Valorizzazione del prodotto di qualità e anche locale
La valorizzazione del prodotto di qualità e anche locale avviene tramite una certificazione che è un riconoscimento di qualità che certificano il prodotto come il D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) che è attribuito dalla Unione Europea, l’I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) anch’esso attribuito dall’Unione Europea, D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata) che è la denominazione italiana per i vini D.O.P., D.O.C.G. (menzione italiana per i vini riconosciuti per almeno 7 anni D.O.P.) e I.G.T. (menzione italiana per i prodotti I.G.P.). In Italia ci sono molte eccellenze riconosciute, prodotti di qualità tanto quanto i prodotti non riconosciuti ma altrettanto emanazione di un territorio, di una storia, di una tradizione, dove ognuno ha una propria caratteristica organolettica. I prodotti sono quelli alimentari e riguardano vini, oli extravergini di oliva, verdura, funghi, carni, pesce, uova, formaggi, frutta. Istituzioni, Enti, Associazioni di categoria, produttori, consumatori contribuiscono alla valorizzazione e alla conoscenza del prodotto espressione di un territorio e che contribuisce a dare forma al territorio stesso (es. vigne, oliveti e castagneti sono caratterizzanti uno o più Comuni). Prodotti quindi della tradizione, alcuni con migliaia di anni alle spalle o qualche secolo ma anche recenti, prodotti con metodi di lavorazione sia tradizionali che innovativi (le innovazioni devono essere idonee e non sostitutive del tutto di metodi più tradizionali), dove la qualità è espressione del prodotto stesso. Inoltre, da tali prodotti, scaturiscono i piatti della tradizione culinaria e tutta una serie di utensili artigianali come possono essere taglieri, casseruole e coltelli. Quindi storia, tradizione, identità che non sono fine a sé stesse ma producono a loro volta qualità: la Dieta Mediterranea, Patrimonio Immateriale dell’Unesco dal 2010.
La Regione Lazio presenta attualmente 6 siti Unesco, 342 prodotti tradizionali, 34 prodotti tipici di qualità certificata, 72 indicazioni geografiche, 36 vini di origine controllata e protetta, i vini D.O.C.G sono 3, il D.O.C sono 27 e I.G.T sono 6 in zona Castelli Romani, tra le eccellenze D.O.P utilizzate ci sono il Pecorino Romano; tra gli I.G.P. utilizzati abbiamo invece il Carciofo Romanesco, la Porchetta di Ariccia, il Pane di Genzano; tra i vini il Cannellino di Frascati, Frascati Superiore, Castelli Romani, Marino, Zagarolo; tra i piatti della tradizione i rigatoni con la pajata, matriciana, gricia, carbonara, cacio e pepe, aglio olio e peperoncino, coda alla vaccinara, trippa, spaghetti con telline o con le vongole, risotto o pasta allo scoglio, saltimbocca, abbacchio allo scottadito, fagioli con le cotiche, coratella, frittura di pesce, rombo al forno con patate, spigola o orata ai ferri o al forno, cicoria, carciofi, puntarelle, scarola, funghi porcini arrosto, patate al forno; tra i dolci il maritozzo con panna, la crostata, il ciambellone, le ciambelle, le ciambelle al mosto, le serpette; tra la frutta le fragoline di Nemi, l’uva da tavola. La cucina castellana quindi si basa su prodotti che sono il guanciale, la pancetta, il pomodoro tipo San Marzano, olio extravergine d’oliva, paste secche (es. bucatini) e fresche (es. tagliolini), carni rosse (bistecca, coda, ossobuco, trippa, coratella) e bianche (coniglio alla cacciatora, pollo con peperoni, spezzatino di cinghiale, abbacchio al forno, braciola e salsicce di maiale, pecora in umido, capra al forno), ortaggi (carote, sedani, cipolle, agli), verdure (carciofi, cicoria, lattuga), frutta (pesche, uva, fragole), formaggi (pecorino, caciotta, ricotta, primo sale), uova (di gallina, quaglia, papera), pesce (telline, rombo, spigola, orata, alici) spezie ed erbe aromatiche (mentuccia, finocchio selvatico, menta, pepe, zafferano, origano, peperoncino, salvia, alloro, rosmarino). Naturalmente i prodotti possono essere valorizzati con convegni, nelle cucine delle case e di ristoranti, trattorie e fraschette ma anche da eventi in siti d’interesse culturale come può essere una villa storica o un sito archeologico.
Monte Compatri, come prodotti locali, prodotti o non più, vanta le castagne, il vino, dove la cantina sociale produceva il Monte Compatri Superiore D.O.C. dal “Sapore secco, caratteristico, armonico”, olio EVO dove una zona tipica è Monte Doddo (cultivar anche locali), ciambelle, pane, pizza, vini, latticini, salumi e carni fresche, etc.
Quindi? Potenziare ed attuare una politica del prodotto locale con un occhio alla sostenibilità riscoprendo tradizioni e utilizzando anche eventi, sagre, etc. per proporre nel commercio prodotti locali e di qualità. No?
Foto: bottiglia del Monte Compatri Superiore D.O.C. che si produceva nella cantina sociale. Esemplare presente in una cantina vinaria privata.





-ban.jpg)






























































































































































































Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento