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Nuovi orientamenti per la PAC post 2013

Nuovi orientamenti per la PAC post 2013
Luglio 03
08:28 2013

pac ueNuovi elementi di riforma introdotti per la politica agricola comune post 2013 a seguito dell’accordo raggiunto da Parlamento europeo, Consiglio dei ministri dell’UE e Commissione europea daranno alla PAC maggiore efficacia e trasparenza, renderanno i pagamenti diretti più equi, rafforzeranno la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare.

I pagamenti diretti saranno distribuiti in modo più equo tra gli Stati membri, le regioni e gli agricoltori: la ripartizione del bilancio della PAC garantirà che fino al 2019 nessuno Stato membro riceva meno del 75% della media comunitaria. Nell’ambito di uno stesso Stato membro o regione saranno ridotte le differenze dei livelli di sostegno tra un’azienda e un’altra: l’aiuto per ettaro non potrà essere inferiore al 60% della media degli aiuti versati fino al 2019 nella stessa zona amministrativa o agronomica. Gli Stati membri potranno attribuire aiuti più elevati per i “primi ettari” di un’azienda al fine di sostenere in modo più incisivo le strutture piccole e medie. Del sostegno al reddito potranno beneficiare solo gli agricoltori attivi e sarà inoltre fortemente incoraggiato l’insediamento dei giovani agricoltori con l’applicazione in tutti gli Stati membri di una maggiorazione dell’aiuto del 25% per i primi cinque anni. Gli Stati membri potranno inoltre assegnare aiuti maggiori alle zone svantaggiate. L’orientamento al mercato dell’agricoltura europea sarà accompagnato dal conferimento di nuovi mezzi agli agricoltori al fine di rafforzarne la posizione nella filiera alimentare; saranno inoltre predisposti nuovi strumenti di gestione delle crisi. Tra il 2014 e il 2020 saranno investiti più di 100 miliardi di euro per aiutare l’agricoltura ad affrontare la sfida della qualità del suolo e dell’acqua, della biodiversità e del cambiamento climatico: il 30% dei pagamenti diretti sarà subordinato al rispetto di tre pratiche agricole benefiche per l’ambiente: diversificazione delle colture, mantenimento dei prati permanenti e conservazione del 5%, e successivamente del 7%, delle zone di interesse ecologico a partire dal 2018, o misure ritenute equivalenti in termini di benefici per l’ambiente; almeno il 30% del bilancio dei programmi di sviluppo rurale dovrà essere attribuito a misure agroambientali, ad aiuti all’agricoltura biologica o a progetti legati a investimenti o misure di innovazione benefici per l’ambiente.
I nuovi orientamenti prevedono inoltre di rendere più efficace e trasparente la PAC: saranno raddoppiati i mezzi a sostegno della ricerca, dell’innovazione e della condivisione delle conoscenze; sarà migliorato il coordinamento dei programmi di sviluppo rurale con gli altri Fondi europei e l’approccio per assi sarà sostituito da un approccio strategico nazionale o regionale più flessibile; uno schema semplificato di aiuti per i piccoli agricoltori sarà messo a disposizione degli Stati membri che lo desiderino; saranno resi pubblici tutti gli aiuti della PAC, ad eccezione di importi molto modesti assegnati ai piccoli agricoltori.
L’applicazione degli elementi del nuovo orientamento è prevista dal 1° gennaio 2014, ad eccezione della nuova struttura di pagamenti diretti (pagamenti “verdi”, aiuti supplementari per i giovani, ecc.) che si applicheranno dal 2015 per consentire agli Stati membri di informare gli agricoltori in merito e di adattare i sistemi informatici di gestione.

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