Vivere la libertà dei miei annie sorvolare gli oceanile foreste del Rio delle Amazzoni,sfiorare il tramonto e l’auroraa volo di gabbiano,e che sia mio l’azzurro del cielol’immensità del sogno.
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Dovrei amaremia solitudinee lacrimoso gemitodi tormento frutto Dovrei confidarenella pienezzadell’amor serbato
Fresca, ben pasciuta di carne e di verdura,scesa dal nord, sguardo di dolcezza,vichinga molto penetrante, la ragazzaarrivò con la sua auto i primi di settembredopo un lungo viaggio, fatto in
Desiderai piantareCedri e uliviSulle falde dei monti. Desidero oggiUn pugno di semiDa spargereNel vento d’aprile.
Vorrei essere la pace per far sorridereTuttiSia i belli, sia i bruttiVorrei che la guerra Non ci fosse mai stataVorrei averla dimenticataVorrei che il mio sogno si avverasseNon vorrei differenze
Riconobbi la crocchia brunetta in fondo al vialee mi fece di smaltoquel fantasma riapparso d’un mio remoto male.“Raggiungila”, diceva il cuore, “corri!”,ma i piedi rimanevano inchiodati all’asfalto.E c’erano, sul lago
Indosso il suo vestito d’acqua e sale:è un saio di freschezza nella luce.Capriole e poi panciate e piroettevoraginosi tuffi e finti crollipagliaccio buffardello cambusiereio rotolando sguazzo e mi crogiolom’inondo e
La bravura simbiotica delle rime a incastro.Il sogno è un conservante,l’additivo artisticoper rimodernareambizioni letterarie,o speranze, sopite ad honorem. Comunque il solenon è bello come prima.Adesso mi pare una vecchia
Certe strade conduconolà dove alberga un amore.Se le percorri, il cuore in subbuglio,allegre ti parlano delle attese gioie.Ricoperte di polvere, invase dai rovicome fantasmi ostiliti osservano mute, dissolto l’amore,mentre vai
Pioggiasul TevereFogliecadonocomegocceE la nottepercorrela tenebra (Un luna park del cuore, trad. D. Abeni)
Polvere che riluceda socchiusa finestraoscilla, orbitantearmonia celestiale,magnifica un creato,microcosmo di pianetie di stelle attraversaellittico la stanza.È un raggio di solefiltrato nella serranda,nell’ombra si oscura,passato ormai scorsosopra divino istante. (da “Ad
M ette dolce scompiglio l’aria tra i rinverditi rami eA rabeschi di luce danzando nel sole ricama.G iovane è il tempo, d’arditi voli e di pispigli lieto. DiG elsomini vaghi
Ogni sera aspetto.La fronte appoggiata al vetrodella finestra, aspettoil minibus.Arriva(non vedo la fermata)affaticato.Conto.Conto fino a settanta.Nessuno passa.Ne aspetto– con pazienza
M’hai morsicatoil cuore,dolcissima bambina, col tuo sorrisoplacidoalla vitache, intorno a te,erano frecciatedi veleno.
Quando cesseràil tempo…umida terrasu me stesacopriràtra strati sottilidi pioggiapercossa da alid’un aironeche reclama l’alto
Nel silenzio della notteavverto il sangue gorgogliarnella golacon ritmo incertodal cuore guidatoe dai miei pensieri La notte si burlacon le
Azzurro avorio il tuo corpoAmore a due maniDormi?Amica mia dilettaOgni sera sul pettoDel nostro amore. (trad. D. G. Fiori)
Se, le donne, le loro mani volessero unire,Per formare una catena che abbracciasse l’universo;Se, le donne, con le loro voci
Sempre, mando avanti le mie passioniallo sbaraglio, senza riparo alcunocome carne da macello al fronte Dietro, impettita, arrogante, arriva la
Io canto un fiume luminoso, case di marmo sopra le rive, gentili fanciulle che si aggirano parlando l’un l’altra di
Radici forti, ben salde nella madre terra.Le origini.Al contempo la tua chioma trasformatanel suo divenire.Futuro.Regala foglie al vento,lenzuolo invisibile di
Un bambino tra le braccia dell’ ulivonell’assenza di Dio saluta in sé il divino.
Pace,la tranquillità delle dolciacque del lago;solenne panoramadi un ciel serenoche si rispecchia attraverso i raggi del sole sui boschi;alberi millenari,custodi
Togli le foglie che nella fonte cadono intorbidando la trasparenza dell’acqua.Affonda le mani nella corrente, immergi la faccia e bevila.
Tu che sei quel canto stupendonel quale noi troviamo il nostro slanciomusica in seno a chi crea le formetu che
Ricorda il misteroche fioriva in un sospiro,dove la morte ha tessuto il nidocome una spiaggiadi parole taciute;come un barbaglio di
Carezzevoledolce pensieroil cuor raggiungiconsapevoleancor veropria ch’orgoglio sialeso da follia
Il più bello dei mariè quello che non navigammo.Il più bello dei nostri figlinon è ancora cresciuto.I più belli dei
Il suo donoantica sorgentesempre dispensaa volte lindod’acqua e suonoa volte silentein segret’ansagiù nel profondo
Vedo il voltod’un vecchio uomorugosocome cortecciad’un vecchio alberoche dentroancor contieneprim’anellodi sua vita