Notizie in Controluce

A.t.d.a.l. Over 40 (Associazione per la Tutela dei Diritti Acquisiti dai Lavoratori Over 40)
Lo scorso mese di ottobre 2007 abbiamo pubblicato questo articolo che riproponiamo perché vorremmo spiegare a tutti i lettori, amici, soci, simpatizzanti, piccole-medie-grandi aziende ed enti istituzionali locali, la realtà della nostra associazione, cosa facciamo cercando di aprire un “filo diretto” tra noi e tutti coloro che sentono l’esigenza di unirsi a noi per sostenere insieme la nostra battaglia iniziata nel 2002.

Chi di noi non ha mai provato l’esperienza lavorativa acquisendo professionalità, competenza, capacità in aziende di medie e grandi dimensioni?
Fino agli anni ‘90 ed oltre c’è stato il boom del posto fisso considerato come una sicurezza economica soprattutto per coloro che si accingevano a creare una famiglia.
A seguito del boom del posto fisso e soprattutto con l’attuazione della riforma del mercato del lavoro (La legge 30/2003 conosciuta anche come legge Biagi) la realtà occupazionale italiana ha conosciuto una sostanziale modifica; le grandi aziende dove molti di noi hanno lavorato si sono ritrovate a doversi confrontare con un mercato competitivo, il costo alto del personale cominciava a diventare un problema, la delocalizzazione ha dato il suo contributo, per cui moltissime aziende un bel giorno ci chiamano e con metodi più o meno convincenti ci convincono o forse è il caso di dire che ci costringono a trovare un altro lavoro magari anche più redditizio dello stipendio fisso, sotto la prospettiva di una cospicua somma di incentivo alle dimissioni volontarie.
Chi di noi avrebbe mai rinunciato a poter realizzare il sogno della vita con un’attività in proprio fiducioso dell’esperienza, capacità e professionalità acquisite nell’azienda piuttosto che lottare con tutte le forze per difendere il proprio posto di lavoro che tra l’altro per ristrutturazione aziendale o altre formule contrattuali più o meno valide sarebbe diventato una mansione obsoleta destinata a scomparire?
Così con una buona liquidazione, un sogno nel cassetto che quasi si sta per realizzare ecco che il datore di lavoro attua la sua strategia di metterci alla porta.
Così ci troviamo fuori dal mondo del lavoro con cui eravamo abituati a convivere e con molta fiducia e speranza affrontiamo il futuro pensando che “non siamo vecchi, abbiamo acquisito esperienza e professionalità utili per il nostro reintegro lavorativo perciò sarà facile ricominciare da capo”.
Il problema è che nessuno di noi fino al momento delle dimissioni, immagina realmente cosa possa essere il vero mercato del lavoro per coloro che hanno superato i 40 anni.
Presa la liquidazione, cominciamo a fare progetti, valutare le possibilità, cercare in giro cosa possiamo e siamo in grado di fare anche perché molti di noi hanno anche una famiglia da mantenere, figli che frequentano la scuola, impegni economici presi durante la vita lavorativa tra cui rate da pagare, e via dicendo.
Il tempo passa, i soldi della liquidazione ahimè cominciano a scarseggiare e purtroppo la possibilità dell’auto-imprenditoria tanto sognata non è una strada facilmente percorribile, neanche l’eventuale ricollocazione presso altre realtà lavorative si presenta di facile soluzione.
Cominciamo ad avere problemi anche in famiglia per l’impossibilità di poter assolvere agli impegni presi in precedenza; affiorano problemi psicologici che ci tormentano ogni giorno che passa per la mancanza di una sicurezza lavorativa e quindi economica che non esiste più.
Ci rendiamo conto che il mercato del lavoro in realtà rifiuta i “lavoratori maturi” a favore dei giovani, che costano di meno e sono assunti molto facilmente grazie agli incentivi all’assunzione, molti di loro sono e rimarranno precari perché il giovane inesperto non ha neanche potere contrattuale ed è quindi facilmente sostituibile.
Gli amici e parenti su cui pensiamo di poter contare non sembrano esserci di aiuto, le agenzie di lavoro interinale ed i Centri per l’Impiego (ex uffici di collocamento) spesso non sono all’altezza di gestire la nostra situazione legata soprattutto all’età; pensiamo all’auto-imprenditoria ma gli investimenti sono alti.
Qualcuno di noi riesce a ricollocarsi con contratti precari, i famosi contratti a progetto con durata breve di qualche mese, massimo un anno.
A questo punto, se non siamo presi da profondo sconforto come la depressione – ed in casi estremi purtroppo qualcuno è caduto vittima di alcool ed altre situazioni peggiori – proviamo a vedere se tra le nostre conoscenze ci sono altre persone che vivono questa nostra stessa condizione di vita.
Per questo nasce nel 2002 l’Atdal, l’unica Associazione italiana di promozione sociale alla quale aderiscono molte persone che vivono in prima persona l’esperienza che noi stessi abbiamo subito: la disoccupazione e la precarietà in età matura.
L’Atdal quindi nasce ad opera di un gruppo di persone che riunitesi cercano di dar voce a questo tema sociale di fondamentale importanza.
Siamo dislocati in tutte le regioni italiane con maggior presenza nel Lazio ed in Lombardia; stiamo portando avanti diverse attività per supportare concretamente coloro che per vari motivi sono stati espulsi dal normale ciclo produttivo aziendale.
Per la nostra attività sociale di particolare interesse da quest’anno abbiamo ottenuto il riconoscimento come Associazione di Promozione Sociale – APS autorizzandoci a ricevere in donazione il 5×1000 sulle dichiarazioni dei redditi, e per questo chiediamo il contributo di tutti (il nostro codice fiscale, da indicare nell’apposito modulo da allegare alla dichiarazione, è 97337300152); inoltre abbiamo la possibilità di partecipare direttamente ad alcuni progetti che godono di finanziamenti pubblici e questo ci potrà aiutare a portare a termine i nostri progetti tra cui auto-imprenditoria, creazione di cooperative, corsi di riqualificazione, sostegno psicologico, ecc.

Se sei interessato ad unirti a noi, se vuoi conoscere i nostri progetti e metterti in contatto con noi, ti invitiamo a visitare i siti www.atdal.it e www.blog-over40.it oppure a chiamare:
Marco: infolazio@atdal.it oppure cell. 338.7434485 dalle 17 alle 20 (per Roma e Lazio)
Patrizia: orchidea.patrizia@alice.it oppure cell. 333.2681945 (per i Castelli)