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Velletri – STANNARDI – CRISTI E CROCIONI

Velletri – STANNARDI – CRISTI E CROCIONI
Aprile 10
14:14 2025

Le Confraternite e le Arciconfraternite cittadine nella processione dei ceri

STANNARDI – CRISTI E CROCIONI

La loro storia sarà raccontata nella mostra “Ti veneriamo Vergine Benedetta” che si inaugura Sabato 26 Aprile alle ore 18.00 presso la Sala “Silvana Paolini Angelucci” del Museo Diocesano

Quanti ogni anno in occasione della processione dei ceri, hanno visto passare le Confraternite e le Arciconfraternite cittadine con “azzati” i loro arnesi processionali. Il primo a sfilare è lo stendardo di S. Antonio Abate, non quello in uso che si conserva nell’abitazione dell’aggiudicatario dell’asta, ma quello realizzato dalla pittrice Giovanna Verger nel 1993 e rimasto in uso fino al 1999, attualmente conservato nella sagrestia della Chiesa di S. Antonio Abate. Forme assistenziali, nei confronti dei lavoratori, ci sono sempre state, prima delle moderne associazioni di categoria, o dei moderni sindacati, a sopperire a questa necessità c’erano quelle che la storia conosce come le corporazioni o università. Esse riunivano una specifica categoria sotto la protezione del singolo Santo patrono ed avevano una chiesa o una cappella particolare. Nella storia di Velletri ci stati numerosi esempi, tra questi quello dell’Università dei Mulattieri e Carrettieri che dal XVI secolo ha sede nella trecentesca chiesa di S. Antonio Abate, sotto il cui glorioso patrocinio si ritrova.

Il sodalizio è l’anima della tradizionale festa in onore del Santo, che si svolge a Velletri la domenica seguente il 17 Gennaio memoria liturgica di Antonio il grande. Festa nella quale, viene aggiudicato con “asta pubblica” lo stendardo con l’effige del Santo. L’aggiudicatario ottiene il “privilegio” di custodire in venerazione privata l’arazzo fino all’anno successivo. Ma da dove prende origine questa consuetudine? L’Università dei Mulattieri e Carrettieri, oltre ad avere scopi di culto, aveva un importante funzione sociale, quella di assistere i suoi ascritti inabili al lavoro o che per l’età avanzata non potevano più lavorare. Il mestiere del Mulattiere o del Carrettiere è stato per molto tempo, uno dei motori principali dell’economia cittadina, che si basava principalmente sul commercio del vino e delle merci. Specialmente per quanto riguarda il mestiere del carrettiere, chi lo svolgeva doveva affrontare viaggi nella capitale molto spesso di notte, esposto alle intemperie, questo causava molto spesso una precoce inabilità al lavoro a causa delle malattie che non erano curabili come oggi. Al sostentamento dell’ascritto e della sua famiglia l’Università provvedeva con un vitalizio, traendo le risorse dai proventi legati ai beni immobili e mobili di proprietà e da quelli arrivati dai numerosi lasciti testamentari.

Tutto questo andò avanti fino al 20 Settembre 1870, quando con la breccia di Porta Pia, venne messa la parola fine al potere temporale del Papa, e con la conseguente annessione dello Stato della Chiesa al Regno d’Italia, i beni di ordini religiosi, confraternite, corporazioni vennero incamerati d’ufficio. La perdita di tutte le sostanze, mise in seria difficoltà l’Università, perché numerose famiglie rischiavano di rimanere letteralmente “in mezzo ad una strada”. Per questo si prese a mandare all’asta lo stendardo del sodalizio per poter avere annualmente un’entrata con cui continuare quella importante opera assistenziale.

La Confraternita della Madonna del Rosario che segue l’Università Carrettieri e Mulattieri nella processione dei ceri è stata fondata nel 2004 su impulso del compianto Don Antonio Carughi nell’omonima Chiesa di Colle Ionci, essa è l’erede dell’antico sodalizio che aveva sede nell’attuale Cappella di San Pier Damiani in Cattedrale. Nella processione è presente con il suo stendardo processionale realizzato dall’artista veliterna Sabrina Di Stazio riproducente il quadro della Madonna opera di Angelo Cesselon presente nella Chiesa. La Confraternita in accordo con la Parrocchia organizza ogni anno la festa della prima Domenica di Ottobre con la processione alla vigilia.

La Confraternita della Madonna del Carmine che segue quella della Madonna del Rosario è stata fondata nel 2011 dall’allora parroco della Parrocchia omonima in Contrada Pratolungo Mons. Cesare Chialastri con la collaborazione di Alfiero Rossetti, essa è la naturale istituzionalizzazione del gruppo spontaneo di portatori che ogni anno si riuniva per portare la statua della Madonna nella processione che si svolge nella contrada alla vigilia della festa del 16 Luglio. Cura anche i festeggiamenti civili e collabora attivamente alle iniziative parrocchiali.

La Confraternita di S. Antonio da Padova che segue quella della Madonna del Carmine ha sede nella Chiesa di S. Lorenzo Martire, essa è l’erede dell’antica confraternita del Santo, eretta nel 1513 dal conventuale Padre Domenico da Ferentino dei Padri Conventuali. I Confratelli vestivano di color cenere e non godevano di aggregazioni particolari. In antico avevano sede nella Chiesa di S. Antonio da Padova attigua a quella di San Francesco. Dopo l’abbandono della chiesa la statua e gli “arnesi” processionali furono traferiti nella Chiesa di S. Antonio Abate.

In tempi recenti dopo la partenza da Velletri dei padri minori osservanti da San Lorenzo dove avevano ripreso il culto del Santo con la Festa del 13 Giugno e la processione della vigilia un gruppo di fedeli con l’intento di rinvigorire la Pia Unione Antoniana composta di sole donne ha dato vita nuovamente alla Confraternita che con l’approvazione del Vescovo Andrea Maria Erba mantiene viva la devozione e il culto a Sant’Antonio.

Essi “azzano” nella processione un bellissimo Crocefisso esso è messo sulla croce dell’antica confraternita e un artistico stendardo realizzato da Sabrina Di Stazio.

Segue la Confraternita di Sant’Antonio Abate l’Arciconfraternita della Carità Orazione e Morte, eretta nel 1569 nella Chiesa di San Martino, dal 1816 ha sede nella Chiesa di S. Apollonia ricevuta in dono dal Cardinale Alessandro Mattei. Tra gli scopi del sodalizio oltre a quello di visitare gli ammalati – visitare i carcerati – accogliere i pellegrini c’era quello del conforto ai condannati a morte. Il Crocefisso che i confratelli “azzano” nella processione è quello che usavano nei cortei al patibolo ed è lo stesso che era in Piazza Cairoli quando venne decapitato Cencio Vendetta. L’Arciconfraternita “azza” anche un bellissimo stendardo processionale opera del pittore Mario Lambiase rappresentante nel dritto San Michele Arcangelo patrono delle Arciconfraternite e Confraternite dell’Orazione e Morte e nel verso la gloria della Madonna della Carità con i santi Girolamo Miani fondatore dell’Ordine dei Padri Somaschi che dal 1617 si occupano della cura spirituale del sodalizio e Sant’Apollonia V.M. titolare della Chiesa di Via Luigi Novelli. Lo stendardo che reca la firma del suo autore è datato “Bassiano Littoria 1940” 

Chiude la parte delle congreghe l’Arciconfraternita di Maria SS.ma del Gonfalone, il più antico sodalizio esistente a Velletri riconosciuto canonicamente nel 1348 ma sicuramente già esisteva, probabilmente fondato ai tempi di San Bonaventura da Bagnoregio ha sede nella Chiesa dei Santi Pietro e Bartolomeo. Va ricordato che i confratelli fondarono il primo nucleo ospedaliero a Velletri e nel Teatro della Passione svolgevano la Sacra rappresentazione del Venerdì Santo. Essi conservano un bellissimo stendardo processionale opera del maestro veliterno Aurelio Mariani che lo ha realizzato nel 1889 come dono del Comune di Velletri all’Arciconfraternita. esso rappresenta nel verso la gloria della Madonna del Gonfalone con ai piedi alcuni popolani tra i quali il volto di una anziana signora realmente vissuta e nel verso il battesimo di Cristo in ricordo del legame devozionale dell’Arciconfraternita con San Giovanni Battista

 

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