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A Fiumicino il sorprendente ‘Museo delle Navi’ del Parco Archeologico di Ostia Antica

A Fiumicino il sorprendente ‘Museo delle Navi’ del Parco Archeologico di Ostia Antica
Gennaio 10
19:15 2024

Tempus edax rerum – (Ovidio-Metamorfosi)

Roma e i suoi dintorni sono pieni di meraviglie dell’antichità ed il Museo delle Navi di Fiumicino è una di esse. Le navi sono state ritrovate e scavate dal 1957 in poi, accanto a quello che attualmente è lo spazio museale, poco fuori l’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci poiché il mare si trovava arretrato di almeno quattro chilometri rispetto all’attuale linea di costa in quelli che erano i Porti Imperiali di Claudio e Traiano (Portus Ostiensis Augusti – 42 d. C. e dal 100 d. C.). Così che Ostia Antica era città di collegamento fra il mare ed il Tevere e quello che conosciamo come Castello di Giulio II (1483), voluto dal cardinale e futuro papa Giuliano della Rovere dal quale prende il nome, si trovava sull’antica ultima ansa del Tevere più vicina al mare: prima che il fiume cambiasse il proprio corso passando molto più a sud, ovvero vicino la costa come la conosciamo oggi.

Le navi osservabili attualmente sono alcuni sorprendenti natanti ‘di servizio’, alcuni databili al I secolo a.C. ed altri al primo secolo d.C. ed oltre, sui quali gli allora ‘camalli’ trasferivano le merci, arrivate con mercantili molto più grandi da ogni parte del mondo allora conosciuto, per risalire il Tevere. Merci che poi venivano portate verso la Capitale (che allora poteva contare già su una popolazione di un milione di abitanti): guidate dalla riva da operai dediti alle manovre ed, in seguito, da buoi. I legni antichi oggi osservabili sono frutto di diversi restauri più o meno accorti che hanno scurito la struttura delle imbarcazioni e in alcuni casi, invece, hanno ridato forma ai fasciami trovati quasi intatti nel fondo limaccioso creatosi dopo la ritirata delle acque, e vengono ancora oggi restaurati per recuperare almeno una parte del loro aspetto naturale, più vicino all’idea di legno da cantiere navale. Il museo di grandi dimensioni, un ex hangar adatto a contenere i grandi scafi, è stato chiuso più di vent’anni per renderlo funzionale ed attrattivo (qui non anticiperemo le notevoli sorprese che contiene all’interno); è attualmente corredato di cartellonistica esplicativa ma molte informazioni si possono ascoltare anche prenotando una visita con guida professionale. Pur con tutto il suo confort (ampio guardaroba, riscaldamento, salottino per visionare un documentario introduttivo alla visita e toilette pulitissime), la lunga chiusura al pubblico avrebbe potuto trasformarlo in un museo ‘superato’ da tante nuove gallerie multimediali che impiegano a questo fine le nuove tecnologie. Invece, il Museo delle navi di Fiumicino, ampio e ben documentato, possiede davvero un fascino fuori dell’ordinario: osservando le grandi navi e i magnifici reperti contenuti, i restauri in progress, ci si immerge nell’atmosfera d’un grande porto internazionale scoprendo i molti ‘mestieri’ d’uno scalo antico; le iscrizioni che ne regolavano la vita; le modalità di trasporto di molte merci, i contenitori utilizzati e tutta la ricchezza che scaturiva dall’importante connubio tra mare, fiume e lavoro umano, compresa la pesca, nell’antichità ricca di notevoli differenze da quella moderna e contemporanea. Un luogo che dona per qualche ora l’impressione di essere tornati, davvero, al passato! (Serena Grizi)

Immagine: sito ufficiale del Museo

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