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Fiat Panda, storia di un mito – 1

Giugno 10
22:00 2010

Nel marzo 1980, al Salone di Ginevra, la Fiat presenta una delle utilitarie più rivoluzionarie, fortunate e longeve: la Panda. Ripercorreremo, in breve, la storia di questa straordinaria vettura e le numerose versioni che ne hanno fatto quasi un mito. Trascorsi gli anni della motorizzazione di massa e della crisi petrolifera (1973), si fece più chiara l’esigenza di una vettura piccola, economica, pratica e soprattutto spaziosa, adatta sia per la città sia per percorsi extra-urbani. Giorgio Giugiaro ne disegnò la carrozzeria alquanto squadrata, che propose alla Fiat per l’Autobianchi A112, ma che all’epoca (1969), non venne presa in considerazione, ritenendola non adatta, preferendo ad essa quella disegnata dal Centro Stile Fiat. Nel 1976 Giugiaro ripropose la sua carrozzeria per la nuova utilitaria in fase di studio, che venne accettata dalla Fiat senza riserve. Vari furono i nomi e le sigle proposti per la nuova vettura: alla fine fu scelto il simpatico nome Panda del famoso orsetto cinese, simbolo del WWF.

1980. I primi due modelli Panda 30 e Panda 45, simili nella carrozzeria, si distinguono per il diverso disegno dei cerchi delle ruote e la diversa scritta sul portellone posteriore, dove è montata anche la targa; diversa anche la posizione delle feritoie presa aria motore sul frontale e le diverse motorizzazioni: la Panda 30 ha motore anteriore trasversale bicilindrico, raffreddato ad aria, della “126” (650 cc, 30 cv) con feritoie a sinistra del frontale; la Panda 45 ha motore anteriore trasversale a 4 cilindri della “127” (903 cc, 45 cv) con feritoie a destra del frontale. Entrambi i modelli hanno paraurti anteriori e posteriori a fascioni in resina grigio scuro ad assorbimento d’urto ed entrambe le fiancate inferiori delle vetture sono percorse dallo stesso colore dei fascioni e vi si raccordano perfettamente. L’abitacolo è molto spartano ma ci sono soluzioni intelligenti, pratiche e rivoluzionarie. Sotto la plancia c’è un utile ripiano o marsupio che la percorre interamente e dove vi si può mettere di tutto, dotato di posacenere scorrevole. Gli schienali dei sedili anteriori, a struttura tubolare, possono essere abbattuti totalmente e, insieme a quello posteriore, creare un’unica superficie adatta anche come letto. Sia lo schienale che il sedile posteriore possono assumere infinite posizioni e, essendo le vetture dotate di portellone posteriore, hanno un carico veramente eccezionale (la ruota di scorta è collocata nel vano motore). Entrambi i modelli hanno deflettori ai vetri anteriori e apertura a compasso per i vetri posteriori, 4 marce più retromarcia, freni anteriori a disco e freni posteriori a tamburo con limitatore di frenata; sospensioni anteriori Mc Pherson con barra stabilizzatrice e sospensioni posteriori ad assale rigido con balestre longitudinali e ammortizzatori idraulici a doppio effetto. Dal 1980 al 1998 la Panda viene costruita, su licenza, in Spagna dalla SEAT col nome Marbella.

1981. In settembre la Fiat presenta la Panda 45 “trasformabile”, ossia con tetto apribile in tela.

1982. Vengono presentate due nuove versioni: la Panda 34 con motore della “850” (843 cc, 34 cv) riservata, però, soltanto ai mercati esteri e la Panda 45 Super. È questo il modello che inizia ad allontanarsi dal concetto originario di vettura spartana per avvicinarsi ad un mercato più esigente: nuovo frontale caratterizzato dalle cinque barrette verticali (logo delle vetture Fiat anni ’80 e ’90), nuovi sedili imbottiti, tergilunotto posteriore, cerchi ruote di nuovo disegno e, a richiesta, cambio a 5 marce; ambedue le fiancate inferiori della vettura sono ora in tinta con la carrozzeria.

1983. In primavera anche la Panda 30 diventa “Super”. A giugno vede la luce la Panda 4×4 cioè a trazione integrale inseribile (nata dalla collaborazione della Fiat con l’austriaca Steyr Puch) con motore della “A112 LX” (965 cc, 48 cv), 5 marce più retromarcia, maggiore altezza da terra, ecc.; ha, insomma, tutte le caratteristiche di un piccolo fuoristrada ed è prodotta nel nuovo impianto di Termini Imerese.

1984.
Salone di Torino: tutta la gamma adotta ora il nuovo frontale, poggiatesta ai sedili anteriori e lunotto termico. La Panda 30 è disponibile in tre versioni: L, CL e Super, la Panda 45 solo in versione Super e prodotta anche in versione Panda Van (impiegata principalmente da società quali SIP, ENEL e Poste Italiane).

1985. Vede la luce la College, versione speciale della Panda 30 CL, con carrozzeria bicolore. (Continua)

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