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ZONA INDUSTRIALE D1 DI LAGHETTO-PANTANO

ZONA INDUSTRIALE D1 DI LAGHETTO-PANTANO
Marzo 22
07:48 2025

PROMESSE NON MANTENUTE, DEGRADO E INSICUREZZA

Monte Compatri, 22 marzo 2025 A un anno di distanza dagli annunci dell’amministrazione comunale, la realtà della zona industriale D1 di Laghetto-Pantano è ben diversa dalle promesse fatte.

L’area, che avrebbe dovuto rappresentare un volano per l’economia locale, versa in uno stato di totale abbandono, tra discariche abusive, strade impraticabili e un sistema di sicurezza che, pur dotato di telecamere, non riesce a contrastare i continui furti al Centro di Raccolta Comunale.

A rendere il quadro ancora più preoccupante, vi è il forte sospetto che alcuni capannoni industriali, apparentemente dismessi, siano in realtà abitati, con tutte le problematiche sanitarie e sociali che ne conseguono.“La crescita produttiva del territorio è uno dei nostri obiettivi primari e per questo motivo ci siamo adoperati da subito con l’Ufficio Urbanistica, e il suo responsabile che ringrazio, per portare a compimento la Variante. La zona industriale D1 di Laghetto-Pantano dovrà rappresentare un fiore all’occhiello di questo Comune e per gli imprenditori un volano per lo sviluppo dell’economia locale.”

Così dichiarava l’assessore Luca Mengarelli circa un anno fa, illustrando la variante di piano particolareggiato della zona D1.

Parole a cui seguiva il commento del sindaco: “Portiamo a casa un risultato importante che in positivo determina la crescita economica del nostro paese.”

Oggi, i risultati sono sotto gli occhi di tutti:

  • La zona industriale è invasa da discariche abusive, ormai ben più numerose delle strutture del Centro di Raccolta Comunale.
  • Le tre strade comunali principali, Via Santa Maria di Torre Jacova, Via Santa Maria Le Quinte e Via dei Lavoratori, sono ridotte a un colabrodo, con buche così ampie che, in caso di pioggia, si trasformano in vere e proprie pozze d’acqua.
  • Le telecamere di videosorveglianza riprendono chi abbandona rifiuti, ma “stranamente”, così dicono le voci, non i ladri, che da mesi prendono di mira il Centro di Raccolta Comunale, costringendo la ditta appaltante a predisporre un costoso servizio di vigilanza esclusivamente nelle ore di chiusura del centro – un palliativo che evidenzia l’incapacità dell’amministrazione nel garantire una sicurezza adeguata.
  • All’interno di uno dei tanti capannoni industriali apparentemente abbandonati c’è il forte sospetto che vivano delle persone, e non vogliamo nemmeno immaginare in che condizioni.

A conti fatti, quella che doveva essere una grande operazione di rilancio si è rivelata una promessa mancata, un’ennesima prova dell’inefficienza amministrativa che caratterizza questa giunta.Nel frattempo, il primo cittadino continua a dedicarsi alla propria autocelebrazione: dopo aver monopolizzato la scena nelle celebrazioni della Festa della Donna e della Festa del Papà, viene da chiedersi se non finirà presto tra le statuine del presepe natalizio.

L’Unione di Centro Monte Compatri continuerà a denunciare il fallimento di questa amministrazione e a chiedere risposte concrete per il futuro del paese.

 

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