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Girotondo con Maria Lanciotti

Girotondo con Maria Lanciotti
Aprile 20
07:24 2024

Rilettura di  “Giracéo”  ‒ Raccolta di poesie in dialetto sublacense

A distanza di anni dalla pubblicazione, mi piace rinnovare la memoria di questa raccolta, preziosa già nel titolo: Giracéo (Capogiro), che si potrebbe tradurre anche Girotondo, perché dà esso stesso il capogiro: “… ma che beglio/carosello/ sto campane/ rannacciatu/ ca te fa/ ju giraceo  (ma che bel/ carosello/ questo vivere/ rattoppato/ che ti fa/ girare il capo.) Da notare la um finale che perde la m e la ane a sostituire la desinenza are; la troncatura in à per la perdita della desinenza verbale ant o ent, segni di trasformazione del latino parlato originariamente.

È evidente da queste poesie – a suo tempo apprezzate anche dal compianto Achille Serrao – che Maria Lanciotti diviene custode e testimone di una lingua e d’una cultura – della storia – da essa espresse “Ji fatti restéenu trénto/ a lla mommoria/ e sse passéenu a gli ari/ pe durà” (I fatti/ restavano/ nella memoria/ e si passavano agli altri/ per durare): ora è la poesia dialettale a “passare” i fatti, lottando contro il tempo de “l’usa e getta” che relega la storia e gli avvenimenti nel terreno della “curiosità” o del chiacchiericcio televisivo.

Anche i dolci della tradizione sono occasione per custodire il gusto, ma soprattutto per ribadire l’importanza del “fare insieme”,  condizione necessaria perché il dolce venga bene: “Ju dorge ci vè bè/ se gliu facimo nzunu”. Altro stile “controcorrente” all’egoismo e dell’individualismo, diffusi oggi.

Per l’Autrice, fare poesia nel dialetto sublacense è ritrovare ossi e una manciata di grano che la incoraggiano a seminarli ancora una volta perché altri li ritrovino, nel ricominciare “quella fatica/ che se finisce/ muore anche la vita”. La stessa fatica ‒  come la stessa vita – del germoglio, il quale “spunta da un muricciolo/ e s’attorciglia/ a uno sterpo/ per risollevarsi” e si chiede, come tutti noi: “Ce lla faciaraglio  o no?” (Ce la farò o no?). Ecco una poesia che non offre risposte, ma anche, e soprattutto, domande.

Maria Lanciotti, Giracéo ‒  Edizioni Cofine, 2013

da: Giracéo (Capogiro) di Maria Lanciotti – Poeti del Parco

 

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