Daniele Acciari due volte campione mondiale di flipper
«L’emozione è stata mia nemica in molte occasioni, per esempio nelle competizioni importanti come gli Europei e il Mondiale, ma anche in altri tornei minori: fa parte di me stesso e non posso eliminarla del tutto, solo nasconderla, controllarla e agire in modo che i concorrenti mi temano, rendendoli più vulnerabili a livello psicologico». Arrivare tranquillo e deciso nei tornei finali è anche merito dell’esperienza acquisita soprattutto nell’ultimo anno che lo ha visto vincitore di 11 tornei su 13. Ha un piccolo rammarico il nostro Daniele: «In Italia – dice – vedo molte persone che associano il flipper a giochi di azzardo, tipo le slot machine, e quindi ad un gioco di fortuna, ma non è affatto cosi. Il flipper è un gioco dove bisogna mettere in risalto le proprie qualità di controllo palla, i riflessi e soprattutto la versatilità di cambiare macchina in ogni momento. Non tutti hanno la capacità di abituarsi all’istante alla nuova macchina da gioco, ma il punto forte nei tornei è proprio quello e basta un buon allenamento per cavarsela egregiamente». Il flipper non è uno sport semplice, come ricorda Daniele; in realtà è molto difficile da capire ed ha molte varianti. A differenza del calcio con regole universali in ogni campo da gioco, nel flipper ci sono regole completamente diverse nei vari contesti ed occorre impararle in modo da acquisire una strategia valida su ogni tipo di flipper, considerando che si avrà a che fare con oltre 150 varianti. Un buon giocatore deve capire istantaneamente con quale tipo di macchina ha a che fare, lo stato di usura, la sua pendenza, i rimbalzi che compie la palla e quindi prevedere ed evitare buche che portano alla fine della partita. Continua sorridendo Daniele: «Sembra che un giocatore di flipper non faccia nulla di faticoso, ma il discorso è ben diverso quando si gioca una competizione cosi intensa. Basti pensare alle braccia ed al petto che cominciano a far male dopo il primo giorno e sempre più fino alla fase conclusiva del torneo ed a questo si deve aggiungere, ripeto, la pressione psicologica». Vorrebbe che anche in Italia questo sport avesse una maggiore diffusione, per poter rappresentare nelle gare internazionali, non solo se stesso, ma tutta la nostra Nazione. Ciò partendo dal piccolo, per esempio appunto da Rocca di Papa, dove vorrebbe contribuire a fondare una Lega di flipper per avvicinare i giovani a questo sport. E qui ricorda che a Terni lo scorso anno è nata l’Associazione Italiana Flipper della quale lui stesso fa parte e che ha organizzato per il 21 e 27 luglio il Torneo Cascata delle Marmore. Non resta che congratularci con Daniele, augurandogli un grosso in bocca al lupo per tutti i suoi progetti e per le sue future gare.
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