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Ieri 9 ottobre se n’è andato Ennio Moriggi presidente sezione A.N.P.I…e amico

Ieri 9 ottobre se n’è andato Ennio Moriggi presidente sezione A.N.P.I…e amico
Ottobre 10
18:20 2022

(Serena Grizi) Arriva pure il giorno, purtroppo, che è difficile scrivere che se n’è andato via qualcuno come Ennio Moriggi, quando già la notizia si è diffusa e altre testate hanno detto tanto e purtroppo la commozione sfoca le lettere sul video e sulla tastiera mentre si affollano molti ricordi alla mente…

Presidente A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Albano Laziale e Castel Gandolfo, sezione Marco Moscati e Salvatore Fagiolo, da anni dirigente anche dell’A.N.P.I. Provinciale di Roma. Ex operaio metalmeccanico, fautore di tante lotte sindacali, antifascista, capace di un linguaggio esatto e popolare allo stesso tempo, per far capire le cose a tutti, senza illusioni eccessive ma senza ritrovarsi mai disilluso; costruttivo, capace di mille iniziative. 79 anni, una moglie due figli, i nipoti, molti conoscenti e amici perché capace nel discorso importante come nella battuta.

Una raccolta di parole per lui scritte dai colleghi giornalisti e dai social nelle ore immediatamente seguenti la scomparsa, improvvisa, per una malattia che l’ha portato via all’affetto di molti in pochi giorni: «cittadino, impegno politico e sindacale, antifascista, battaglie, difesa manifestanti (difese nel 2021 i manifestanti del presidio permanente contro la riapertura della discarica di Roncigliano.); degno erede dei partigiani, comunista, onesto, dedito agli ideali di libertà, pace e giustizia sociale…»

Tutto questo e molto altro è stato Ennio Moriggi e resterà nella memoria di molti giovani che coltivano gli ideali di libertà pace e giustizia sociale e che hanno imparato da lui il vocabolario giusto per parlarne e per difendere questi concetti fondanti.

Per me e la mia famiglia lui e la sua famiglia, per anni, sono stati anche buoni vicini, mai giudicanti, Ennio e Silvana spesso insieme nella politica, nelle manifestazioni. Ennio un uomo dal quale imparare. Uno che non si dimenticava nessuna battaglia, dall’antenna pericolosa per la salute di adulti e bambini, ai messaggi di pace esposti per anni al suo balcone sul quale non mancavano mai i fiori come in casa non mancavano mai i colori e le cose belle, fantasiose. Poiché, probabilmente, chi ama la vita e gli altri tanto e più di se stesso si contorna di cose belle e gioiose, di colori, perché, oltre le lotte, la vita è anche bella da vivere per ciò che offre. I suoi ideali erano gli stessi in famiglia e fuori e condivideva tutto prima con i suoi familiari, ai quali arrivano le condoglianze della Redazione di Controluce.it tutta, giornale cartaceo prima e poi portale sul quale negli anni sono apparsi articoli sulle sue iniziative.

Lo ricordo una vigilia della Befana di tre o quattro anni fa, a condividere una minestra di legumi e tanti discorsi di politica e attualità e fatti locali nella sua bella e accogliente cucina. Ad agghindare un manichino Befana per i ragazzini che sarebbero arrivati la sera a cercare i regali, giocando sul sacro e profano della festa. Non credeva in un mondo oltre questo, probabilmente, e perciò lottava perché questo diventasse migliore subito (e come appare banale oggi non sentir dire queste cose dalla sua voce impostata, dalla sua felice presenza barbuta, di quelli che ci stanno davvero, per esserci).

In uno dei brevi articoli pubblicati sul questo giornale si racconta del fatto che sebbene lui in A.N.P.I. avesse trovato la casa dei suoi ideali, dopo altre due tre vite già vissute, cercava casa per l’ANPI nel Comune di Albano, casa che credo, sono passati dieci anni dall’articolo, non abbia mai trovato.  E poi si parlava della sua passione natalizia: il presepe. Cosa potesse trovarci un ateo, come credo che fosse, nel presepe non lo sapremo mai precisamente. Di certo era una costruzione dell’espressione popolare, ed Ennio, invitando tutti a vedere il bellissimo presepe che costruiva ogni anno a Natale, l’aveva fatto diventare la casa di tutti, infatti così riportava l’articolo: «Ennio Moriggi, instancabile ex sindacalista e promotore di tante iniziative, da oltre vent’anni fa anche il costruttore di presepi, ma presepi un po’ speciali: quello di quest’anno, sempre bello e nel rispetto della tradizione che prevede l’autocostruzione di fondali e paesaggi, aveva in bella vista su ogni fontanella il cartellino “acqua bene comune”. Sui tetti delle capanne i pastori moderni chiedevano con i loro cartelli lavoro, equità sociale e, ha commentato Ennio: “se avessi previsto la ferrovia ci sarebbero stati anche i ragazzi licenziati da Trenitalia che dalla loro gru a decine di metri da terra chiedevano alla loro ex società di aiutarli a ritrovare lavoro”. Il presepe di Ennio Moriggi, un misto di tradizione e attualità è meta ogni anno di scolaresche, amici, conoscenti, simpatizzanti. Da Controluce, 10/02/2012».

Ciao Ennio caro, ci sarebbe altro da dire ma si riappanna la vista…vai via e lasci una grande parte del tuo spirito combattivo e buono nei tanti che ti hanno conosciuto e stimato; nei ragazzi che prendono il tuo testimone, noi non ti dimentichiamo! 

Domani 11 ottobre la camera ardente allestita presso la Casa Comunale di Albano Laziale, aperta dalle 11.00 per l’ultimo saluto.

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