"Il respiro dell'anima"
Saluti di Roberto Libera, direttore del Museo. Introduzione di Loredana Massaro, dottoressa in
Filosofia. E’ presente l’autrice, Giusy Guarino. Accompagnamento musicale di Davide Latini.
Strumento artistico di Giusy Guarino è la poesia. Ed è veramente una poesia con la maiuscola, se
vuole con questo mezzo comunicare qualcosa che arrivi dal profondo di una donna al cuore di altre
donne e di altri uomini. Umanissimi sentimenti la poetessa fissa sulla pagina bianca, decidere di pubblicare e condividere è forse il passo più difficile (prima erano solo i miei / ora sono di tutti), donare il proprio cuore e i propri pensieri più intimi agli altri è un passo coraggioso, al quale la Guarino non si sottrae. Ed ecco dai versi arrivare le sensazioni, le emozioni, i turbamenti, le gioie e i dolori, le frustrazioni e le speranze che turbinano dal profondo di un’anima, la sua anima (Lascerò / che le parole / cadano oblique / per non fendere l’anima, / tradita / da molti orizzonti) … e che se non fossero scritti, sarebbero perduti.
A quella che è la vita inconscia, il “respiro dell’anima”, le dinamiche del profondo, le leggerezze o
le ore sofferte della quotidianità, ecco irrompere nella poesia di Giusy Guarino il mondo esterno
carico dei suoi vizi e dei suoi difetti. A richiamarci alla responsabilità della lotta per il sociale, per la giustizia e la verità. La droga, la prostituzione, gli extracomunitari, la questione femminile (Pochi beni macchiati di rinunce, / lasciati a mani rapaci. / […] la barca ha un brivido: / è un oceano di emozioni / che evapora in pensieri di libertà. / Solcano il ruggito bianco del mare, / tomba senza lacrime / che fa affondare / i tanti Icaro nelle illusioni.) L’appello alla coscienza si fa via via più forte mentre leggiamo i suoi versi. Ma dopotutto è sempre l’amore, in tutti i suoi aspetti, a rappresentare la parte più consistente della sua poesia, la poesia “Barriere”, ben rappresenta quanto interno ed esterno abbiano da comunicarsi.
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