Poche parole per fare un po’ di chiarezza
Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 della Pfizer, detto Comirnaty (comunità, immunità, mRNA e COVID) è un vaccino destinato a prevenire la malattia da coronavirus 2019.
Il vaccino non contiene il virus e non può provocare la malattia, ma contiene una molecola RNA messaggero (mRNA) che ha in sé le istruzioni per produrre una proteina, e solo una delle tante che compongono il virus. La proteina in questione si trova solo nella superficie del virus, la famosa ‘Spike’, che serve per consentire l’accesso dei virus nelle cellule umane, dove esso si può riprodurre.
Questo vaccino, come molti altri ancora in sperimentazione, induce nell’organismo l’azione di bloccare la proteina Spike e impedire la penetrazione del virus nelle cellule e la conseguente infezione. Le molecole di acido ribonucleico messaggero del vaccino racchiudono le istruzioni per produrre le proteine Spike al fine di incitare il sistema immunitario a produrre anticorpi contro esse (e non contro il virus). L’effetto è quello di eliminare e neutralizzare le proteine Spike e togliere, così, la chiave che il virus usa per entrare nelle cellule.
Le molecole mRNA del vaccino non rimangono nell’organismo ma si degradano dopo poco tempo.
È vero che gli studi sul vaccino sono iniziati nella primavera 2020. È vero che sono durati pochi mesi. Ma provengono dalle ricerche condotte già da molti anni sui vaccini a RNA e hanno coinvolto la partecipazione di un numero di persone dieci volte superiore agli standard degli studi analoghi con un impegno di grandi risorse umane ed economiche. Non è stata saltata nessuna delle regolari fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza del vaccino e la valutazione dei risultati da parte delle agenzie regolatorie è stata effettuata a mano a mano che questi venivano prodotti e non alla fine degli studi, permettendo di ridurre i tempi (a volte anni) sulla convalida finale.
chiarissimo, ci voleva.
grazie Armando