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L’Acanthocardia Tuberculata è un mollusco (invertebrato) bivalve filtratore, ossia due valve simmetriche composte da materiale inorganico (bicarbonato di calcio), appartenente alla famiglia delle Cardiinae, genere Acanthocardia, specie Tuberculata. La parte “dura” (conchiglia), globosa e robusta, è composta da due valve (sinistra e destra), oltre venti coste radiali spesse (facilitano la tenuta nella sabbia), solchi radiali, strie (concentriche), tubercoli (ornamenti), cerniera dorsale (unisce le valve), umbone (parte apicale della valva), dente cardinale, denti (chiusura ermetica), colore dal bianco-giallino al marrone-rossiccio con tonalità ruggine e caratterizzata da fasce concentriche di tonalità, dove la parte interna è generalmente di colore bianco, spesso con inserti color giallino-bluastro; mentre la parte “molle” (mollusco) è composta dal mantello (rivestimento interno del mollusco che “costruisce” la conchiglia e lo avvolge), muscoli adduttori (tengono chiuse le valve), due branchie (doppia funzione: respiratoria e nutritiva), due sifoni (uno inalante e l’altro esalante), un piede di colore rosso (muscolo per spostarsi), legamento elastico interno, legamento corneo delle valve (riguarda la cerniera a incastro) e, nel complesso, da un apparato digerente, circolatorio, respiratorio, riproduttivo (uovo fecondato), organi sensoriali e da un sistema nervoso (gangli). Raggiunge le dimensioni di diversi centimetri e vive nei fondali sabbiosi marini. Chiamata in gergo “Cuore”, per la sua forma vista di profilo con le valve chiuse, la sua esistenza è fatta risalire a milioni di anni. Diffusa nel Mar Mediterraneo e nell’Atlantico nordorientale, raggiunge generalmente decine di metri di profondità. Si nutre di organismi microscopici.  Le singole valve si trovano spiaggiate a ornamento della battigia ma non solo: i gusci sono stati utilizzati per finalità decorative (es. epoca romana).

Foto: Valva di Acantochardia Tuberculata presso Lavinio, Lazio.