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Il ‘sasso’ lanciato da Gianni Astrei (scomparso purtroppo in un tragico incidente il 1° maggio scorso) nell’acqua stagnante del disinteresse verso le tematiche e i bisogni delle famiglie comincia a disegnare cerchi sempre più larghi, come dimostra il moltiplicarsi degli sponsor (che ha garantito quest’anno la completa gratuità dell’accesso al festival); fermo restando il sostegno di interlocutori istituzionali come il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Lazio, la Provincia di Frosinone e il Comune di Fiuggi, e la collaborazione di media partners quali “Cartoon Network”, “Boing”, “Famiglia cristiana” e “Best Movie”. L’originalità degli obiettivi (contribuire ad una crescita del cinema italiano, stimolando il dialogo con il pubblico ‘reale’ della famiglie, e divenendo un “incubatore di iniziative nei settori del cinema e della comunicazione in generale”, come ha sottolineato dal coordinatore del Comitato Scientifico, Armando Fumagalli) e la prassi di creare al suo interno occasioni d’incontro tra cittadini e istituzioni ne fanno un evento di grande interesse. Destinato certo ad assumere presto dimensione internazionale, ma già sotto la lente di osservatori lungimiranti pronti a sostenerlo anche sul piano istituzionale, come promette l’On. Silvia Costa, intervenuta alla conferenza stampa inaugurale, esprimendo l’impegno ad adoperarsi affinché il FFF venga inserito come festival istituzionale nel bilancio preventivo della Regione. Mentre il ministro Bondi, inviando il suo saluto, sottolinea come il cinema debba “uscire dall’autoreferenzialità… e andare incontro al pubblico delle famiglie… per riscoprire il ruolo pedagogico che la comunicazione e l’intrattenimento di massa hanno nei confronti delle giovani generazioni”. Non a caso, per realizzare la seconda edizione è stata importante la collaborazione del Forum delle Associazioni Familiari, mentre l’Associazione Famiglie Numerose ha tenuto in questo contesto la sua Assemblea Nazionale. 
Della precedente edizione è rimasto sostanzialmente invariato l’impianto, che ha visto alternarsi ai film in concorso anteprime (“Era glaciale 3”, “Les enfants de Timpelbach”, “Flash of genius”), retrospettive (“Famiglie nei cartoni”, “Sceneggiati italiani” e “La figura del padre nel cinema internazionale”), documentari e incontri. Specialmente interessanti, questi, come momento di confronto diretto: tra pubblico e rappresentanti sindacali in “Famiglia e fisco”; o su “L’anziano, il nonno, oggi”, con la Fondazione Alberto Sordi, impegnata dal 1992, per volere di Alberto, ad aiutare l’anziano a mantenere o recuperare una dignitosa qualità di vita, dal punto di vista delle capacità psico-fisiche, all’interno del suo ambiente familiare e sociale. Carlo Giovanardi e Carlo Casini si sono confrontati nel dibattito “Per un consultorio al servizio della famiglia e della vita”, valutando le ragioni della crisi dei consultori e la loro inefficienza di fatto rispetto al fine della prevenzione dell’interruzione di gravidanza, considerato che in altri paesi europei, la Germania ad esempio, la consulenza deve essere per legge finalizzata alla salvaguardia della vita. Per Casini dunque, il consultorio dovrebbe essere “il luogo dove lo Stato cerca anche di promuovere la vita in senso valoriale”, mentre Giovanardi ha immaginato un ruolo di mediazione per “far incontrare domanda e offerta”, tra “bambini che vengono buttati” e “famiglie che fanno la fila” per ottenere l’adozione. Non meno stimolante infine il tema “Etica e valori nei videogiochi” con l’intervento di Giuseppe Romano e Roberto Genovesi. Conclusa la rassegna dei film in concorso con la proiezione Per non dimenticarti di Maria Antonia Avati, cui è stato assegnato uno dei premi speciali di questa edizione, la manifestazione si è conclusa con la proclamazione del film vincitore da parte di Alessandro D’Alatri, presidente della giuria in questa edizione.