Notizie in Controluce

 Ultime Notizie

Alla ricerca di un nuovo “messia”

Gennaio 08
10:56 2020

Secondo lo storico Galli della Loggia, l’Italia è da tempo in attesa di ‘qualcuno’, cioè di un nuovo ‘messia’ in grado di risolvere i suoi complessi e difficili problemi.

E’ così? Abbiamo chiesto al professor Guido Brunetti, autore di libri e saggi e grande esperto di neuroscienze, e dunque dei comportamenti del cervello umano, di esprimere un commento al riguardo.

“Da tempo, il nostro Paese, ma così l’intera civiltà dell’Occidente, attraversa una profonda e delicata crisi, che non è solo di natura economica, ma coinvolge la dimensione sociale e quella morale. Non c’è dubbio- d’accordo con lo storico- che occorra interrompere il ‘nulla” della nostra vita socio-politica ed etica e ‘resuscitare uno Stato in via di decomposizione”.

Una diagnosi severa. In che modo agire?

“Aspettando Godot, l’arrivo dell’enigmatico personaggio di Beckette. Anzitutto, provvedere a ‘rifare’ lo Stato, le sue amministrazioni, i suoi uffici, e ‘cambiare’ le regole, ponendo mano al delirio di leggi e regolamenti che paralizzano la vita quotidiana”.

Questo ‘qualcuno’ non evoca l’immagine di un capo?

“L’umanità nella sua evoluzione è caratterizzata- afferma Brunetti in questo colloquio- da comportamenti collettivi e individuali finalizzati a imporre una svolta politica. Questa situazione coinvolge anzitutto la figura del capo e la dimensione della folla”.

Quando nasce l’interesse per la folla?

“Sorge alla fine dell’Ottocento, quando la folla, parente stretta del populismo odierno, assume caratteristiche peculiari. Sono state soprattutto la psicoanalisi e la psicologia a definire la folla come un soggetto eccentrico, anomalo, pericoloso”.

Quali, le caratteristiche più importanti?

“Uno dei primi autori a scoprire questo fenomeno è stato l’antropologo e psicologo, Gustave Le Bon, il quale attribuisce alle folle caratteri speciali quali l’impulsività, l’irritabilità, l’incapacità di ragionare e l’esagerazione dei sentimenti. Esse esprimono un ‘inconscio collettivo’, che agisce in modo uniforme e privo di una visione d’insieme.

Altri studiosi hanno messo in evidenza il comportamento aggressivo e conflittuale della folla insieme con una componente irrazionale. Da parte loro, Freud e molti suoi discepoli attribuiscono alla moltitudine una sindrome patologica con credenze ‘false’ e contrarie a ‘ogni evidenza’. Essa non ragiona, non discute e non ascolta le opinioni diverse dalla sua. Molti uomini- aggiunge J.Ortega y Gasset- ‘ritornano ad avere nostalgia del gregge. Per questo, in alcuni paesi d’Europa ‘si vanno cercando un pastore e un mastino”.

Perché la ricerca di un pastore, di un nuovo  capo?

“Perché la folla, spiega il fondatore della psicologia delle masse, Le Bon, è un ‘gregge’ che ‘non può fare a meno del padrone’. Il capo funge come ‘difesa’ da angosce fantasmatiche e da impulsi distruttivi e aggressivi, agendo da ‘contenitore’ delle ansie e delle paure della massa (Freud)”.

All’orizzonte si scorge una grande figura carismatica? Un altro storico, Aurelio Musi, ha sostenuto che ‘si aggirano per l’ Italia e per l’Europa tanti capipolo masaniellisti senza un obiettivo politico preciso’.

“In Italia, e non solo, c’è una selva oscura dalla quale- risponde Brunetti- non si intravvede né il genio di Cavour né la grandezza di un Charles de Gaulle. Personalità simili sono del tutto assenti nel panorama nazionale e compaiono nella storia di un Paese, come è stato detto, una volta ogni 500 anni”.

Ci sono altri fattori che spingono verso questi fenomeni?

“Oggi, i problemi- chiarisce il nostro autore- sono diventati ancora più complessi e difficili. La post-modernità presenta non solo una società impaurita e impotente, ansiosa e insicura, rancorosa e stressata, ma anche un individuo privo di punti di riferimento con un Io ipertrofico, calato nella più cupa solitudine, sempre alla ricerca di erlebnisse, di sensazioni ed esperienze effimere, inconsistenti e vuote di contenuti, idee, principi, valori. Questi stati d’animo nascono soprattutto da un malessere esistenziale e dall’angoscia del male. Il quale, insieme con il bene, è  una componente biologica dell’essere umano, sempre presente. Una pulsione destinata a perdurare sino a che l’uomo rimarrà su questo pianeta”.

Può indicarci un autore che ha avvertito maggiormente questa condizione?

“In merito, esiste una vasta letteratura che va dai primi filosofi agli scrittori  dell’antica Grecia agli autori moderni e contemporanei. Ma l’autore che più degli altri ha percepito la drammaticità della condizione umana è stato Dostoevskij, il quale ha descritto nelle sue opere il male e l’angoscia dell’esistenza in tutte le loro forme”.

 

Condividi

Articoli Simili

0 Commenti

Non ci sono commenti

Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

MONOLITE e “Frammenti di visioni”

Categorie

Calendario – Articoli pubblicati nel giorno…

Maggio 2024
L M M G V S D
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031  

Presentazione del libro “Noi nel tempo”

Gocce di emozioni. Parole, musica e immagini

Edizioni Controluce

I libri delle “Edizioni Controluce”