Notizie in Controluce

La rivoluzione della luna
Andrea Camilleri
9788838930140
Sellerio
€ 14  e-book disponibile € 9,99

Da un fatto storico raramente riportato nelle cronologie, Camilleri trae un romanzo omaggio all’accortezza e all’intelligenza femminile. Nel 1677 donna Eleonora di Mora divenne Viceré per soli 27 giorni alla morte del marito don Angel de Guzmán che l’aveva designata sua erede. Userà queste lunghe giornate per correggere storture burocratiche e sociali che rendevano la vita ancora più dura a chi già la pativa per povertà e censo e sempre più ricca di opportunità canagliesche per chi intendeva far del male ad altri dal suo ricco scranno.

Ma la sua sarà anche una vendetta consumata a freddo nei confronti dei membri del Sacro Regio Consiglio, ladri e corrotti fino al midollo, che la mattina stessa della morte di don Angel, avvenuta durante una seduta, proseguiranno per oltre due ore con l’approvazione delle loro malefatte senza degnare d’un solo sguardo il cadavere. Istituzioni come ‘Conservatorio per le vergini pericolanti’ e ‘delle Maddalene pentite’; le nefandezze abituali di alti prelati nei confronti dei piccoli cantori del coro etc., sembreranno in parte inventate, a cominciare dai nomi, in parte tanto impossibili perché esercitate alla luce del sole. Eppure rispecchiano le problematiche di un’epoca nella quale si avviavano le giovani orfane alla prostituzione e le si rottamava in vecchiaia lasciandole senza nulla, e se esisteva un diritto contro l’abuso pedofilo era difficile dimostrare il crimine. A questo s’aggiungeva la povertà talmente diffusa da non consentire, a molti, l’acquisto di un alimento di sussistenza come il pane che donna Eleonora renderà accessibile a tutti. La mente, dalla storia antica vaga facilmente alle nefandezze degli ultimi anni della nostra Repubblica. Il raffronto con l’epoca contemporanea si esplicita nella laidezza di personaggi potenti che si muovono sempre per gli stessi fini (potere, soldi, sesso) e per l’uso disinvolto della legge, piegata al loro volere. Il merito dell’autore nel recuperare episodi storici, resta quello di offrirli in lettura ad un vasto pubblico circostanziando gli eventi, porgendoli per mezzo di figure toccanti e dialoghi credibili. La risata che si sprigiona di gusto di fronte alla rovina dei malvagi o la pietà e la tenerezza per le figure della storia con la esse minuscola, che Camilleri cesella attribuendo pazienza, grazia, sopportazione, trovano condivisione nel lettore. Papa Innocenzo XI, scrivendo al Re di Spagna romperà il breve incanto del quasi perfetto regno di Eleonora: ella, essendo donna, non può essere Legato nato del Papa, l’alta carica tradizionalmente ereditata assieme alla vice reggenza. L’addio commosso che le tributerà Palermo alla partenza della nave per la natia Spagna, chiude con «la voci di Peppi Gangitano, poeta di taverna e di strata, che accussì cantò: (…) E ora che hai finuto la fatica,/ donna Lionora, talia nel nostro cori:/ dintra ci attrovirai ‘na luna nica,/ iddra sì tu, ca regni di splindori». (Serena Grizi)