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UN APERICENA AL BAR BENNI NELLA BIBLIOTECA DI ROCCA DI PAPA CON I CAVALIERI DELL’ORCATURA

UN APERICENA AL BAR BENNI NELLA BIBLIOTECA DI ROCCA DI PAPA CON I CAVALIERI DELL’ORCATURA
Ottobre 31
18:15 2025

Confesso: non ho mai letto Stefano Benni… eh, mannaggia li pescetti, non è capitato. Non chiedetemi perché, non ho risposta. Ma la vita, per fortuna (o sfortuna, chissà…) offre sempre un’alternativa di recupero.  Così, nella biblioteca di Rocca di Papa, il penultimo giorno di un bellissimo ottobre con una codina troppo triste – sia per il repentino sipario sulle nostre favolose ottobrate romane, sia per altri motivi che non sto a spiegare (ma fidatevi, non voglio contagiarvi) – mi ritrovo in allegra compagnia, invitata dai Cavalieri dell’Orcatura.

L’atmosfera è già piacevole nella vivacità iniziale che esclude il conformismo tipico della presentazione di un evento:  ci si saluta, ci si aggiorna,  si osservano i dettagli dei preparativi, strumenti musicali, amplificatori, spartiti sparsi (eh, eh!),  una convivialità che ben predispone all’incontro.

S’inizia con l’infortunato Massimo Onesti, comunque sempre ben deciso a tener scena, che gira nell’esiguo spazio rimasto della nostra saletta con il berretto alla ricerca di una mezza piotta, rievocando anni del secolo scorso dei quali noi sopravvissuti abbiamo ancora memoria: ad allargar beneficio per chi legge  e  non ha memoria perché giovane pischello, la piotta era la moneta da centro lire che permetteva di selezionare tre brani nel juke box, mezza concedeva solo un brano.  E già qui mi rivedo a consultare la hit parade per stilar la lista dei dischi nuovi da comprare per il nostro jb delle Mimose… erano altri tempi, eh lo so… ma com’è che mi tornano in mente?

Ma ecco che, grazie alla moneta fantasiosamente inserita nell’immaginario programma degli organizzatori,  parte il nostro Artisiano D’Ambrogio con la magia di un brano dei Pink Floyd.

È il La: mi ritrovo a scoprire un Franco Antonucci, conduttore sempre molto riservato, serio e competente,  nelle vesti di un gustoso narratore  che rimembra un incontro a Bologna con Stefano Benni, sottolineando  condivise avventure musicali, la simpatica sfrontatezza dello scrittore nelle vesti di un trombettista alle prime armi, del suo libro più famoso Bar Sport pubblicato nell’87, acquistato per la modica cifra di 5.900 lire e letto tra irrefrenabile ilarità da Franco, che ovviamente non era alla guida,  durante viaggio di ritorno con il Trio, a Roma.

Il bello è che, dopo un intermezzo musicale del ‘300 per liuto e clarinetto, suonato insieme alla bravissima Gaia Antonucci – figlia d’arte, appunto – durante le letture e le interpretazioni straordinarie con accento fiorentino di una Lorena Gatta da Oscar,  Franco sorride divertito, ascoltandola nel monologo di Beatrice, donna angelicata tutt’altro che soddisfatta del fascino dell’Alighieri.

Uno strano bar quello nel quale lo scrittore – recentemente scomparso –  s’avventura nelle sue storie, frequentato da originali personaggi e sul bancone troneggia la Luisona, improbabile pastarella poco consigliabile al palato anche più navigato… Franco ne leggerà tra le pagine le sue caratteristiche che ne sconsigliano il consumo.

Luogo di ritrovo per personaggi stravaganti, il Bar dello Sport è frequentato da singolari personaggi,   protagonisti di vicende che riflettono la società italiana degli anni ’70: Massimo Onesti, leggendo alcuni brani tratti dal libro, li  presenta come strani clienti: uno di essi è  Il tecnico, che passa le sue giornate nel locale, assegnando opinioni esperte su qualsiasi argomento, dalla politica al  calcio, spesso con un argomentare linguistico molto originale. L’altro è Bovinelli tuttofare…

Introduce le letture di Massimo,  il prof. Roberto Rosa con  diversi brani tratti dalle Ballate di Benni, come Badughi e Grambane e Prima o poi l’amore arriva, Ma che notte è?, coinvolgendo e divertendo il pubblico che canta i ritornelli e riproduce il ritmo musicale.

Introdotta dalla sigla rock del Duo Antonucci, un nuovo monologo di Lorena Gatta con La mocciosa.

Il tempo è volato ed ecco Massimo di nuovo con il berretto a cercar l’altra mezza piotta che inserisce nell’immaginario Artijuke9000: fa miracoli la chitarra di Artisiano con il brano dei Santana Black magic woman, chiudendo la bella serata! Soddisfatto, il pubblico nel mostrare il suo entusiasmo e nel salutare, complimentarsi, commentare… lascia si materializzi  il Bar dello Sport con i suoi originali avventori… ma è proprio necessario tornare a casa??!

Bravi Cavalieri! Alla prossima…

 

 

 

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