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Intervista a Daria Montanari – “(The) Zombies”, giovane artista italiana alla ribalta

Intervista a Daria Montanari – “(The) Zombies”, giovane artista italiana alla ribalta
Dicembre 29
10:02 2020

Per gli amanti di Graphic novel, un piccolo regalo di fine anno con la lunga intervista di Emanuela Manfredi alla disegnatrice Daria Montanari (nome che avete letto fra queste pagine per le sue collaborazioni con l’autore Stefano Labbia), assieme ad un suo lavoro  inedito

Daria Montanari ha uno stile unico ma al tempo stesso che ben si adatta a numerosi generi della nona arte, cavalcando l’arte senza alcun limite. In questa intervista parliamo di lei e del suo nuovo progetto che condivide con l’autore e sceneggiatore Stefano Labbia (Killer Loop’S #1 – LFA Publisher) al momento in lavorazione ma a breve in uscita per il mercato italiano e straniero.

EM: Grazie Daria per aver accettato nonostante i numerosi lavori che sappiamo hai all’attivo. Partiamo subito con un classico da intervista: chi è Daria Montanari?

Daria? Beh, prima dei lockdown la si poteva trovare in due posti: alla scrivania o nella sala pesi in palestra. Ora solo alla scrivania, rigorosamente a casa sua, a distanza di sicurezza.
…Non basta, eh? Okay, allora: classe 1990, esordio ufficiale nel mondo del fumetto nel 2014, dopo gli studi al liceo artistico e presso la Scuola del Fumetto di Milano, con la cover per lo speciale di Adventure Time del ComicCon di SanDiego.
L’ultimo titolo di prestigio che ha all’attivo è L’Aigle des Mers tom II, per Les Humanoides Associes come colorista.

EM: spesso della nona arte i riflettori sono puntati sui prodotti americani e francesi dimenticando completamente il panorama italiano che seppur non senza fatica continua comunque a fare la sua parte. Secondo te da cosa dipende? Esterofilia o cruda realtà? gli americani meritano davvero la loro fama internazionale di fumettisti “primi della classe”?

Premetto che sono di parte: in Italia abbiamo disegnatori di tutto rispetto che non hanno nulla da invidiare ai colleghi esteri. E’ forse più un problema legato all’editoria, mi viene da pensare… conosciamo tanti fuoriclasse che si sono dovuti rifugiare altrove per fare carriera. Purtroppo siamo un paese “piccolino”, i nostri editori non possono fare i numeri della Francia o degli Stati Uniti, quindi è logico che cerchino di stare sul sicuro ed investire “con garanzia di ritorno”.
C’è da dire però che il mercato del fumetto, in Italia, non si è mai arreso e nonostante tutto si continua a produrre, stampare e disegnare; abbiamo una realtà molto prolifica di autoproduzioni e progetti in crowdfunding, quindi è chiaro che il pubblico apprezza il fumetto italiano come lo straniero. In conclusione, potrebbe essere soltanto questione di chances: all’estero ce ne sono di più ed è tutto nella mani di chi può o sa sfruttarle.

EM: Film, serie TV, libri, comics, musica. Quali sono i tuoi gusti in fatto di “intrattenimento”?

Vorrei poter dare una risposta sintetica… Ma mi piacciono cose troppo diverse fra loro e non mi riesce proprio! Citerò solo qualche mio mostro sacro, sennò stiamo qui fino a domani mattina:2001: Odissea nello Spazio (il film e i libri); Alien (tranne Covenant); tutta la saga di Rocky; Lo Straordinario Mondo di Gumball; i romanzi di Christopher Moore; Sex and the City; Gray’s Anatomy (Non si direbbe… Ma piango anche un sacco); Empowered… E per la musica mi limiterò solo a citare Florence & the Machine e i Ghost.(Bel guazzabuglio, eh?)

EM: parliamo di The Zombies l’ultima fatica che condividi con Stefano Labbia, autore italiano salito alla ribalta nel mondo delle graphic novel con il primo volume della sua graphic novel seriale Killer Loop’S. Perché ti ha catturato come artista? Cos’è che ti ha fatto dire di sì al progetto? Cosa devono aspettarsi i lettori? in parte conosciamo la storia grazie alla pagina Facebook del fumetto e ai Social in genere in cui tu e Stefano pubblicate alcuni panel e sneak peek ma se hai qualche anticipazione… Noi siamo qui!

In primis perché mi sta dando modo di crescere come disegnatrice. Ho la possibilità di lavorare su uno stile e un genere che non ho mai affrontato, ma su cui volevo mettermi alla prova. Negli ultimi anni ho deviato il mio percorso verso la colorazione e l’illustrazione, ma il fumetto realistico, la china, sono il mio grande amore.
Mi piace un sacco lavorare su qualcosa di “adulto”, con il giusto equilibrio di serietà e spensieratezza e, soprattutto, tanta azione! Conosciamo tutti la regola secondo cui, se appare una pistola in scena, prima o poi la vedremo sparare: beh, fin ora abbiamo visto più di un’arma da fuoco, quindi sappiamo cosa aspettarci per le prossime tavole!

EM: le differenze tra The Zombies e Killer Loop’S? Oltre all’ambientazione… Tra l’altro in uno dei panel che avete pubblicato abbiamo visto che c’è un easter egg davvero divertente ovvero la copertina del primo volume di Killer Loop’S stampata su una t-shirt indossata da uno dei personaggi dell’episodio…

Era giusto omaggiarne il successo con un easter egg!
Killer Loop’s è un fumetto pulp, dal gusto underground, hard boiled. Le tavole di Marco Proietto trasmettono perfettamente l’idea con la loro densità di ombre. E’ un bel fumetto action, piacevole da leggere e divertente.L’impronta è simile a quella di (The)Zombies e anche data da protagonisti forti e simpatici, tutti caratterizzati da un lutto importante nel passato… Va precisato però che sono prodotti molto diversi, anche se credo che chi ha apprezzato Killer Loop’s troverà pane per i propri denti in attesa dei sequel…

EM: spesso e volentieri i vecchi media puntano il dito sull’involuzione che in un certa qual misura c’è stata a livello umano contro Social e web in genere. Quanto è cambiato il tuo lavoro di artista digitale? Com’era prima dei social? E com’è adesso?

Sicuramente ha reso più facile trovare lavoro e rende accessibili frontiere internazionali che prima erano più lontane. Si può mettere virtualmente in vetrina il proprio lavoro e si può raggiungere chiunque… L’altro lato della medaglia è la “dipendenza” dai like, che non pesa solo sull’ego, ma è diventato il metro di giudizio del successo. A ragione o a torto toglie potere all’artista e lo mette tutto nelle mani dei followers, è una dinamica ancora nuova che a volte funziona, a volte no.Avere le giuste strategie sui social può essere indispensabile, ma rischia di diventare un lavoro a sé stante e non sempre ho il tempo o la voglia di stare dietro a questi sistemi, lo ammetto… Fortunatamente, non esiste ancora una vera e propria dittatura del like, quindi posso stare tranquilla ancora per qualche anno!

EM: ogni artista, digitale e non, ha le sue “passioni”, oggetti inanimati, personaggi o tipi di scene / generi letterari che predilige quando, pennino, matita o penna, è chiamato a disegnare. Qual’è il tuo “habitat naturale”, fumettisticamente parlando?

Sono ancora in una fase di scoperta, mi piace esplorare vari generi e le possibilità che offrono, ma posso dire che mi dà moltissime soddisfazioni affrontare le sfide della rappresentazione di storiche battaglie aeree e navali. Le grandi guerre sono un pozzo infinito di storie nel quale mi immergo sempre con grande curiosità. Non è sadico gusto per la morte il mio (giuro, sono una brava persona!), è più l’elaborazione filosofica di temi estremamente difficili, come il sacrificio, il giusto e lo sbagliato, lo moralità… Roba tosta.

EM: quando disegni qual è il tuo approccio alla tavola? Qual è il tuo ABC insomma o la tua routine, che dir si voglia?

In generale, una volta abbozzato lo storyboard con una vaga idea di cosa dovrò disegnare, la prima fase è di studio e ricerca. E’ la parte più importante perché lì poggiano le basi di tutto quello che verrà dopo.
Una volta trovato quello che mi serve (fotografie e video per capire come funzionano le armi, ad esempio… ma vale per tutto, dalle scarpe ai lampadari, pose ed espressioni dei personaggi comprese. Io stessa mi sono messa in posa per la maggior parte delle mie vignette) comincia poi la parte più divertente, quella in cui le bozze a matita (digitale, da qualche anno a questa parte) vengono via via definite, fino ad essere ripassate a china.

EM: Tornando a The Zombies: onestamente quello che mi ha catturato da quello che ho letto è quel mix che credo, modesto parere, essere vincente di disegni e narrazione che ci porta in un mondo molto simile al nostro invaso da una pandemia globale che tramuta i vivi in non-morti. Ma per la serie Al peggio non c’è mai fine ci si rende conto che l’umanità Ancora una volta è il mostro più temibile tra tutti… Mi incuriosisce molto, oltre all’ambientazione che ha un taglio diverso rispetto al classico zombie movies, la coppia di Detective, chiamata ad investigare sui crimini umani nonostante il virus. Non sembrano copie di Mulder e Scully di X-Files… Piuttosto una versione 2.0 di Haynes e Addison (Moonlight). O dei due protagonisti di The Killing. Insomma… Beckett e Monroe… Cos’hanno in comune? E soprattutto… Sono riuscita a cogliere il loro spirito?

(Ovviamente, non era voluto che una storia simile uscisse proprio a cavallo di una pandemia globale… Però è anche vero che le storie sono un modo per reinterpretare e dare un senso alla realtà, quindi: quale momento migliore per un’apocalisse zombie?) Sì, Monroe e Beckett sono gli opposti che inevitabilmente finiscono per attrarsi. La coppia apparentemente improbabile che combina il buono di entrambi e annulla (ehm, smussa) i rispettivi difetti.

EM: tre motivi per leggere The Zombies!

1- E’ un fumetto action e horror, arricchito dalla giusta dose di humor. Praticamente, una ricetta vincente.

2- Abbiamo una protagonista forte e determinata, una figura femminile che non ha nulla da invidiare alle eroine contemporanee più famose.

3- Gli zombie!!!

EM: stai lavorando su qualche altro progetto – sì, lo sappiamo per certo ma facciamo gli gnorri per incuriosire il lettore!

Eh, sì! Allora:E’ in programma nel 2021 l’uscita della raccolta di storie brevi “Parole- Il Rap a Fumetti” curato dall’associazione Giovani Nervianesi per l’editore La Memoria del Mondo, di cui sto realizzando copertina e una breve storia introduttiva.
Da gennaio ricomincerò a lavorare alle illustrazioni dell’ambizioso progetto editoriale di T Communication “Alla ricerca dei compleanni spaziali”.

Anche nel nuovo anno continuerò con i corsi (per ora virtuali) di disegno e fumetto, tramite Associazione Lo Specchio dei Sogni, esperienza che mi arricchisce ad ogni lezione.
Intanto coloro le tavole per una graphic novel sulla prima grande battaglia della guerra civile americana e realizzo le illustrazioni per i manuali di gioco di ruolo della Montagna del Tempo.Intanto vorrei elaborare anche qualche progetto autoriale… Ah! e non dimentichiamo la mia seconda graphic novel firmata da Stefano Labbia in uscita nel 2022… Ma non dico altro, lascio un po’ di suspence!

EM: sei molto attiva sui social ed è un piacere vivere la tua arte: ci ricordi dove possiamo seguirti?

Su instagram: dariamontanariartE ovviamente sulla pagina Facebook dedicata a (The) Zombies!

EM: Domanda quasi “Marzulliana”: dove ti vedi tra dieci anni?

Caspita, dieci anni sono tanti… vorrei dire che mi vedo su una spiaggia tropicale a sorseggiare margarita, mentre il mio maggiordomo mi comunica che il jet privato è pronto a partire in perfetto orario per il mio firmacopie ad Anguleme…
Ma più probabilmente sarò seduta alla scrivania davanti al pc a disegnare, come ogni giorno… e comunque, già continuare a poter fare ciò che amo, non è male!
Scherzi a parte, vorrei continuare a crescere come artista e autrice, firmando albi che rappresentino sempre di più me e la mia visione del mondo.

Considerata la particolare situazione di emergenza la quale impedisce la realizzazione di molti eventi pubblici, la Redazione, in maniera commisurata alle proprie forze ed a  propria insindacabile scelta, rende noti i titoli in uscita  di cui riceve notizia. – adattamento Redazionale –

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