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Agricoltura Capodarco Società Cooperativa Sociale

Gennaio 12
23:00 2010

Da più di tre anni sono venuto a vivere qui, per condividere tutta la progettualità attorno alla quale, voi amici, state partecipando con la sete dei vostri molteplici ideali.
So di parlare ad una varietà di persone e d’istituzioni, che mano a mano sono cresciute nel percorso che stiamo facendo, costruendo un luogo ideale, dove tante cose belle confluiscono, si intrecciano e realizzano così una specie di casa comune, un luogo diverso, un centro di cultura, che l’Agricoltura Capodarco definisce nella centralità della persona e il rispetto dell’ambiente. Ecco, in tale ambito così ricco di speranza per tutti, ci sono anch’io che ho un’esperienza di 43 anni di dedizione assoluta e instancabile alla Comunità di Capodarco, di cui mi pregio, umilmente senza orgoglio (ma un po’ si), di esserne il fondatore. E sono in tal senso anche fondatore della bella realtà che nel lontano 78 si costituì proprio qui a Grottaferrata, quando, per l’inserimento lavorativo dei giovani disabili fisici, pensammo che anche il lavoro sulla terra potesse essere una risorsa da mettere in piedi. Così dopo aver iniziato un’esperienza agricola a Roma al Quarto Miglio, avemmo l’ardire di chiedere alla Suore Missionarie Francescane di Maria, a Grottaferrata l’uso dell’azienda per insediarvi un nostro gruppo famiglia. Memmo e Milly, due disabili che si erano sposati l’08 agosto del 1970 a Capodarco nelle Marche, ed erano pieni di entusiasmo, iniziarono il gruppo con alcuni primi obiettori di coscienza (noi fummo il primo ente a convenzionarsi nel 74 con il Ministero della Difesa per l’impiego di obiettori).
Essi si improvvisarono così contadini, avemmo in comodato d’uso 11 ettari, la casa bassa (ove si insediò il gruppo) e la stalla (ove facemmo subito l’allevamento delle galline ovaiole). Nacque così nel 78 la prima cooperativa di solidarietà sociale (che la Confecooperative portò come esempio, insieme al Forteto della Toscana), una cooperativa integrata all’accoglienza di persone in difficoltà. L’emblema di essa era il nostro Santoro Giuseppe, che dalla carrozzina saltava sul trattore con grande agilità per manovrarlo nella conduzione agricola.
Il gruppo fu straordinario nei suoi valori di accoglienza (liberammo dagli istituti diverse persone in difficoltà), nacquero famiglie, ma la dedizione degli uomini e delle donne all’attività agricola e all’accoglienza, con tanti volontari che venivano a frotte dal Mondo, fece di Grottaferrata la punta avanzata di tutto il Movimento Capodarco a Roma, che pure è stato grandioso.
Se non lo conoscete venite alla Statuario, a Roma, dove c’è il nostro centro, in via Lungro 3 e 1, per conoscere la vastità, sempre più grande, dei nostri ideali. La nuova società che stiamo cercando di costruire, noi nel laboratorio sociale di Capodarco, è quello che la legge 328, che rivoluziona positivamente tutto il sistema delle politiche e dei servizi sociali, ma inadeguata perché mai finanziata, deve portare avanti con tutto l’impegno dei cittadini (anche voi amici di Grottaferrata) valorizzando la famiglia dei disabili, unita però alla famiglia normale. Così il mio tema “socializzare la famiglia” , cioè riconoscere a lei il diritto di costruire la nuova società, nel 3° settore, come forza portante con i suoi diritti ma anche valori, per “familiarizzare la società”.
Siamo ad una crisi di fondo in cui dobbiamo sconfiggere insieme questa cultura razzistica, lo dico senza scrupolo, in cui siamo a poco a poco precipitati. Il modello di Capodarco, la sua cultura di accoglienza, condivisione e progettualità, deve risaltare alla grande, rivoluzionando anche dal punto di vista politico. Tutti dobbiamo diventare protagonisti, facendo partire una nuova politica dal basso, dalla nostra azione protagonista di “cose” da realizzare subito (Prima del Dopo di Noi è il titolo della Fondazione che su ai Castelli, insieme a poco a poco, porterò avanti, su un primo progetto del Dopo, nella casa di Milly e Memmo che si è liberata). Per dare dal basso la spinta agli enti locali dall’uscire dal loro conformismo, con cui invece di essere protagonisti del sociale (in Italia ha prevalso un sanitario assistenziale che ci fa ritornare agli istituti. Cosa orribile, dopo 40 anni di lotta contro di loro), si lasciano ricattare dai tagli del sociale. Io dico basta a ciò!
Stringiamo una grande alleanza, famiglie protagoniste, cittadini, fondazioni bancarie, enti locali, per attuare lo spirito e la prassi della legge 328, in cui il 3° Settore deve diventare sistema. Io sono qui a Grottaferrata, per cominciare questa grande impresa che dai Castelli deve poi piano piano fermentare sino alla realtà di Roma, dove abbiamo tante risorse e tante progettualità possibili, alle quali vi chiediamo di partecipare. Venite a conoscermi e a conoscerci nella nostra ampia progettualità di Grotta, ma anche di Roma. Sono qui ogni pomeriggio della settimana dalle 17.00 in poi e il sabato e la domenica tutto il giorno. Il mio cell. 380 50 800 68 , il fisso 06 9415 344, ufficio di Roma 06 712 90 229, email fondatore@capodarco.it
Agricoltura Capodarco Società Cooperativa Sociale – Via Del Grottino snc, 00046 Grottaferrata • Uffici Tel e Fax 06.94549191 • Ristorante 06.9413492, • Negozio 06.94315320 e mail: sociale@agricolturacapodarco.it • www.agricolturacapodarco.it

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