UN VULCANO ALL’IMPROVVISO?

I rabdomanti delle rocce
“Purtroppo hanno trovato il basalto ed hanno dovuto rifare il progetto”. Queste le parole riportate dell’intervista di castellinotizie.it all’assessore Servadio.
Deduciamo quindi che nessuno studio geologico o trivellazione di studio abbia preceduto l’inizio dei lavori … oppure che tali studi erano errati … oppure gli studi erano giusti ma, chissenefrega: devo fare il parcheggio multipiano!
Certo a leggere quelle poche righe sembra che l’ex sindaco non fosse a conoscenza che il territorio di Velletri come quello di tutti i Castelli Romani è di natura vulcanica. Lo si studia fin dalle elementari e viene sottolineato dalle associazioni come la nostra quando effettuiamo Educazione Ambientale nelle scuole primarie. Per di piu di basalto ne è piena Velletri: lo troviamo nelle cave sparse in tutto il territorio, lo troviamo nei muri costruiti con mattoni e pietra, lo troviamo nelle vecchie pavimentazioni cittadine, lo troviamo nei Basoli dell’Appia Antica e lo troviamo spesso riaffiorare in campagna o più sovente sulle nostre montagne che formano la Caldera Tuscolano-Artemisia, la Caldera vulcanica appunto.
“Hanno trovato”, quasi come fosse una caccia al tesoro oppure fosse spuntato all’improvviso, senza neanche avvisare … eppure, dati alla mano forniti dall’Ente Parco, il vulcano laziale esiste da 600.000 (seicentomila) anni … si dovrebbe sapere …
Oppure è chiedere troppo?
E questo “piccolo” errore ha alla fine un costo? E se SI, chi sarà a pagarlo?
E, soprattutto, chi dobbiamo ringraziare?
Velletri, 24 gennaio 2025
P.S.: Una volta si diceva “Beata ignoranza” ma non ci sembra questo il caso.
Immagine tratta dal sito del Parco Regionale dei Castelli Romani
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