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Una “Crisi di Natale” delle ore 20:20…

Una “Crisi di Natale” delle ore 20:20…
Dicembre 23
12:36 2020

 “Quest’anno è un problema!” Così Babbo Natale si riferisce ai suoi aiutanti, aggiungendo: “Con questo Covid-19 non si sa di preciso chi è stato buono e chi no e, per giunta, questo Covid lo dobbiamo annoverare come espiazione o no? Oppure è un’aggravante? E’ una circostanza? Mi ha messo in crisi il Natale! Chissà cosa ne pensa Befana…” Erano le ore 20:20. Gli aiutanti erano interdetti. Non sapevano cosa dire. Si misero a preparare i doni facendo finta di niente. Babbo Natale era irrequieto, non riusciva a dormire e allora decise di andare a trovare la Befana. Prese la slitta e si diresse da lei. Sul lago ghiacciato e sulla neve, la slitta andava così veloce che lasciava strisce di fuoco al suo passaggio. Prima di entrare nella foresta oscura, fece raffreddare gli zoccoli delle renne sulla neve e poi s’incamminò. Arrivato alla dimora della Befana, bussò. “Entra! So chi sei!” gli disse la Befana. Entrato, Babbo Natale la trovò intenta a leggere una lunga “pergamena” (lista dei buoni e cattivi). Babbo Natale non si stupì: prima di entrare, vide dietro la casa una montagna di carbone… “Cosa dobbiamo fare?” le disse Babbo Natale e la Befana gli rispose: “Invece di pensare a cretinate, osserva il comportamento tenuto e fai una media!” Babbo Natale, più rosso in viso del suo abito, le disse che, in effetti, era in un momento di stanchezza mentale e a qualche “balla natalizia” ci si può cascare… “Cascare a qualche balla natalizia? Ma si può sapere cosa stai dicendo? Mi sa che devi cercare un sostituto. Forse è ora che vai in pensione…” La Befana sapeva come destarlo… “Che cosa? Di Babbo Natale ce n’è uno e basta! Vacci te in pensione! Carbonaia!” La Befana gli rispose: “E si! E che cosa ci dovrei fare con il carbone? Lavarmici? Ti meriteresti del carbone, con quei ragionamenti che fai! Invece di limitarti a constatare, ora ti sei messo a giudicare? Constata e se trovi comunque della bontà, premiala! Ma ti devo insegnare il tuo mestiere?” gli disse la Befana e Babbo Natale le rispose: “E tu che invece vai a cercare la cattiveria invece della bontà? Non ti vergogni?” La Befana pensò seriamente che il suo “collega” stesse un po’ dando i numeri… “Vatti a riposare che poi ne riparliamo. Su! Vai!”, gli disse la Befana. A quelle parole, la befana rise e, mentre rideva, prese la scopa e, con essa, “accompagnò” l’ospite fuori la porta e si disse: “Un po’ di carbone è entrato in casa…” Trovatosi sull’uscio, Babbo Natale, rosso-nero dalla rabbia, si disse brontolando: “Maleducata! Non si fa così! Io ho una certa età…” La Befana entrò in casa, prese la “pergamena” e…scrisse il nome di Babbo Natale su di essa al primo posto. Babbo Natale rientrò “a passo lento, cavalcando le nuvole” e rifletteva… “Valuto i comportamenti indipendentemente dall’incidenza del Covid!”, si disse tra se e se. Rientrato, compilò la lista anche lui e la consegnò agli aiutanti per preparare i regali. Poi andò a dormire. Durante la notte fece un sogno. Sognò di entrare in una casa dal solito camino per fare delle “consegne” e, una volta entrato, ruppe un oggetto. “Capita, l’importante è andare avanti e non fissarcisi troppo. La vita è ricca di azioni positive e negative, fatti negativi e positivi…” e poi si svegliò. “Che sogno! Certo, se si è prudenti, si rispetta e ci si rispetta, si è tolleranti qualcosa possiamo evitare! Non si ha la palla magica per vedere il futuro degli effetti, a meno che non siamo dolosi che fa rima con dolorosi! Gioco di squadra! Ecco cosa ci vuole nei momenti avversi! Ognuno faccia la sua parte diligentemente per affrontare il problema! Guerre, pestilenze, carestie hanno affollato questo Mondo ma io devo donare la materialità del desiderio ai buoni! Questo è il mio compito! Il mio ruolo! Questo devo fare, ossia valutare il comportamento complessivo in base all’approccio che si ha nei confronti degli eventi o dei rapporti! E perché no? Magari valutarlo come attenuante o addirittura scriminante… Cercare la bontà!”, si disse Babbo Natale e si convinse. Arrivò la vigilia e Babbo Natale aveva già tutti i regali caricati sulla slitta. Controllò che non mancasse niente e poi andò a fare quello che doveva fare. Dall’alto, mentre andava da una casa all’altra, vide in terra ciò che sembrava una letterina, e invece era una mascherina… La fece sparire. Nel ritorno, lasciò un pensiero alla porta della Befana: un fiore. Quando rientrò, si disse soddisfatto per il lavoro svolto. Si vide l’Aurora Boreale di forma circolare e di color verde, pensò che spesso da una semplice parola, concetto, problematica si può intraprendere addirittura una “nuova storia”… e poi andò a letto. La mattina di Natale, svegliatosi, si recò a fare colazione, e, tutto contento per i regali che stavano scartando in tutto il Mondo, si mise a tavola e si disse: “Se chiamo lo chef e gli chiedo di rendermene conto, magari mi dice che sono gli effetti della crisi e allora “dalla padella alla brace! E carbone su carbone! E poi è un cambio di cottura che non mi aggrada. Va bene, me ne sto almeno in raccoglimento, discernimento e osservo la bellezza della Natura…” Perché tale ragionamento? Sotto la closh cosa c’era? Un cioccolatino “gigante” che, una volta scartato, mostrò il contenuto. Cosa conteneva? Un pezzo di carbone con inciso: BUON NATALE!

Alessandro Mazzarini.

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