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Nardini risponde alle domande di SeL sul Parco

Ottobre 15
10:23 2009

In parte la conferma viene dallo stesso Nardini che alle 3 domande, poste da SeL, risponde, con argomentazioni inesatte, contraddittorie ed elusive, traendo conclusioni giuridicamente e politicamente sconclusionate. Infatti, come l’avvocato di manzoniana memoria, avere le carte non basta, ma occorre leggere e capire, se si è in buona fede. Così, tanto per cominciare, Nardini conferma quanto sostenuto da SeL: l’amministrazione Cesaroni e la maggioranza di centro-destra votarono, nel 2000, un Piano Regolatore Generale che riconosceva la perimetrazione del Commissario ad acta Ravaldini, anche se suscettibile di variazioni, non è mai stata modificata dalla maggioranza di centro-destra, ne al Comune di Velletri ne in Regione, chiacchiere a parte. Del resto, a nulla sono serviti gli atti citati predisposti dal Commissario sig. Marco Pani il quale era semplicemente un “Commissario straordinario” non già un “Commissario ad acta”, come erroneamente indicato dal Nardini e per questo privo dei poteri necessari per pervenire ad una diversa perimetrazione. Dove è quindi il problema? Beh, molto semplice, se la maggioranza di centro-destra in Regione Lazio, allora presieduta da Storace, avesse voluto veramente adottare un diverso Piano di Assetto avrebbe potuto nominare il sig. Marco Pani Commissario ad acta legittimando l’esercizio di un potere delegato dallo stesso legislatore regionale. Così non è stato, anzi il 21 ottobre 2004 la Direzione Regionale Affari Giuridici e Legislativi, con Storace Presidente, esprime l’ennesimo parere che confermava la validità della perimetrazione Ravaldini, avvalorando le numerose sentenze in materia (11 per esattezza) del TAR Lazio. Oggi il centro-destra con le sue risposte lacunose e incomplete continua a spargere fumo nel tentativo di nascondere una verità scomoda ed evidente: nonostante le promesse elettorali quando poteva lavorare per un diverso Piano di assetto del Parco questo non è stato fatto. Forse perché impegnati a seguire altri interessi, forse perché occupati a costruire il debito che oggi porta al dissesto, ci si è dimenticati del confronto oggi auspicato. L’idea che la Sinistra, attraverso il Parco, voglia imporre dei vincoli, è l’ennesima falsità, perché si vuole nascondere l’esperienza di altre aree protette, dove le popolazioni interessate hanno avuto più opportunità sia in termini di finanziamenti che di agevolazioni fiscali. La verità, oggi, per la destra è scomoda e nel merito della vicenda Parco siamo sicuri che il tempo ci darà ragione. Del resto lo stesso Commissario Pani, non certo un uomo della sinistra, già 5 anni or sono dichiarava al Corriere della Sera “l’assenza di confini certi ha fatto aumentare l’abusivismo, perché il Parco non ha mai operato in maniera compiuta per esempio sui nulla osta. Questo è un territorio distrutto, in una situazione di insostenibilità ambientale. Il Parco è diventato il dormitorio di Roma”.

E’ ora che questo Piano di Assetto sia approvato al più presto per aprire una stagione di certezze per le amministrazioni locali, per i cittadini e per gli operatori economici.

Sinistra e Libertà Velletri

 

 

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