Descrizione

(…) Piccola raccolta di poesie dell’ultimo periodo della vita del cantastorie che i monticiani chiamavano “Candachiaru”. I temi ricorrenti sono la solitudine, il rimpianto, la voglia di ricongiungersi a sua moglie Teresa nel cimitero “in mezzo al bosco”. E nell’attesa dell’ultimo respiro si ubriaca vergognosamente perché… “nell’ebbrezza non vedo cose oscure, di sera son davvero in paradiso. Al mattino novello… torno in terra”.
Gianni Diana

Presentazione
Alfredo Michetti ci ha lasciati per sempre. Con lui scompare l’unico vero “cantastorie” che il nostro paese abbia mai conosciuto ed i1 soprannome “Candachiaru” affibbiatogli affettuosamente dalla fantasia popolare la dice lunga sulla enorme produzione di storie in rima scritte e “raccontate” poi in mezzo alla sua gente. Per decenni la sua vena poetica si è scatenata nel narrare le disavventure dei suoi compaesani, ma quando, per un male incurabile, viene a mancare Teresa, sua diletta sposa, la sua poesia assume via via contorni sempre più neri, e tale si manterrà fino alla sua morte.
La modesta raccolta di poesie che i1 Photo Club Controluce vuole qui presentare per onorare così la sua memoria, fa parte proprio di quest’ultimo periodo dove i temi ricorrenti sono la solitudine, il rimpianto per la gioventù trascorsa, la malinconia che lo assale per la scomparsa di Teresa e la voglia di ricongiungersi a lei nel cimitero “in mezzo al bosco”. E nell’attesa dell’ultimo respiro si ubriaca vergognosamente perché… “nell’ebbrezza non vedo cose oscure, di sera son davvero in paradiso. Al mattino novello… torno in terra”.
Gianni Diana