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Omicidi e violenze contro gli stranieri in Italia

Omicidi e violenze contro gli stranieri in Italia
Marzo 25
07:12 2010

0_8905_Senza_titolo-2Nota stampa del Gruppo EveryOne

Milano, 24 marzo 2010. Dal rogo di Livorno all’assassinio di Abdul Salam Guibre, dall’omicidio del romeno Ionut Cristian Birzudel a quello del marocchino Yussuf Errahali: i delitti a sfondo razziale in Italia sono tanti, molto spesso – quando non ci sono testimoni o telecamere – liquidati sui giornali come “regolamenti di conti fra immigrati”. Se poi prendiamo in esame le aggressioni, i tentati omicidi, gli stupri, i pestaggi, il numero cresce a dismisura e pone l’Italia al primo posto nell’Unione europea in quanto a violenze di matrice xenofoba e razzista. Il Gruppo EveryOne sta elaborando una ricerca su questo aspetto incredibile della società italiana e contemporaneamente collabora sullo stesso delicato argomento con importanti organismi internazionali. E’ un’indagine difficile, che ha visto troppo spesso i nostri attivisti/studiosi colpiti da intimidazioni e gravi forme di repressione istituzionale, nonostante svolgiamo le nostre ricerche su mandato o in cooperazione con i più importanti enti sovrannazionali. In Italia, generalmente, politici, autorità e media cercano di evitare che i crimini contro migranti e Rom vengano divulgati nella loro realtà di delitti xenofobi. La motivazione è quella di creare nel popolo italiano la percezione che le politiche securitarie contro gli stranieri non siano identificabili con fenomeni negativi come il razzismo e la xenofobia e che, di conseguenza, l’emergenza non sia il diffondersi dell’odio razziale, ma l’innata “asocialità” e la pervicace “delittuosità” dei non italiani. Non a caso, le politiche anti-immigrati e anti-Rom vengono proposte come politiche per la legalità, la sicurezza e contro il degrado. E’ una strategia mediatica che oltretutto evita il diffondersi all’estero di informazione riguardo al clima di razzismo che si è ormai diffuso a tutti i livelli. Ed è questo uno dei compiti che il nostro gruppo si è assunto: evitare che una cortina di silenzio e disinformazione copra la tragedia delle violenze e degli abusi razziali. Oltre ai casi conosciuti, è importante rilevare come in Italia si verifichino un alto numero di omicidi di stranieri senza che i colpevoli siano mai arrestati. Basta cercare su google sequenze di termini come: “cadavere immigrato omicidio”, “ritrovato cadavere straniero”, “trovato cadavere immigrato”, “cadavere senza documenti immigrato” ecc. per rendersi conto dell’ampiezza del fenomeno e della censura politico/mediatica che lo vuole nascondere.
Se nel 2008 il 25% delle vittime di violenze era straniero, in Italia (http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/italia/2009/12/03/AMFascAD-omicidi_maggior_famiglia.shtml), oggi la percentuale è ancora più alta e spesso i media non forniscono particolari della presunta nazionalità di vittime di omicidio. Sono numeri altissimi, che non hanno uguali in Europa, perché in Italia solo il 6,7% della popolazione è straniero.

Nella foto, il giovane Abdul Salam Guibre detto Abba, vittima dell’odio razziale

 

 

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