Velletri – Referendum dell’8 e 9 giugno
“Dal referendum alla battaglia dei 5 SÌ” presso la sede del circolo PD in via G. Nati a Velletri
Sabato 31 maggio, presso la sede del circolo PD di via G. Nati di Velletri, si è tenuto l’incontro dal titolo “Dal referendum alla battaglia dei 5 SÌ”, un’occasione significativa per ribadire l’importanza cruciale della partecipazione democratica come strumento per incidere profondamente sulla realtà del nostro Paese.
L’iniziativa ha visto il contributo di esperti e rappresentanti istituzionali di grande rilievo: il costituzionalista prof. Alessandro Sterpa, Marta Elisa Bevilacqua, consigliera AVS per la Città metropolitana di Roma Capitale, Andrea Casu, deputato PD, Valentina Valentini, segretaria SPI-CGIL Roma Sud Pomezia Castelli e il segretario PD di Velletri Edoardo Menicocci.
Durante l’incontro è stato sottolineato quanto sia essenziale, in vista della prossima chiamata alle urne tra poco più di una settimana, moltiplicare l’entusiasmo, la presenza e la voce. Una campagna referendaria che si concentra su cinque quesiti fondamentali: quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza.
I quattro quesiti sul lavoro rappresentano un punto di svolta per invertire la rotta della precarietà che ha segnato il nostro panorama sociale e economico a partire dal “pacchetto Treu” passando per le successive riforme che hanno smantellato diritti e tutele. Si è discusso dell’urgenza di superare la cosiddetta flessibilità, che si è rivelata deleteria, generando un precariato esistenziale che ostacola la costruzione di un futuro e compromette la dignità del presente.
Questi quesiti mirano a restituire forza e voce alle lavoratrici e ai lavoratori, affrontando temi cruciali come appalti, licenziamenti, morti bianche e subappalti. Una battaglia per rimettere al centro il lavoro e la sua dignità.
Il quinto quesito, invece, si concentra sulla cittadinanza, proponendo di ridurre a cinque anni il periodo necessario per ottenere lo status di cittadino italiano per coloro che vivono, lavorano, crescono e partecipano attivamente alla vita del nostro Paese, pur non possedendo formalmente la cittadinanza italiana. Una proposta che incarna una battaglia di democrazia autentica, inclusiva e necessaria.
La campagna referendaria ha visto una larga partecipazione degli aderenti al sindacato, ai partiti, alle associazioni che si sono riconosciuti e riorganizzati come lavoratrici e lavoratori, come cittadine e cittadini, uniti dalla consapevolezza che i diritti o sono di tutte e tutti, o non sono.
In un tempo segnato da disaffezione e individualismo, il referendum continua a rivelarsi uno strumento concreto per ritrovare la forza collettiva di cambiare le cose. Perché con una matita si può riaffermare il diritto a una società più giusta, aperta e solidale.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento