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XII Edizione del Velletri Wine Festival “Nicola Ferri”

Settembre 09
20:47 2025

20 e 21 Settembre nel quadro della 94 Festa dell’Uva e del Vino la

XII Edizione del Velletri Wine Festival “Nicola Ferri”

presso il museo civico archeologico “Oreste Nardini” archeologia – arte e cultura nel ricordo del maestro Aurelio Mariani e del prof. Vincenzo Prosperi

2013 si preparava la prima edizione del Wine Festival a Via Furio

Il Velletri Wine Festival “Nicola Ferri” giunto alla sua dodicesima edizione, si svolgerà anche quest’anno nel quadro della Festa dell’Uva e dei Vini, prevista i prossimi 20 e 21 Settembre, grazie ad una sinergia di concreta e fattiva collaborazione tra la Fondazione “Museo Luigi Magni e Lucia Mirisola” il Circolo Artistico “La Pallade Veliterna” e l’amministrazione comunale nella persona del Sindaco Ascanio Cascella esso si svolgerà all’interno del Museo Civico “Oreste Nardini” creando finalmente uno straordinario connubio tra arte contemporanea – promozione del territorio e valorizzazione della nostra meravigliosa collezione archeologica sempre troppo poco apprezzata e condivisa dalla popolazione. Il Giubileo della Speranza ci offre l’occasione per dedicare l’edizione 2025 per la parte artistica ad Aurelio Mariani (Velletri 1863 – 1939) artista di caratura internazionale, uno dei maggiori esponenti dell’arte sacra italiana tra il XIX e il XX secolo le cue opere vivono nelle chiese veliterne e d’Italia, alcune da lui interamente affrescate come quella di Gradisca di Sediglaino dove ha realizzato anche una Via Crucis in affresco. Per la parte meno nobile ma non per questo meno importante quella enologica la manifestazione è dedicata al Prof. Vincenzo Prosperi direttore della Cantina Sperimentale, con un tenero ricordo della figlia Maria pittrice fine e delicata allieva del grande Mario Ciancia “Il pittore della Palude”.

Insomma mai come in questa edizione si fondono una serie di elementi che portano a gettare le fondamenta di una operazione che si preannuncia di importanza e di spessore perché permetterà nel pieno rispetto dell’idea che nel 2013 portò la nascita della manifestazione quello della valorizzazione della filiera enologica attraverso l’arte e la cultura, infatti è stata inserita nel programma della manifestazione una lettura di poesie “da Iachini ai contemporanei” per riportare alla ribalta quella letteratura dialettale che tanto ci ha dato in passsato e che ora stiamo lasciando sempre di più abbandonata all’oblio della storia.

Sembra che dalla morte degli ultimi poeti Giulio Montagna e Lucia Mammucari ci sia stato un allontanamento dal dialetto e dai versi scritti in dialetto per prediligere quelli in lingua, anzi per la sola lettura perché di nuove raccolte o di nuovi incontri non si è più parlato salvo quelli promossi dalla Fondazione Magni con la Vigna dei Poeti.

Questo è grave perché un popolo che non ha memoria non ha futuro e noi rischiamo di perdere la nostra memoria per lasciare spazio ad una cultura di massa che vuole uniformarci a degli stereopiti di cui proprio non sappiamo che farcene. Non mancheranno le tradizionali premiazioni con la consegna della Pallade d’argento e delle Palladi speciali a personalità del mondo culturale, dello spettacolo e del sociale individuate sul territorio e l’assegnazione agli artisti del premio nazionale “Pallade Veliterna” intitolato alla memoria dello scomparso scultore orafo Giglio Petriacci, del premio di pittura “La Scaletta” intitolato alla memoria di Gustavo Gualtieri fondatore e primo presidente del Circolo Artistico La Pallade Veliterna e dei premi intitolati alla memoria della compianta assessora alla cultura Romina Trenta che andrà ad un artista donna con un quadro rappresentante il territorio, mentre il premio Giuseppe Cherubini istitituito per ricordare lo scomparso scultore medaglista andrà all’opera maggiormente valida dal punto di vista tecnico, mentre il premio “Le tre C” in ricordo di Tonino Calcagni – Aldo Cupellaro e Tullio Cipollari andrà a riconoscere l’opera maggiormente valida dal punto di vista prospettico e cromatico a corollario delle premiazioni l’assegnazione del Premio Benedetto e Umberto Di Vito per la scultura, che con il Premio “Maria SS.ma delle Grazie” per l’arte sacra valorizza ogni espressione tecnica che potrebbe essere presente nelle opere esposte.

Dallo scorso anno la cerimonia di premiazione che quest’anno avviene ai piedi della Pallade Veliterna nell’atrio del Museo Civico Archeologico è preceduta dalla sessione plenaria dell’Ordine veliterno della Stera. Si tratta di un sodalizio fondato nel 2009 dal Prof. Gianfranco Arciero che da appassionato studioso della cultura contadina e vitivinicola cittadina ebbe l’intuizione di creare un ordine cavalleresco legato alla “STERA” derivato dal termine dialettale “sterrare” e indicava nelle campagne dei Castelli Romani ed in particolare in quella di Velletri, uno strumento ricavato dai contadini, dai cucchiai da cucina in disuso trasformati in una sorta di spatola ( dopo averli appiattiti e tagliata la parte ovale a metà) che veniva utilizzata per togliere dalle zappe e dalle vanghe gli accumuli di fango che si succedevano durante il lavoro nelle vigne.

Veniva sempre tenuta a portata di mano nel taschino della “sarica” un camice di tela tipico nell’abbigliamento da campagna. La “stera” così era la compagna delle lunghe giornate e la complice allo stesso tempo del “vignarolo” dal momento che il suo uso legittimava brevi pause di riposo.

E ancora assolveva alla funzione di lasciapassare per il rientro in casa poiché la “padrona” consentiva l’accesso dopo che il marito e i figli avevano “sterato” anche le suole degli scarponi.

Nasce così nel quadro del progetto permanente Velletri, Volsca Regina delle Viti, l’ordine veliterno dei cavalieri della stera per tener vivo il ricordo della funzione di questo utile ed umile strumento, portatore di profondi segnificati anche metaforici e sempre attuali che ne travalicano il pur valido richiamo etno – antropologico.

Le investiture a Cavaliere della Stera vengono conferite annualmente (e in sessioni speciali) nel corso della Festa dell’Uva e del Vino di Velletri a operatori e rappresentanti del mondo agricolo del territorio che si distinguono il mantenimento in vita dei vigneti o che si riconoscono nei valori della civiltà contadina.

Vengono inoltre conferite a livello nazionale ed internazionale della cultura dell’arte e dello spettacolo che hanno illustrato le categorie di appartenenza sotto il profilo etnico.

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