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“Nel tuo giorno”, la poetica di Francesca Gentili

“Nel tuo giorno”, la poetica di Francesca Gentili
Ottobre 03
11:15 2023

Nel tuo giorno di Francesca Gentili, Eretica Edizioni, 2022, è una raccolta poetica espressa nella dimensione elegiaca dello spazio, inteso come rifugio quotidiano, nella dinamica immersiva della memoria, un elogio alla riflessione disvelativa dell’esistenza.

La poesia di Francesca Gentili è un territorio intimo e privato, una postazione emotiva che difende l’intervallo del tempo, persegue la necessità di esprimere, attraverso l’accurata funzione sensibile del testo poetico, i coinvolgenti affetti e la disincantata libertà, la realtà attraverso il linguaggio metaforico delle immagini. Afferma, nel generoso dettaglio del contesto biografico, la consistenza dell’esperienza come interpretazione agli interrogativi dell’animo umano, amplia la qualità comunicativa e sacra delle parole, nella sequenza ontologica della radice dell’umana condizione, genera la naturale e originaria possibilità di decifrare l’intenzione della profondità, trasmette la confidenza dell’inconscio, nell’equilibrio di una fiducia che concede l’accordo tra la compassione e l’estraneità, consente l’elaborazione sull’essenza della vita. Francesca Gentili presenta l’evoluzione del pensiero ispirato con la consapevolezza della malinconia, con l’appartenenza a un istinto essenziale e seducente, immerge nella sua affascinante scrittura la provocazione del silenzio, descrive l’incanto privilegiato della cronaca dell’amore, insegue il richiamo romantico del respiro nella grazia della bellezza inattesa. Evidenzia la cadenza delle stagioni interiori pronunciata nella curvatura mutabile dei giorni, celebra la meraviglia disarmante e struggente dei luoghi, depositari di felicità e di dolore, indica il cammino di speranze interrotte, la protezione segreta della perdita. Nel tuo giorno racchiude, nell’intreccio prezioso delle pagine, una voce autentica, l’esclusivo desiderio di rendere poetico il contenuto della verità, il segno metafisico delle intonazioni introspettive, la traccia terrena e materiale dell’evidenza impulsiva nell’immediata contraddizione, delinea l’osservazione del vissuto con il sostegno dell’assenza, spesso rivendicata nella risonanza infinita dell’archetipo ineluttabile del vuoto. Rappresenta il veicolo istintivo dell’identità nell’ascolto empatico di ogni pulsione originaria, identifica la corrispondenza intuitiva dei ricordi nella testimonianza terapeutica di ogni trasformazione emotiva. L’incongruenza tangibile dei comportamenti umani nutre il suggestivo suggerimento di riconoscere il disagio e l’inquietudine dell’abisso con l’influsso esperienziale del rilievo letterario. Le poesie raccolte nel libro riproducono il risultato talentuoso di un appello al miracolo carismatico di componimenti raccolti nell’arco di dieci anni, sostenuti dalle spontanee percezioni, rispondono all’imprevista e inesorabile dissolvenza, trasportano la permanenza del principio visibile lungo l’essenza evidente del linguaggio, nella volontà di spiegare l’invisibile, nell’urgenza di manifestare l’accento di ogni legame affettivo.

Francesca Gentili unisce la migliore intenzione di eclissare le esitazioni e le incertezze alla delicata padronanza degli interrogativi e delle attese, muovendo la lama della luce nel profumo indelebile di un sogno, tra i labirinti della nostalgia.

 

GUARDARTI

C’è un solo modo di leggerti,

come cavando il buio da una grotta facendosi largo,

la luce sulla fronte.

 

Un solo modo di guardarti,

dividendo l’immagine con le ombre,

come pane di affamati.

NEL TUO GIORNO

Nel tuo giorno

si placa il vento,

la matassa si dipana

non per un filo trovato

ma per il nodo sparito.

Nel tuo giorno il mondo apparente dilegua,

i pensieri mutano,

si flettono come luci di aurora boreale,

è sospesa la guerra

e questo frastuono di ombre che mi passa dentro,

si ferma e poi muore in silenzio.

Nel tuo giorno mi porti lontano,

davanti alle stelle,

dove era per tutti

ma solo noi stiamo.

NELLA PIAZZA

In me vive una sera in letargo

un profumo di quartiere

un sottile marciapiede.

 

In me vanno foglie miste d’autunno

a cercare altri approdi.

 

In me siedo a una fontana

col rombo della tua voce di prima,

si raccolgono galassie mute

per tacere la nostra storia che ripete l’acqua.

 

Nella piazza è nato un fiore che non ti conosce

                               ma che tu ameresti.

 

DICEMBRE

Se più non esisti tra le cose del giorno

ti farò venire fuori dai sogni

come si issa la vela puntando al Nord

in un mattino di sole.

 

* Centro di Lettura “Arturo Piatti” https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/

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