Vittoria parziale per il Green Deal: il Parlamento europeo si oppone a Trump e alle lobby industriali rifiutando di eliminare il dovere di diligenza
Bruxelles, 22 ottobre 2025
Si tratta di un atto di resistenza.
Oggi alle 13:05, i deputati europei hanno respinto con 318 voti contro 309 il mandato di negoziazione assegnato all’eurodeputato conservatore svedese Jörgen Warborn per difendere in trilogo un compromesso critico sulla direttiva Omnibus, che proponeva di smantellare la legislazione europea sul dovere di diligenza, adottata nel maggio 2024. Senza questo mandato negoziale, si terrà quindi una votazione in plenaria, che consentirà a tutti i deputati europei di esprimersi su questo testo e darà loro l’opportunità di opporsi con fermezza al tentativo di deregolamentazione delle norme sociali e ambientali europee.
Il voto per ritirare il mandato di negoziazione è stato richiesto dai gruppi politici della Sinistra, dei Verdi e da alcune delegazioni nazionali dei socialisti e democratici del gruppo S&D (tra cui la delegazione francese, belga e olandese). I membri del Partito Democratico, anch’essi membri del gruppo S&D, non figurano tra i richiedenti del voto per il ritiro del mandato di negoziazione.
Rifiutando di concedere un mandato di trilogo al relatore del testo, il Parlamento europeo ha appena ribadito la sua importanza di fronte a questo primo atto di distruzione delle norme che ha pazientemente e democraticamente elaborato negli ultimi anni.
Gli eurodeputati resistono così chiaramente alle ingiunzioni delle lobby industriali, della destra europea e di Trump, che hanno fatto della distruzione del Green Deal il loro cavallo di battaglia:
- Il 12 marzo 2025, il deputato repubblicano Bill Hagerty ha presentato al Congresso americano un disegno di legge volto a «vietare alle entità che fanno parte integrante degli interessi nazionali degli Stati Uniti di partecipare a qualsiasi regolamentazione straniera in materia di sostenibilità, compresa la direttiva dell’Unione europea sul dovere di diligenza».
- Il 21 agosto 2025, Ursula von der Leyen si è impegnata, durante il suo incontro in Scozia con Donald Trump, a creare un regime di eccezione per le imprese americane e a “fare tutto il possibile affinché la direttiva sul dovere di diligenza (…) non imponga restrizioni eccessive al commercio transatlantico”.
- All’inizio di ottobre 2025, il Presidente degli Stati Uniti ha ribadito la sua posizione in una lettera indirizzata alla Presidente della Commissione europea, esortando l’attuazione dell’accordo siglato in Scozia al fine di escludere le imprese americane dal campo di applicazione dell’obbligo di diligenza europeo.
- Poche ore prima del voto, i governi degli Stati Uniti e del Qatar hanno inviato una lettera congiunta per esercitare pressione sull’Europa affinché ritirasse completamente la direttiva sul dovere di diligenza, vista come un ostacolo alle esportazioni di energie fossili.
Il futuro del dovere di diligenza è ora sospeso al voto in plenaria che dovrebbe aver luogo già il mese prossimo. La destra liberale, la sinistra ecologista e le delegazioni della destra conservatrice (gruppo Renew) che hanno adottato la direttiva sul dovere di diligenza durante il precedente mandato devono rimanere fedeli ai loro impegni e respingere la direttiva “Omnibus I”. In caso contrario, un’intera serie di leggi Omnibus rischia di abbattersi su Bruxelles in un vasto tentativo di distruggere il Green Deal e i principali progressi in materia di protezione dell’ambiente, del clima, dei diritti sociali e dei diritti umani votati dall’Unione europea negli ultimi anni.
La società civile rimarrà mobilitata, si prospetta un mese di intensa battaglia politica.






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