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L’AUMENTO DELL’INDENNITA’ DEI SINDACI. MA LA GIUNTA DI ALBANO LO MERITA?

L’AUMENTO DELL’INDENNITA’ DEI SINDACI. MA LA GIUNTA DI ALBANO LO MERITA?
Agosto 06
18:09 2022

Nella legge finanziaria del 2022 è stato approvato un provvedimento che aumenta le indennità dei sindaci e degli amministratori degli enti locali. L’aumento è parametrato sul numero di residenti dei Comuni e viene erogato durante il periodo 2022, 2023 e 2024.

L’argomento è stato ampiamente dibattuto: chi sostiene che sia opportuno compensare adeguatamente coloro che hanno la responsabilità di gestire una complessa macchina amministrativa e quindi sia giusto aumentare le loro indennità a livelli adeguati, e coloro che, invece, sostengono il contrario.

I pubblici amministratori ricevono un indennizzo, non uno stipendio, per l’impegno che profondono per il bene della collettività, e quindi vengono indennizzati per compensare la sottrazione di tempo e risorse alle proprie personali attività – il punto è il quantum.

Prendiamo il caso di un Comune con un numero di residenti da 30.001 a 50.000. L’indennità mensile del sindaco passa dai 3.114 del 2021 ai 4.830 euro nel 2024, con un aumento del 55,1 per cento. La legge prevede inoltre una progressione, con un adeguamento del 45 per cento nel 2022 e del 68 per cento nel 2023 – per passare al 100 per cento nel 2024.

Lo schema seguente riporta gli importi degli indennizzi mensili degli amministratori di Albano Laziale per l’anno 2022 ed una proiezione per i due anni successivi.

 

Beneficiario Causale Anno 2022

Importo (euro)

Anno 2023

Importo (euro)

Anno 2024

Importo (euro)

Massimiliano Borelli Sindaco 1.943,2           2.140,4           2.415,0
Luca Andreassi Vice Sindaco 1.068,7           1.177,3           1.328,3
Vincenzo Santoro Assessore 1.748,9           1.926,5           2.173,6
Maurizio Sementilli Assessore 1.748,9           1.926,5           2.173,6
Marco Anderlucci Assessore 1.748,9           1.926,5           2.173,6
Enrica Cammarano Assessore    874,4              963,2          1.086,8
Alessandra Zeppieri Assessore 1.748,8           1.926,5           2.173,6
Gabriella Sergi Assessore 0 (rinuncia) 0 (rinuncia) 0 (rinuncia)
Nicola Marini Presidente Consiglio 1.748,9           1.926,5           2.173,6
Totale mensile   12.630,6         13.913,4         15.698,0
Totale annuale   151.567,1       166.959,4      188.375,5

Sui dati dello schema si possono fare alcune constatazioni ed alcune considerazioni.

L’indennità del sindaco di Albano Laziale prevista dalla legge finanziaria è pari e 3.886,4 euro nel 2022, e sarà di 4.280,9 euro nel 2023 e di 4.830,0 euro nel 2024.

L’indennità del sindaco, del vice sindaco e di un assessore viene dimezzata in quanto i titolari della carica mantengono la propria attività in qualità di lavoratori dipendenti.

La modesta differenza tra l’indennità del sindaco e quella del presidente del consiglio comunale non riflette le profonde differenze in termini di responsabilità e di impegno.

Tutti gli assessori sono figure politiche candidate nell’ultima tornata elettorale o nelle precedenti – non vi sono dunque “tecnici”.

L’importo degli assessori è dell’ordine di grandezza di quello dello stipendio dei funzionari del Comune che, per legge, entrano in ruolo mediante un pubblico concorso, sono in possesso di un titolo di studio di norma universitario, hanno rilevanti responsabilità e sono legati ad un orario di lavoro settimanale (requisiti non richiesti ai membri della giunta comunale).

Gli aspetti economici fanno emergere una questione etica. Le dichiarazioni patrimoniali dei singoli amministratori comunali (disponibili sul sito del Comune) mostrano significative differenze di reddito e di patrimonio a cui fa riscontro una uniformità del livello dell’indennità di carica (il caso più rilevante è quello dell’assessore Sergi che ha rinunciato a ricevere l’indennità di funzione devolvendo la cifra a specifiche iniziative del Comune, decisione assunta anche in altri Comuni italiani).

Nel caso degli assessori si pone inoltre un problema di quantità e di qualità del lavoro svolto. In teoria, e secondo la legge, gli assessori sono collaboratori del sindaco da lui scelti tra persone di sua fiducia e dotate delle necessarie competenze. Nel caso in cui il sindaco non ritenga adeguate le loro prestazioni, ritira loro le deleghe. Ad Albano la percezione di molti cittadini è che soltanto una minoranza degli assessori svolga con capacità, competenza e riconosciuto impegno la propria funzione mentre tutti ricevono lo stesso importo. Il sindaco dispone di tutta una serie di elementi conoscitivi per giudicare l’operato dei suoi collaboratori e, date le modeste prestazioni di alcuni di loro, potrebbe procedere con la sostituzione degli assessori poco “produttivi”. Anche volendolo, purtroppo questo non è il caso di Albano: è risaputo che le nomine assessorili non rispondono a criteri di capacità e di impegno ma alle “leggi” degli equilibri politici, alla politica delle spoglie – sono le varie formazioni politiche che decidono chi farà l’assessore e che impongono al sindaco le persone da nominare e mantenere nella poltrona. Non a caso, la richiesta avanzata al candidato sindaco due anni fa di conoscere la composizione della squadra prima delle elezioni è caduta nel vuoto (un altro candidato, invece, l’ha annunciata). La responsabilità ultima dell’operato e dell’operosità degli assessori è in capo al sindaco che è ben consapevole del contributo di ciascuno di loro.

Chi scrive queste righe ritiene che l’aumento delle indennità dei sindaci e degli assessori sia condivisibile. Questo per due motivi: in primo luogo non è corretto chiedere a qualcuno di impegnarsi per la collettività senza indennizzarlo per la perdita di reddito che avrebbe conseguito svolgendo la propria attività (anche gli amministratori comunali “tengono famiglia”); in secondo luogo, soltanto quando vi è uno scambio equo i cittadini possono pretendere che gli amministratori lavorino con impegno e competenza. La regola è dunque quella secondo cui il cittadino “paga” adeguatamente l’amministratore e, al contempo, pretende che questo “lavori” bene.

Ad Albano Laziale non sono disponibili strumenti oggettivi e indicatori per la valutazione delle prestazioni degli amministratori comunali, valutazione che viene correntemente eseguita per i dirigenti comunali i quali ricevono parte della retribuzione sulla base dei risultati conseguiti. Si potrebbe procedere analogamente, se solo si volesse.

Visto che ora il sindaco e gli assessori vengono pagati sempre di più, devono impegnarsi sempre di più.

Certamente, vedere che a livelli diversi di prestazione tutti gli assessori ricevano la stessa cifra fa riflettere.

Tra le altre cose, il sindaco deve rendicontare del proprio operato ai cittadini, e da questi approvato o sanzionato nel corso della gestione, senza attendere il fatidico termine quinquennale del mandato e le successive elezioni.

Un’ultima notazione: nel triennio 2022-2024 gli amministratori costeranno alle casse del Comune mezzo milione di euro (precisamente 506.902,0 Euro). Questo è il “giusto” costo della politica determinato dal parlamento a cui deve corrispondere la “giusta” cura della cosa pubblica, ma siamo sicuri che tutti i cittadini di Albano siano d’accordo con questo progressivo aumento delle indennità, e che a un così rilevante “investimento” democratico corrisponda un’altrettanta qualità della gestione del Comune?

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