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COSTI SERVIZIO IDRICO LOCALE Cittadinanzattiva

COSTI SERVIZIO IDRICO LOCALE Cittadinanzattiva
Giugno 17
11:19 2020

ACQUA, 498€ LA SPESA MEDIA NEL LAZIO NEL 2019, +4,9% RISPETTO AL 2018.
LIVELLI DI DISPERSIONE AL 56%.
I nuovi dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva
498€: questa la cifra spesa nel 2019 da una famiglia laziale per la bolletta idrica (434€ la media
nazionale), con un aumento del 4,9% rispetto al 2018, l’incremento più elevato a livello nazionale.
Frosinone e Viterbo i capoluoghi di provincia più cari con una spesa media a famiglia di 780€ nel
primo caso e 500 nel secondo, Rieti la più economica con 345€.
Le regioni centrali confermano il primato per le tariffe più alte con €595 annuali (+2,7% rispetto al
2018) ma l’incremento maggiore si rileva nel Sud e Isole (+3,1%). A livello regionale, le famiglie
più “tartassate” risiedono nell’ordine in Toscana (688€), Umbria (531€), Marche (527€) ed Emilia
Romagna (511€). La regione più economica resta il Molise con 163€ l’anno.
Notevoli spesso le differenze tariffarie anche fra i singoli capoluoghi di
provincia della stessa regione: nel Lazio, si va dai 780€ di Frosinone ai 345€
di Rieti.
La fotografia emerge dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva realizzato nell’ambito del
progetto “Consapevolmente consumatore, ugualmente cittadino”, finanziato dal
Ministero dello sviluppo economico (DM 7 febbraio 2018). Le tariffe sono indicate rispetto ad una
famiglia tipo di tre componenti ed un consumo annuo di 192 metri cubi.
Con un uso più consapevole e razionale di acqua, che abbiamo quantizzato in 150mc invece di
192mc l’anno, una famiglia media avrebbe un risparmio medio di 115€ circa a livello
nazionale e di circa 124 euro nel Lazio.
Ad esempio, in un anno si possono risparmiare 42mc di acqua con questi piccoli accorgimenti:
sostituendo, una volta su due, la doccia al bagno (risparmio di 4,5mc), riparando un rubinetto
(21mc), usando lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico (8,2mc), chiudendo il rubinetto mentre
si lavano i denti (8,7mc).
Tutto il Dossier, con i dati nazionali e regione per regione, è disponibile
su www.cittadinanzattiva.it. Il rapporto restituisce una fotografia della purtroppo disparata geografia
dell’Italia in termini di erogazione del servizio idrico integrato riguardo gli aspetti tariffari, la
qualità e le tutele. Tali informazioni sono disponibili, con indicazione precisa delle fonti su
INFORMAP, www.cittadinanzattiva.it/informap, la cartina navigabile che rende
fruibili, per ogni capoluogo di provincia, informazioni e approfondimenti su tariffe e agevolazioni,
qualità, tutele e altri riferimenti utili. È inoltre attivo il numero telefonico 06/36718040 (lunedì dalle
14,30 alle 17,30 – mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13) per informazioni ai cittadini sui servizi
pubblici locali (acqua, rifiuti, trasporto pubblico locale, asili nido comunali).
I DATI SULLA DISPERSIONE IDRICA
In riferimento ai soli capoluoghi di provincia italiani, dagli ultimi dati Istat disponibili (2018)
emerge che a livello nazionale va dispersa il 37% dell’acqua immessa, con evidenti
differenze nelle differenti aree geografiche e singole regioni: si va dal 45% nel Sud ed isole, al 40%
al Centro e al 29% al Nord. In testa per livelli di dispersione il Lazio con il 56%,
segue la Sardegna con il 52% e l’Abruzzo con il 51%.
Le cause sono da ricercare nella vetustà delle reti e degli impianti che, soprattutto nei grandi centri
urbani, sono stati realizzati da oltre 30 anni nel 60% dei casi e da oltre 50 anni nel 25%.
FAMIGLIE SODDISFATTE DELL’ACQUA PUBBLICA?
Famiglie mediamente soddisfatte dell’acqua di rubinetto ma vorrebbero vederci chiaro su qualità e
bollette. Secondo dati Istat, l’86,6% delle famiglie si dichiara molto (22,2%) o abbastanza
soddisfatte (64,4%) del servizio idrico, contro un 13,3% poco o per niente soddisfatto. I livelli di
soddisfazione espressi dalle famiglie italiane diminuiscono spostandosi dalle aree del Nord verso il
Centro e quindi al Sud e nelle Isole. Le criticità più marcate riguardano soprattutto Calabria,
Sardegna e Sicilia, dove le famiglie poco o per niente soddisfatte rappresentano rispettivamente il
36%, il 35,1% e il 29,1% del totale. in particolare una famiglia su tre si dichiara poco soddisfatta
della comprensibilità delle bollette, quasi una su quattro di odore, limpidezza e sapore dell’acqua di

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