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Il Corteo di Cerere conquista i visitatori della 69° Sagra della Porchetta di Ariccia

Il Corteo di Cerere conquista i visitatori della 69° Sagra della Porchetta di Ariccia
Settembre 10
06:14 2019

 Il Corteo di Cerere conquista i visitatori della 69° Sagra della Porchetta di Ariccia

 La rievocazione storica del Corteo di Cerere in costume romano si è svolta sabato 7 settembre a partire dalle ore 18:00 uscendo dal portale della fastosa dimora barocca di Palazzo Chigi.

Una Piazza di Corte invasa da centinaia e centinaia di visitatori, giunti da ogni parte del Lazio e d’Italia per partecipare al weekend dedicato alla Sagra della Porchetta, è quella che ha accolto i rievocatori del Gruppo Storico Lanuvium e dell’Archeoclub Aricino Nemorense le due associazioni che hanno dato vita al suggestivo corteo sfilato lungo il Ponte Monumentale e sulla Piazza di Corte.

Hanno aperto il Corteo i vessilliferi con le insegne delle due associazioni e a seguire le due dee Cerere e Proserpina, Plutone, il gruppo delle Vestali e delle offerenti con la spiga della rinascita, simbolo di Cerere. Poi sono stati rappresentati una serie di quadri come quello dedicato alla Panificazione con le offerte di pane e focacce tra cui la Maza, la focaccia di Giunone Sospita realizzata dai panificatori di Lanuvio, che veniva offerta al serprente, nel rito delle fanciulle vergini, e di buon auspicio per la fecondità dei campi; il quadro dedicato ai Cereali e alle farine antiche con le offerte di ceci, fave, lenticchie e farro, frutto dell’arte dell’agricoltura insegnata da Cerere agli uomini. Al centro del corteo due rievocatori recavano la “Porchetta”, preparata dai produttori ariccini, su una mensa adornata con stoffa di seta rossa e foglie di lauro.

L’ultimo quadro era dedicato alle offerte di frutta, fiori e di vino donato agli uomini dal dio Bacco associato nel culto alle due dee Cerere e Proserpina.

La manifestazione ideata da Maria Cristina Vincenti, archeologa-museologa, Presidente di Archeoclub Aricino Nemorense, e coordinata dalla Vincenti e da Alberto Silvestri, nell’edizione 2019 ha visto la partecipazione del Gruppo Storico Lanuvium, presieduto da Massimo Fiorini e diretto per la parte artistica e le coreografie dalla maestra di danza Luana Calvano. I rievocatori che hanno dato vita al Corteo di Cerere  sono stati oltre sessanta mentre alcuni soci di Archeoclub hanno anche effettuato il servizio d’ordine. L’evento, inserito nelle manifestazioni della Sagra della Porchetta IGP 2019 è stato reso possibile grazie alla collaborazione con il Comitato Festeggiamenti di Ariccia, il Comune di Ariccia, il Palazzo Chigi, il Museo Civico Lanuvino, il Comune di Lanuvio e i produttori di porchetta IGP e di pane del territorio.

Il gran finale dell’evento si è svolto, di fronte ad un pubblico entusiasta, sulla Piazza di Corte dove sono stati riproposti antichi riti e danze. Ha chiuso l’evento il saluto di buon auspicio a tutta la comunità di Cerere e Proserpina  dal balcone della Locanda Martorelli.

Il percorso del corteo è stato illustrato dalle voci narranti degli archeologi Luca Attenni,  Alberto Silvestri e Maria Cristina Vincenti che hanno spiegato al pubblico il significato storico-mitologico della manifestazione.

Un cibo ‘divino’ dunque la porchetta, destinato sin dall’antichità agli dei ed oggi eccellenza culinaria del Lazio. Ma la porchetta di Ariccia, in età romana Aricia patria della madre dell’Imperatore Augusto, non solo è la più famosa (ha ottenuto nel 2011 il riconoscimento IGP) ma è anche molto antica. Nel 1927 proprio nel lato ovest della Valle di Ariccia sono venute alla luce una serie di statue in terracotta (risalenti al III sec. a.C.) che rappresentano due offerenti in trono con un maialino tra le mani, ora esposte al Museo Nazionale Romano. La scoperta archeologica rivelò così l’eistenza del culto di Cerere nella città latina. Le offerenti  con maialino pongono oggi anche l’accento sulla denominazione stessa del noto prodotto gastronomico: il termine “porchetta” (ovvero “piccolo maiale di genere femminile”) si conserva sin dall’antichità, in palese contraddizione con l’animale adulto usato per la sua lavorazione.

 

 

Per informazioni:

archeoclubaricia@alice.it: cell. 3883636502;

sito web: http://archeoclubaricia.wixsite.com/aricinonemorense

 

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