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“Attraverso il buio” di Annarita Rossi prosegue il suo viaggio: dal crowfunding al Salone di Torino

“Attraverso il buio” di Annarita Rossi prosegue il suo viaggio: dal crowfunding al Salone di Torino
Marzo 18
16:48 2024

Annarita Rossi sta proponendo il suo libro Attraverso il buio nella vetrina on-line dell’editore Jeet Write Do, (nell’articolo sotto si trovano tutte le informazioni relative al crowfunding). L’autrice ha seguito un corso di scrittura creativa qualche tempo fa. Ama leggere e, quando può, scrive del mondo animale riferendo, in particolare, gioie e dolori di creature a cui dare voce, poiché non hanno la propria.

D: È difficile trasferire sulla carta il sentire di chi non ha voce cercando di interpretare il bisogno d’affetto degli animali, le loro difficoltà?

R: Ho sempre avuto molta empatia per gli animali, quindi non mi rimane difficile interpretare il loro bisogno di affetto come il dolore; immedesimandomi nel loro mondo riesco poi a trasferire sulla carta la voce di qualsiasi animale, affinché questa possa venire ascoltata.

D: La domanda precedente ci apre la strada per cercare di capire cosa metti nei tuoi scritti, cosa investi nella scrittura e come sei passata dagli articoli per la stampa locale a scrivere un romanzo.

R: Nei miei scritti metto sempre i sentimenti, le paure, le sconfitte e i riscatti che la vita ci pone davanti. Ciò che mi ha spinto a passare dallo scrivere articoli per la stampa locale a scrivere un romanzo è stata l’ispirazione che è arrivata per questa storia e quindi il desiderio di raccontarla. Ed anche in questo romanzo gli animali non mancano accompagnando il protagonista nei ricordi, consolandolo nei momenti più difficili e donandogli speranza.

D: Raccontaci brevemente di cosa narra Attraverso il buio.

R: Il romanzo, ambientato in Toscana nel secondo dopoguerra, racconta la storia di un umile e giovane operaio al quale scompare la moglie. Inizierà per l’uomo, nonostante stia perdendo la vista, una ricerca senza sosta per ritrovare la sua Ada. Ma quando troverà il diario della moglie, inaspettatamente, scoprirà una verità molto diversa da quella immaginata, emergerà infatti un terribile e scabroso passato della donna…

D: Quali sono gli elementi a cui hai dato importanza scrivendo la storia, o se vuoi quelli da cui sei partita?

R: Ho voluto mettere in risalto ciò che ha dato il ‘la’ alla vicenda, ossia la bellezza della donna scomparsa ritratta in una foto che il marito porterà in giro nella sua estenuante ricerca per ritrovarla. Ho inoltre voluto dare importanza ai luoghi dove tutto si svolge, in un’Italia ferita dalla guerra con le difficoltà per gli spostamenti in treno su binari dissestati, in un’epoca non facile per le comunicazioni. Il protagonista non ha neanche il telefono in casa, come molti, all’epoca…e poi tutte le sensazioni che prova mentre, progressivamente, diventa ipovedente.

D: Cosa hai letto, ultimamente, e cosa ti aspetti da ciò che leggi?

R: Ho letto Acciaio di Silvia Avallone che reputo potente; precedentemente ho letto l’intimo ed emozionante Dove non mi hai portata di Maria Grazia Calandrone e, dell’indimenticabile e bravissima Michela Murgia della quale avevo già letto Accabadora, Noi siamo tempesta. Quando leggo mi aspetto che una storia sia appassionante e che la scrittura sia coinvolgente, mi piace che questa mi catturi e mi arricchisca. Un romanzo deve farmi vivere i personaggi emozionandomi, deve trasportarmi nel tempo e nello spazio, come in un viaggio.

D: Scegli per i lettori di Controluce.it uno stralcio dal tuo libro, come se in una lettura pubblica tu volessi catturare l’attenzione della platea…

R: «Mi innamoravo dei camici bianchi ma non di quelli indossati da panettieri, pasticceri, farmacisti, macellai o tecnici di laboratorio, no, mi innamoravo proprio di quelli dei medici.

Quando vedevo svolazzare i loro lembi aperti mentre frettolosamente i dottori camminavano per le corsie degli ospedali ne rimanevo affascinata. Una seduzione che non riuscivo a spiegarmi, un’attrazione che ho sempre provato e che poi mi è diventata chiara: avevo solo bisogno di essere salvata.»

Penso che questo passaggio del romanzo sia importante per far capire il dolore e il disagio della donna scomparsa. La scena è nata per far procedere il racconto e soprattutto per arricchirlo.

Attraverso il buio prosegue il suo ‘cammino’ verso la stampa. L’autrice, quando le chiediamo dei suoi prossimi progetti, ci racconta che, poiché il libro è stato scelto dall’editore fra i titoli che rappresenteranno il suo catalogo al Salone del Libro di Torino dal 9 al 13 maggio prossimi https://www.salonelibro.it/, sarà presente all’articolata manifestazione il giorno 11 maggio alle ore 17 per presentare il suo romanzo. (S.G.)

“Attraverso il buio” romanzo d’esordio di Annarita Rossi

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