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Sprechi acqua: milioni di metri cubi nelle fogne

Luglio 01
02:00 2007

Ogni anno 3,75 milioni di metri cubi di acqua pulita vengono versati dall’Acea Ato 2 (società che distribuisce l’acqua in tutta la Capitale) direttamente nelle fogne. È quanto sostiene l’Anaci, l’Associazione Nazionale degli Amministratori Condominiali e Immobiliari, che ha condotto una ricerca sul consumo dell’acqua potabile nei condomini romani.
“Una famiglia in media consuma 200 metri cubi di acqua ogni anno”, sottolinea Carlo Parodi, Direttore del Centro Studi Anaci. “L’acqua pulita che viene sprecata ogni anno a Roma potrebbe essere utilizzata dall’intera città di Frosinone”. Alla base di questo spreco, afferma, le cosiddette “bocche tarate”, contratti di distribuzione dell’acqua a forfait. Si tratta di piccoli cilindri installati al posto dei normali contatori d’acqua (solitamente uno per l’intero condominio) che distribuiscono un flusso costante e continuato di acqua previsto dal contratto con il condominio, a prescindere da quanta se ne consuma. Quindi se un condominio utilizza meno acqua, quella che eccede va a finire, ancora pulita, direttamente nei tubi di scarico.
Sulle 48.751 utenze di tipo condominio gestite dall’Acea Ato2, 1.293 sono a bocca tarata. “In media un condominio con bocca tarata utilizza più di 5.200 metri cubi di acqua all’anno, mentre un condominio con il contatore ne utilizza in media solo meno di 2.300. In sostanza con le bocche tarate più della metà dell’acqua (2.900 mc) va completamente sprecata” afferma Parodi. Quindi se si moltiplicano le 1.293 bocche tarate presenti nei condomini della Capitale per i 2.900 metri cubi sprecati di acqua, il risultato è che in un anno 3,75 milioni di metri cubi di acqua pulita mai utilizzata va a finire direttamente nelle fognature. Uno spreco assurdo, se si pensa che per evitarlo basterebbe sostituire le bocche tarate con normali contatori dell’acqua (la sostituzione sarebbe a carico dell’Acea Ato 2)”. “Acea – ribatte la società fornitrice del servizio – da tempo ha manifestato ad Anaci la propria disponibilità a intervenire su richiesta dei condomini interessati, ma non sono molte le richieste pervenute in tal senso. Deve essere il condominio a richiedere ad Acea Ato 2 la trasformazione della bocca tarata e a provvedere all’adeguamento, a proprie spese e con un proprio idraulico, delle condutture dell’acqua interne al palazzo. Invece, Acea Ato 2 dopo avere effettuato un sopralluogo, predispone, su richiesta del condominio, un preventivo e successivamente, dopo l’accettazione, installa il contatore per l’allaccio all’acqua diretta. Da tempo non è più possibile richiedere utenze a bocca tassata e per quelle esistenti Acea Ato 2 sta progressivamente provvedendo alla loro trasformazione con utenze a contatore. La sostituzione di questo tipo di utenza fa parte di una serie di azioni avviate dall’azienda per ridurre le dispersioni idriche. La richiesta di trasformazione, che si traduce in una minore spesa a carico dei condomini e in un minor dispendio della preziosa risorsa, dovrebbe sempre rappresentare un dovere primario per gli amministratori di condominio”.

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