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NON C’E PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE

Novembre 12
11:45 2021

Sarebbe meglio dire non c’è peggior interlocutore di chi non vuol capire!

Ciò che appare su un recente articolo de “Il Mamilio” a firma di un ex amministratore è frutto di becera demagogia e politica spicciola. Dall’alto della solita loquela Giampiero Fontana attacca la Città al Governo con evidenti intenti di propaganda elettorale e con il suo solito eccesso di verbosità, accusando il nostro movimento di non aver svolto un ruolo di reale opposizione, di non essere stata efficacie nell’impulso alla nuova pianificazione urbanistica e, tra l’altro, di non aver raccolto le indicazioni della maggioranza Fontana contenute nella Delibera 41 “ Indirizzi per la realizzazione di opere infrastrutturali e servizi prioritari nel territorio comunale a scomputo degli oneri di urbanizzazione primaria – approvazione schema convenzione urbanistica”. Su quest’ultimo punto occorre precisare che la stessa costituiva un gravissimo rischio per il nostro territorio già fortemente compromesso poiché avrebbe non solo consentito l’esaurimento del vecchio piano regolatore continuando senza colpo ferire il consumo di suolo, ma avrebbe, fatto ancor più grave, escluso il Consiglio Comunale dalle decisioni esecutive di elevata valenza urbanistica. Giova ricordare che avverso tale atto furono raccolte oltre 1000 firme, chiara espressione di volontà popolare, la volontà dei cittadini ai quali l’ex amministratore si rivolge oggi magnificando il proprio inutile operato.

Per quanto riguarda la presunta “finta opposizione”, l’ex amministratore dimentica, o forse fa finta di dimenticare, quanto La Città al Governo ha fatto e soprattutto come le minoranze molto spesso lottino invano. Eppure egli stesso si è sempre lamentato durante il suo ruolo di consigliere di minoranza allorquando svolgeva analoga opposizione. Non ci risulta che si fosse mai sentito responsabile delle attività, delle negligenze o delle mancate azioni della maggioranza di allora.

Incomprensibile dunque l’accusa di responsabilità rivolta a La Città al Governo, anziché attaccare l’attuale maggioranza per aver disatteso i suoi impegni elettorali, e non solo in tema di pianificazione. Veramente non si spiega, a meno che tali accuse sottendano “disegni elettorali” tesi a far salvare la faccia a pezzi della maggioranza, possibili suoi alleati futuri.

Del tutto risibile l’attribuzione a La Città al Governo del fallimento ad oggi registrato della nuova pianificazione; basterebbe del resto aver seguito e continuare a seguire le numerose commissioni e i consigli comunali per accertarsi dell’incessante impulso fornito dalle nostre consigliere agli indirizzi e alle iniziative sul tema. Evidentemente all’ex amministratore non basta e preferisce ricorrere all’insulso giochino di attribuire responsabilità inesistenti a chi svolge un ruolo di minoranza anziché agli amministratori che sono i veri responsabili del vuoto delle azioni amministrative.

Allora, quale è il vero obiettivo dell’articolo? Attaccare un possibile contendente elettorale o erigere una cortina di fumo per nascondere le responsabilità dell’amministrazione comunale, o almeno di una parte di essa?

Prendendo in prestito una delle tante leggi di Murphy “se un problema necessita di assoluta concentrazione, simultaneamente interverrà una distrazione assolutamente irresistibile”.

Relativamente alle due mozioni presentate da La Città al Governo il 21/09/2017 e il 15/03/2019, entrambe approvate all’unanimità e nient’affatto prive di impegni per l’amministrazione comunale, le stesse sono state proposte e adottate nel rispetto delle disposizioni regolamentari per poi naufragare nella palude della colpevole inerzia della maggioranza, nonostante le continue rassicurazioni del sindaco circa la volontà di procedere. Inerti non sono state di certo le nostre consigliere comunali che hanno incalzato l’amministrazione con ragguardevole frequenza.

Il mancato rispetto degli impegni assunti con l’approvazione delle due mozioni è comportamento di grave slealtà politica avverso la quale si sarebbero dovute levare le voci di tutti coloro che avevano votato quegli atti, invece è stata nuovamente da sola La Città al Governo a proporre una ulteriore definitiva mozione, successivamente e per fortuna accolta dalle minoranze. E Fontana cosa fa? Se la prende con l’unica forza che in consiglio comunale ha preso seriamente a cuore il problema e nulla dice di coloro che lo hanno trascurato. È come se Fontana, davanti ad una sconfitta militare, se la prendesse con i pochi rimasti in trincea a combattere, anziché con chi ha abbandonato il fronte favorendo l’avanzata del nemico!

Riguardo alla mancata richiesta di adeguamento del Documento Preliminare di Indirizzo Fontana, nonostante gli sforzi per apparire aggiornato sugli aspetti normativi e procedurali, dimostra di avere una scarsa conoscenza dei fatti, visto che le nostre consigliere, pur senza i suoi velleitari suggerimenti, hanno sempre sostenuto la necessità di aggiornare il suddetto documento, come peraltro ben risulta dalla nostra mozione del 21/09/2017 (punto 2 del deliberato), ribadito anche nella nostra mozione del 15/03/2019 (punto 1 degli impegni) e sostenuto nelle varie sedute della commissione di cui si possono leggere i verbali. Per inciso e per semplice informazione, si rammenta a Fontana che dopo l’approvazione del DPI non si da “avvio dell’approvazione del nuovo piano urbanistico comunale generale (PUGC)” bensì alla sua formazione e che soltanto dopo si può procedere alla sua adozione (non approvazione!), atto cui coincide l’avvio delle misure di salvaguardia.

In merito al paventato “grimaldello”, che sarebbe costituito dall’attuazione della Legge Regionale n. 7/2017 sulla Rigenerazione Urbana, la posizione de La Città al Governo è chiara e non equivocabile, così come risulta anche nelle considerazioni della succitata mozione del 15/03/2019: non si può pensare a nessuno strumento di gestione del territorio senza passare attraverso una nuova pianificazione generale che abbia l’obiettivo del consumo zero. Lo abbiamo detto fino allo sfinimento in ogni riunione, incontro, seduta con all’oggetto il governo del territorio.

Ma no caro Fontana, ogni linguaggio con voi non c’entra nulla, non bastano neanche “fiumi di parole” perché come detto, non c’è peggior interlocutore di chi non vuol capire!

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