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Frascati al ballottaggio. Chi vincerà?

Giugno 16
19:37 2017

A Frascati, non è facile fare pronostici sul prossimo ballottaggio che vede i due candidati alla poltrona di sindaco affrontarsi con poche centinaia di voti di scarto. Proprio questo divario tra i due avversari potrebbe far pensare che i giochi siano già fatti. In realtà tra il candidato per ora in vantaggio (Pagnozzi) e quello che insegue (Mastrosanti) la partita è tuttora aperta.
Partiamo da alcuni dati di fatto. La coalizione che appoggia Pagnozzi potrebbe avere rastrellato ormai il più o meno il massimo dei voti e quindi non dovrebbe superare la soglia raggiunta, ma questa è solo un’ipotesi, corroborata dal fatto però che il ‘partito’ principale che lo sostiene – cioè il PD – non solo ha perso ben 700 punti dal 2014, ma ha confermato la tendenza a fare alleanze alquanto ibride (nel più recente stile ‘renziano’) e comunque puntando su ‘cavalli’ che non sono proprio della sua scuderia, scaricandoli quando non gli risultano più di vantaggio come è successo con Spalletta (estratto a suo tempo dal mago Astorre da un cilindro forzitalico, addirittura come esponente ‘renziano’); lo stesso metodo è avvenuto con Pagnozzi che non è certo stato pescato a ‘sinistra’! Ma tant’è, se vincesse Pagnozzi, sarebbe comunque il PD ad entrare in Comune con 4 consiglieri, ma poi se la dovrà vedere con gli altri della maggioranza e soprattutto con gli assessori che si sceglierà il nuovo sindaco! Da sottolineare come fuori dal Consiglio restano alcuni ‘portatori’ d’acqua (per usare anche un gergo ciclistico) di alcune coalizioni che hanno appoggiato Pagnozzi, come ‘Frascati in comune’ (con un solo consigliere eletto, Baccani, un tempo già frequentante gli scranni consigliari, che però nel 2014 concorse da solo e ottenne 100 voti in più!), e il ‘Centro democratico’ che si ritrova completamente fuori e senza alcuna gratificazione. Da sottolineare che nel 2014 la coalizione (col PD in testa) che appoggiava Spalletta raggiunse 3367 voti, mentre quest’anno la coalizione di sostegno a Pagnozzi arriva a 3706 (cioè solo 350 voti in più). Spalletta correndo da solo ha preso comunque questa volta la miseria di 286 voti (quindi vuol dire che non è stato lui a sottrarli al PD!). L’antagonista – Mastrosanti – dopo aver rotto da tempo i rapporti col PD, si è presentato con diverse nuovi candidati raggiungendo però un risultato poco più basso di quello della precedente tornata elettorale (2014). Ma se non altro, se dovesse vincere al ballottaggio, tutte le liste che lo hanno sostenuto potrebbero contare almeno su un proprio consigliere in Comune. Vanno considerate poi 400 schede nulle e una cinquantina bianche (nel 2014, erano rispettivamente 473 e 112).
Alla fine quale sarà l’orientamento nel ballottaggio? Vi potrebbero partecipare meno elettori della precedente votazione, ma in questo caso essendo più chiarala scelta, molti di quanti non hanno votato ‘all’andata’, più che ‘confermare’ la presunta vittoria dell’uno, potrebbero preferire di puntare sull’avversario. Tutto potrebbe dipendere anche dall’orientamento degli elettori del Movimento Cinquestelle: decidere di non recarsi a votare, o, più probabilmente votando per Mastrosanti, per dare un grosso dispiacere al PD (di cui i grillini sono sempre gli acerrimi avversari); anche se perdessero un consigliere in Comune, forse potrebbero anche ottenere qualche incarico o la ‘presidenza’ di qualcosa, essendo oggi il primo partito a Frascati. In quanto a Fiasco, (che ha preso gli stessi voti di due anni fa, comunque con un seggio assicurato in Consiglio, potrebbe lasciare in libera uscita i suoi elettori, e qui sorgerebbe anche un interrogativo: dove andrebbe ‘l’ala clericale’? Se la sente di aggiungersi a quella che ha già optato e sostenuto (si fa per dire) Pagnozzi? Comunque vada, non ci saranno proprio tanti volti nuovi in Consiglio. Ma in questo scenario, guardando al di là del contingente, ci sarebbe da fare una ben più seria considerazione. E’ evidente, ma non sembra si sia voluto notare, che dei più giovani candidati, nessuno è stato eletto, e le preferenze raccolte da alcuni di loro sono state veramente irrisorie. Una conferma che erano stati inseriti solo per riempimento delle liste e non avevano un seguito nemmeno tra i loro ‘amici’? Ora, quelli che, tutto sommato, potrebbero qualificarsi come i ‘galoppini’ dei maggiorenti, una gratifica comunque già ce l‘hanno: quella di vedere eletti alcuni dei loro ‘capi’! Per tutti gli altri c’è stata solo l’illusione del ‘largo ai giovani’, ma lo spazio per loro evidentemente non c’era, o per meglio dire, non glielo hanno trovato!

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