Continua la lotta contro l’inceneritore di Albano, una minaccia che pende ormai da anni sugli abitanti dei Castelli Romani e che si fa sempre più grave. Risale al 2007 la prima azione nefasta, quando l’allora governatore del Lazio dichiarò l’impianto di Cerroni di pubblica utilità, scavalcando ogni Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) come richiesto per legge. E d’allora non si contano gli illeciti legati alla vicenda di Roncigliano, fino all’ultima sentenza del Consiglio di Stato che, ribaltando la sentenza del Tar, dà di fatto il via libera alla costruzione dell’inceneritore. E si ritorna in piazza per dire no a tale mostruosa ipotesi, che vedrebbe sorgere fra vigneti e uliveti il gassificatore più grande d’Europa, accanto a una discarica fuorilegge e di fronte al Policlinico dei Castelli già inaugurato.