti, spalancata a raggiungere ogni angolo della sala; il ritmo quello ora di una parata, ora di un tableau vivant, ora di una lenta processione; l’immagine è un quadro che muta nei colori, si scalda e si raffredda.

dal 27 gennaio all’8 febbraio (dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
MISURARE IL SALTO DELLE RANE
Uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo
Drammaturgia Gabriele Di Luca
Regia Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti
Con Elsa Bossi, Marina Occhionero e Chiara Stoppa
Misurare il salto delle rane è una dark comedy ambientata in un piccolo paese di pescatori tra gli anni ’80 e ’90. Protagoniste sono tre donne di diverse generazioni – Lori, Betti e Iris – unite da un tragico lutto avvenuto vent’anni prima e ancora avvolto in un’aura di mistero. Il paese emerge come un frammento dimenticato, circondato da un vasto lago e da una palude minacciosa che lo isola dal mondo esterno, un microcosmo sospeso tra arcaismo e quotidianità, dove una piccola comunità persiste ancorata a consuetudini superate. Partendo da questo habitat, Misurare il salto delle rane, la nuova produzione di Carrozzeria Orfeo, senza rinunciare all’ironia che la contraddistingue, vuole essere un’indagine poetica e tragicomica sulla condizione umana contemporanea: un viaggio nell’intimità di tre esistenze femminili che si specchiano l’una nell’altra e che, in modo diverso, rifiutano etichette imposte dall’esterno

9 -10-11 febbraio (lunedì, martedì e mercoledì h 21)
IL SEN(N)O
di Monica Dolan
con Lucia Mascino
durata 75’ senza intervallo

Alla fine tutto si riduce a una sola domanda: pensiamo che il seno sia una cosa oscena oppure che sia quello che è e basta?
Una psicoterapeuta si trova a dover valutare un gesto mai compiuto prima. Una madre ha preso una decisione sul corpo di sua figlia e questa decisione scatena intorno a lei una serie di conseguenze e di reazioni sempre più fuori controllo.
Un monologo volutamente sfidante, Il Sen(n)o ci conduce nell’esplorazione di un tema terribilmente attuale: come l’esposizione precoce alla sessualizzazione e alla pornografia nell’era di internet abbiano inciso profondamente sulla nostra cultura.

dal 13 al 22 febbraio dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
debutto venerdì 13 febbraio h 21
POVERI CRISTI
di e con Ascanio Celestini
e con Gianluca Casadei alla fisarmonica

In una periferia di Roma che somiglia a tante periferie del mondo si intrecciano le vite di poveri cristi.
C’è Giobbe, magazziniere analfabeta che ha messo a punto una tecnica per sistemare la merce nel magazzino senza sapere leggere una parola.
C’è la Vecchia che insegna alla Prostituta che per il sapere e la cultura non serve il denaro: i libri nelle biblioteche sono gratis e i musei un giorno al mese aprono anche a chi non può pagare.
C’è Joseph che è partito dal suo paese, ma prima di arrivare in Italia è stato seppellitore, emigrante, schiavo, naufrago, detenuto, facchino e barbone.
E poi c’è il razzista, la Donna Impicciata, lo Zingaro di otto anni che fuma, Domenica, il Preposto della cooperativa e persino San Francesco…
Ma quando andiamo in scena non ci sono tutti.
Ogni replica scegliamo un paio di storie, una manciata di personaggi. Come in un concerto dove il musicista sceglie quali brani diversi da suonare, fa una scaletta.
Tutti questi personaggi hanno qualcosa in comune. Sono quelli brutti che finiscono sui giornali quando accade qualcosa di grave, di scandaloso. Io cerco di raccontarli come santi quando succede un prodigio.
Dal 24 febbraio al 1° marzo (dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
4 5 6
scritto e diretto da Mattia Torre
con Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino
e con Giordano Agrusta
scene Francesco Ghisu
costumi Mimma Montorselli
Durata: 80’
456 è la storia comica e violenta di una famiglia che, isolata e chiusa, vive in mezzo a una valle oltre la quale sente l’ignoto. Padre, madre e figlio sono ignoranti, diffidenti, nervosi. Si lanciano accuse, rabboccano un sugo di pomodoro lasciato dalla nonna morta anni prima, litigano, pregano, si odiano. Ognuno dei tre rappresenta per gli altri quanto di più detestabile ci sia al mondo.
E tuttavia occorre una tregua, perché sta arrivando un ospite atteso da tempo, che può e deve cambiare il loro futuro.
Tutto è pronto, tutto è perfetto. Ma la tregua non durerà.
4 5 6 nasce dall’idea che l’Italia non è un paese, ma una convenzione. Che non avendo un’unità culturale, morale, politica, l’Italia rappresenti oggi una comunità di individui che sono semplicemente gli uni contro gli altri: per precarietà, incertezza, diffidenza e paura; per mancanza di comuni aspirazioni. 4 5 6 è una commedia che racconta come proprio all’interno della famiglia – che pure dovrebbe essere il nucleo aggregante, di difesa dell’individuo – nascano i germi di questo conflitto

dal 3 all’8 marzo (dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
ORLANDO
regia Andrea De Rosa
con Anna Della Rosa
durata 60’

Il 9 ottobre del 1927, Virginia Woolf scrive una lettera all’amata Vita Sackville-West: “Supponi che Orlando si riveli essere Vita e che sia tutto su di te e la lussuria della tua carne e la seduzione della tua mente… ti secca? Di’ sì o no”. Vita non si sottrae, accettando di diventare oggetto, musa, modello e interlocutrice di uno dei romanzi più originali della letteratura moderna. La scrittura di Orlando nasce così: come un omaggio d’amore, un atto di gioia offerto a una donna e al mondo. Intersecandosi continuamente con la vita della scrittrice, in un enigmatico intreccio tra opera e biografia, la vicenda di Orlando – nato uomo nel XVI secolo, vissuto per più di quattrocento anni, e mistericamente transitato nel Femminile – si trasforma in questo spettacolo in un inno all’estasi ma anche all’ossessione della letteratura: una lunga, straordinaria lettera d’amore in forma di romanzo.

dal 12 al 22 marzo (dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
LA STORIA
liberamente ispirato a La storia di Elsa Morante
con Franca Penone, Alberto Onofrietti, Francesco Sferrazza
durata 1 h e 50’

La Storia si scrive sulla carne viva degli ultimi, ma scrive anche Elsa Morante è la piccola storia di Nino, Useppe e Ida. E, in scena, una donna di oggi, rileggendo il romanzo, capolavoro assoluto del ‘900 europeo, ricrea nella mente il suo personale attraversamento di quelle vicende. Questo nostro spettacolo non ha l’ambizione di sostituirsi all’esperienza del libro, anzi: sarà veramente riuscito se accenderà il desiderio di tornare al libro. Il nostro lavoro, infatti, non può che offrirsi, onestamente, come uno dei mille viaggi possibili all’interno di questo inesauribile scrigno di umanità.
L’altra via d’accesso che abbiamo utilizzato nell’allestimento vuole mettere a contatto una dimensione estremamente macchinosa e razionale con l’immensa umanità e fragilità delle creature raccontate dalla Morante. In questo senso, lo spettacolo vuole anche essere un omaggio a due Maestri della scena italiana: Luca Ronconi con le sue lucide architetture e vivisezioni analitiche, e Carlo Cecchi con la sua caotica e turbinosa umanità imbevuta di qui e ora.
dal 24 al 29 marzo (dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
LETTERE A BERNINI
di Marco Martinelli
in scena Marco Cacciola

Lettere a Bernini si svolge interamente in un giorno d’estate dell’anno 1667. In scena, nel suo studio di scultore, pittore e architetto, il vecchio Gian Lorenzo Bernini, la massima autorità artistica della Roma barocca, è infuriato con Francesca Bresciani, intagliatrice di lapislazzuli che ha lavorato per lui nella Fabbrica di San Pietro e che ora lo accusa, di fronte ai cardinali, di non pagarle il giusto prezzo per il suo lavoro.
Nell’infuriarsi, Bernini evoca l’ombra dell’odiato rivale, Francesco Borromini, il geniale architetto ticinese. Un’evocazione in absentia, al pari di quelle dei suoi allievi, ai quali Bernini si rivolge, discutendo con loro, mettendoli in posa, facendoli recitare nelle commedie da lui scritte e dirette, perché imparino a incarnare gli ‘affetti’, i sentimenti che dovranno trasferire nel marmo. Quando, poi, giungerà la notizia inaspettata del suicidio di Borromini, la furia cederà il passo alla pietas: per la tremenda depressione che aveva colpito il rivale in quegli ultimi anni e, al contempo, per l’incessante guerra che gli artisti si fanno, tutti contro tutti. Travolto da quella pietas, Bernini giungerà a riconsiderare l’opera del collega, riconoscendone l’alto valore.

dal 31 marzo al 4 aprile (dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19)
MERCOLEDÌ DELLE CENERI
scritto e diretto da Valentina Esposito
con Alessandro Bernardini, Fabio Camassa, Luca Carrieri, Matteo Cateni, Chiara Cavalieri, Viola Centi, Massimiliano De Rossi, Roberto Fiorentino, Sofia Iacuitto, Gabriella Indolfi, Giulio Maroncelli, Claudia Marsicano, Giancarlo Porcacchia, Cristina Vagnoli,
Camila Urbano

Lo spettacolo affronta il tema della violenza di genere e della cultura patriarcale e omertosa che la legittima, degli abusi sulle donne, dei corpi feriti fino alla negazione dell’identità. Carnevale, provincia e riti popolari fanno da cornice alla feroce interpretazione delle attrici e degli attori ex detenuti della Compagnia, in un allestimento visionario tra maschere della tradizione teatrale rivisitate dalla costumista Mari Caselli, fantocci in lattice realizzati dai maestri degli effetti speciali Gemelli Magrì e musiche originali di Luca Novelli (Mokadelic).
FORT APACHE CINEMA TEATRO è l’unica Compagnia teatrale stabile in Italia ed Europa costituita da attori ex detenuti oggi professionisti di cinema e palcoscenico. È diretta da Valentina Esposito, autrice e regista impegnata da quasi vent’anni nella conduzione di attività teatrali dentro e fuori le carceri italiane.

dall’8 al 12 aprile (dal mercoledì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
LA SORELLA MIGLIORE
di Filippo Gili
con Vanessa Scalera
e con Daniela Marra, Giovanni Anzaldo, Michela Martini

Un intenso e appassionante dramma familiare dove l’amore si scontra e fa a botte con il senso di colpa e il rimorso, in un turbinio di sentimenti e riflessioni su ciò che è giusto, che è morale.
Come cambierebbe la vita di un uomo, anni prima colpevole di un gravissimo omicidio stradale, se venisse a sapere che la donna da lui investita e uccisa avrebbe avuto, per chissà quale male, nell’istante dell’incidente, solo tre mesi di vita?
Sarebbe riuscito a sopportare, con minor peso, gli anni del dolo e del lutto, gli stessi in cui vivono per chissà quanti anni ancora, le persone legate alla donna uccisa?
E quanto sarebbe giusto offrire alla coscienza di un uomo, macchiatosi di una tale nefandezza, una scorciatoia verso la leggerezza, verso la diluizione di un tale peso? Ma poi siamo così sicuri che un familiare, una strana sorella, per quanto possa amare lo stolto, gli regalerebbe questa comoda verità? Oppure a suo modo, mettendo da parte l’amore e forse per chissà quali pregressi gliela farebbe comunque scontare?

dal 14 al 19 aprile (dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
STANZA CON COMPOSITORE, DONNE, STRUMENTI MUSICALI, RAGAZZO
testo inedito di Fabrizia Ramondino
con Lino Musella, Iaia Forte, Tania Garribba, Totò Onnis, India Santella, Matteo De Luca
costumi Ortensia De Francesco
Durata: 70’

Un uomo, un compositore, dal chiuso della sua stanza, si rivolge al mondo esterno. Nel flusso di questo monologare sbalzano fuori le figure cardine del suo mondo interiore: gli affetti più cari e gli strumenti musicali. Un teatro della mente scolpito da versi che colpiscono al cuore.
dal 22 al 30 aprile (dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
ANTOLOGIA DANCO
Scritto e diretto da Eleonora Danco
Con Eleonora Danco e cast in via di definizione.

dEVERSIVO (22-23-24/4 h. 21)
spettacolo cult di Eleonora Danco, ispirato all’opera di Robert Rauschenberg.  Uno spettacolo tragicomico, dissacrante e scanzonato. L’intero palcoscenico viene usato come un tappeto volante che sorvola una città Roma immobile nel tempo: da Piazza Navona a Tor Bella Monaca, la protagonista si aggira senza pace, scontrandosi con una serie di personaggi memorabili, tra il comico e il drammatico. Lo spettacolo è stato ispiratore del suo ultimo film N-EGO uscito a maggio 2025.
Durata 60’
SABBIA (25/4 h.19 e 26/4 ore 17)
testo commissionato ad Eleonora Danco nel 2005 sul tema dell’omosessualità. “Avere una doppia vita, mentire, nascondere. Sono voci, squarci, corpi. Un passaggio soave e violento. Uomini, donne, adolescenti non escono mai dalla loro condizione, la vivono, la subiscono. Come disegni sulla sabbia svaniscono ingoiati da loro stessi. Non esistono più.” Lo spettacolo rappresentato dal 2005 in tutta Italia, a distanza di 25 anni dal suo debutto dimostra di essere attualissimo contemporaneo, senza tempo.
Durata 60’
INTRATTENIMENTO VIOLENTO – con ospiti a sorpresa (28-29-30/4 h.21)
Intrattenimento Violento è uno spettacolo performance, tragicomico e viscerale.
Al teatro vascello verrà presentato in forma corale con un cast di attori artisti. Personaggi presi dalla strada, stati d’animo, frammenti d’infanzia. Una performance intensa, vitale e trascinante. Un concerto, uno spartito, una tela che si fa a pezzi.
Durata 65’
dal 5 al 10 maggio (dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
Istruzioni per l’uso del Divino Amore: mana enigmistico.
LE BACCANTI
di Euripide che “precipitano” a contatto col reagente Marcido
riscrittura di Marco Isidori
con Paolo Oricco, Maria Luisa Abate, Valentina Battistone, Ottavia Della Porta,
Alessio Arbustini, Alessandro Bosticco e l’Isi (Marco Isidori)
Alle soglie del quarantennale della loro avventura artistica, i Marcido tornano alla tragedia greca: una sorta di fil rouge nella loro produzione. Il testo di Euripide, attraversato come d’abitudine dalla penna affilata di Isidori, vive in una riscrittura che trasporta la sensibilità attica nella temperie dell’oggi.
La vicenda è riletta attraverso la lente del grottesco: la via dell’antica catarsi è percorsa da una spiccata dimensione ludica; trionfa il gioco del Teatro, affidato alla
voce di un coro tragico che diventa Coro Marcido, catalizzatore di un’energia scenica travolgente, una voce sola, un tutt’uno con la macchina scenica che campeggia sul palco.
Questa volta è il Palazzo di Penteo, l’ultima delle straordinarie invenzioni della scenografa Daniela Dal Cin (che per il Palazzo di “Edipo re” era stata finalista ai Premi Ubu); gli interpreti lo scalano, lo assediano, s’inerpicano sopra e dentro l’architettura aprendo botole e svelando meccanismi nascosti, nel segno di quella fantasia sorprendente che è il simbolo più vivo e più conosciuto del teatro dei Marcido.

dal 13 al 17 maggio (dal mercoledì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
CASANOVA
Di Fabrizio Sinisi
con Sandro Lombardi, Marco Cavalcoli, Simona De Leo, Alberto Marcello, Betti Pedrazzi
Casanova bambino – (attore in via di definizione)
Durata 1h e 40’

Lo spettacolo presenta scene di nudo e luci stroboscopiche.

Ispirato alle memorie autobiografiche del celebre intellettuale veneziano Giacomo Casanova, lo spettacolo si avvale dell’interpretazione di Sandro Lombardi, grande protagonista del panorama teatrale italiano.
Casanova è una riflessione sulla memoria e sul tempo di un’intera epoca. Filosofo, prestigiatore e truffatore, Giacomo Casanova ha attraversato il Secolo dei Lumi per spegnersi alla fine del Settecento, mentre il mondo si trasforma e inizia la modernità.

dal 19 al 24 maggio (dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17)
LA VEGETARIANA
scene dal romanzo di Han Kang Premio Nobel per la letteratura 2024
adattamento del testo Daria Deflorian e Francesca Marciano
co-creazione Daria Deflorian, Paolo Musio, Monica Piseddu, Gabriele Portoghese
regia Daria Deflorian
durata 110’

Un testo sensuale, provocatorio, ricco di immagini potenti, colori sorprendenti e domande inquietanti: il rifiuto radicale, categorico quanto violento di una donna che sceglie di non mangiare più carne dà il via ad un graduale processo di metamorfosi. Mentre Yeong-hye cambia, cercando di diventare essa stessa vegetazione, ecco che è l’intero mondo che la circonda a vivere l’impatto della sua trasformazione: dall’irritazione sconcertata del marito, all’esaltazione artistica del cognato fino alla consapevolezza addolorata della sorella.

Info e prenotazioni esclusivamente tramite abbonamenti Zefiro , Eolo e CARD LIBERA E CARD LOVE e VIVICINEMAETEATRO valido a partire dal 26 settembre e fino al 9 novembre, info promozioneteatrovascello@gmail.com  – promozione@teatrovascello.it
Biglietti: Intero 25 euro – Ridotto over 65: 20 euro – Ridotto addetti ai lavori del settore e Cral/Enti convenzionati: 18 euro – Ridotto studenti, studenti universitari, docenti e operatori esclusivamente delle scuole di teatro, cinema e danza 16 euro e gruppi di almeno 10 persone 16 euro a persona È possibile acquistare i biglietti, abbonamenti e card telefonicamente 065881021 con carta di credito e bancomat abilitati,
acquista direttamente alla biglietteria 
acquista tramite bonifico bancario SOLAMENTE PER GRUPPI DI ALMENO 10 PERSONE a favore di Coop. La Fabbrica dell’Attore E.T.S. BANCA INTESA SAN PAOLO ag. Circ. Gianicolense 137 A di Roma iban IT28f0306905096100000013849
oppure acquista on line tutta la stagione https://www.vivaticket.com/it/search?q=teatro+vascello

Info: 06 5881021 – 06 5898031
promozioneteatrovascello@gmail.com – promozione@teatrovascello.it

Teatro Vascello Via Giacinto Carini 78
Monteverde Roma

ORARI spettacoli    dal lunedì al venerdì h.21    sabato h.19       domenica h.17

BIGLIETTERIA   intero € 25   over 65 € 20  cral e convenzioni € 18    studenti € 16

Abbonamenti:

Zefiro (9 titoli € 135) acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/abbonamento-zefiro-9-spettacoli/268550

Antigone (Roberto Latini)
Amore (Pippo Delbono)
Poveri Cristi (Ascanio Celestini)
456 (Mattia Torre)
Orlando (Andrea De Rosa)
La Storia (Elsa Morante/Fausto Cabra)
La sorella migliore (Filippo Gili/Vanessa Scalera)
Stanza con compositore… (Mario Martone/Lino Musella)
Casanova (Fabio Condemi/Alessandro Lombardi)

Eolo (9 titoli € 135) acquista on line
https://www.vivaticket.com/it/ticket/abbonamento-eolo-9-spettacoli/268837
Frankenstein (Motus)
Oltre (Fabiana Iacozzilli)
Metadietro (Rezza Mastrella)
Wonder Woman (Antonio Latella)
Misurare il salto delle rane (Carrozzeria Orfeo)
Lettere a Bernini (Marco Martinelli)
Antologia Danco (Eleonora Danco) (solo uno spettacolo a scelta dell’antologia)
Baccanti (Marcido Marcidoris)
La vegetariana (Daria Deflorian)

Card rassegna “la nostra esistenza” 4 spettacoli € 60 acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/card-la-nostra-esistenza/268839

Microclima
A place of safety
Vautours (Avvoltoi)
Lungh with Sonia

Card Antologia Danco 3 spettacoli € 45 acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/card-antologia-danco/268838

dEVERSIVO (22-23-24/4 h. 21)
SABBIA (25/4 h.19 e 26/4 ore 17)
INTRATTENIMENTO VIOLENTO (28-29-30/4 h.21)

le card libere a 6 spettacoli e le card love sono valide fino al 24 maggio 2026, ultima replica dell’ultimo spettacolo in cartellone
Card libera (6 spettacoli a scelta su tutta la programmazione) € 108 acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/card-libera-6-spettacoli/268840
Card love (2 spettacoli a scelta su tutta la programmazione per 2 persone -4 ingressi) € 72
Acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/card-love-2-spettacoli-per-2-persone-4-ingressi/268841

 

 

 

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