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Premio Cartesio 2007 della Commissione Europea al progetto “Epica”

Marzo 17
23:00 2008

La Commissione Europea ha assegnato il prestigioso Premio Cartesio 2007 per l’eccellenza scientifica al Progetto Europeo “EPICA” (European Project for Ice Coring in Antarctica) di perforazione nei ghiacci in Antartide.

Il Premio Cartesio dell’UE (European Science Awards, Descartes Prize for Collaborative, Transnational Reearch), varato nel 2000, è un riconoscimento per importanti ricerche svolte in campo scientifico e tecnologico grazie a collaborazioni e partnership in tutta Europa.

EPICA è un programma scientifico finanziato dall’UE, sotto l’egida dell’European Science Foundation, che prevedeva la perforazione profonda del ghiaccio della calotta orientale dell’Antartide per studi sulla evoluzione del clima degli ultimi 820 mila anni.

I ghiacci polari costituiscono l’archivio naturale più dettagliato e completo della storia del clima e dell’atmosfera terrestre nelle ultime decine-centinaia di migliaia di anni, e rappresentano una risorsa di fondamentale importanza per gli studi sul “Global Change”. In particolare, le bolle d’aria racchiuse negli strati di ghiaccio dell’Antartide rappresentano l’unica testimonianza disponibile della concentrazione dei gas serra nei periodi precedenti alla metà del XX secolo, e permettono di individuare il brusco aumento di gas ad “effetto serra” nell’atmosfera associato alle attività umane (utilizzo di combustibili fossili, variazioni dell’uso del suolo, ecc.).

La sequenza in ghiaccio (“carota”) estratta presso la stazione russa di Vostok (Antartide) ha rappresentato per alcuni anni la documentazione più lunga e di riferimento della composizione dell’atmosfera del passato. Gli studi, pubblicati alla fine degli anni ’90, indicano che la carota comprende 4 cicli climatici glaciale/interglaciale, pari a circa 420.000 anni.
I risultati eccellenti ottenuti dal carotaggio di Vostok, e da altri campionamenti in Groenlandia, hanno stimolato ulteriori iniziative di perforazione del ghiaccio antartico. A partire dagli anni ’90, la comunità scientifica europea si è raccolta intorno ad un ambizioso progetto tecnologico di perforazione e di ricerche paleoclimatiche denominato EPICA (European Project for Ice Coring in Antarctica). Lo scopo dell’iniziativa era quello di recuperare e studiare due carote di ghiaccio profonde nella calotta antartica orientale, la prima a Dome C (presso la Stazione italo-francese di Concordia), nel settore della calotta rivolto verso l’Oceano Pacifico, la seconda a Dronning Maud Land (presso la Stazione tedesca di Kohnen), nel settore prospiciente l’Oceano Atlantico. Al progetto EPICA partecipano 10 nazioni europee, con finanziamenti nazionali e della Comunità Europea. La partecipazione italiana è stata coordinata dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca e hanno partecipato ricercatori delle Università Firenze, Venezia, Trieste, Parma, Milano, Bologna e Modena, del CNR di Pisa, dell’ENEA e dell’INGV. L’ENEA ha assicurato il coordinamento logistico e tecnologico alle attività di perforazione. Le ricerche italiane sono svolte nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide (PNRA), finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e sono gestite dal Consorzio per l’attuazione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA S.C.r.l., costituito da ENEA, CNR, INGV ed OGS).

La perforazione presso la Stazione Concordia è terminata nel dicembre 2004 ed ha raggiunto profondità di 3270 m, poco al di sopra del substrato roccioso. Mentre la perforazione presso la Stazione Kohnen è iniziata nel 1999 ed è terminata nel gennaio 2006 raggiungendo il substrato roccioso alla profondità di 2774 m. I risultati scientifici delle perforazioni, in parte già pubblicati su prestigiose riviste internazionali, hanno costituito un progresso molto significativo nello studio delle variazioni climatiche nel passato, raddoppiando l’intervallo di tempo esplorato rispetto alle conoscenze precedenti. Le carote di ghiaccio estratte e in corso di studio, contengono infatti una documentazione continua degli ultimi 820.000 anni, in cui si sono succeduti 9 principali cicli climatici glaciali/interglaciali, molto probabilmente innescati dalle variazioni di insolazione dovute a cause astronomiche.

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