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Omaggio al Sommo Poeta. Domani il primo Dante-dì

Omaggio al Sommo Poeta. Domani il primo Dante-dì
Aprile 08
14:56 2020

L’iniziativa. ll Comitato di Bolzano della “Dante” aveva organizzato degli eventi: annullati Resta la data, che sarà fissa ogni anno. Il dantista Aldo Onorati: «Vi spiego perché il 25 marzo»

Nell’immagine: il dantista Aldo Onorati e nella foto piccola il Sommo Poeta

BOLZANO. La Società Dante Alighieri- Comitato di Bolzano inaugura domani 25 marzo la prima edizione del Dante-dì, e cioè la dedica ormai definitiva, approvata dal Governo italiano, di una giornata in omaggio al Sommo Poeta, “Padre della lingua italiana”, come si usa dire. La proposta di istituire una giornata fissa all’anno da dedicare a Dante era venuta di recente proprio dalla Società Dante Alighieri con il suo presidente Andrea Riccardi e dal giornalista Ferruccio De Bortoli, ora vicepresidente nazionale della Dante.

Per parlare della giornata e delle discussioni sulla scelta della data stessa, prendiamo in prestito le parole di un grande dantista, Aldo Onorati, il professore, giornalista, scrittore e poeta, uno dei massimi conoscitori di Dante a livello internazionale, ci scrive: «Da un po’ si parla di dedicare un giorno dell’anno a Dante, come si fa coi santi della religione cattolica. Il genio dell’Alighieri non ha bisogno di tale ricorrenza, poiché ogni giorno è suo per chi lo ama e lo studia seriamente; tuttavia l’iniziativa è lodevole dal momento che forse è proprio l’Italia, patria del Poeta, ad avere meno dimestichezza col genio a suo tempo mandato in esilio da Firenze, sua città Natale (una nostra particolarità che si ripete da secoli quella di far espatriare i migliori cervelli: basterebbero solo pochi esempi, da Cristoforo Colombo a Guglielmo Marconi, da Enrico Caruso a Pontecorvo a Fermi etc.). Alcuni dantisti hanno proposto un “dì” per festeggiarlo. Lo hanno fatto sulla base di alcune date probabili, e, alla fine, dopo vari sforzi, hanno scelto il giorno e il mese d’inizio del viaggio profetico (l’entrata nella selva oscura n. d. r): 25 marzo.»

«La collocazione dell’inizio del viaggio profetico è stata sempre motivo di dibattito, perché – e lo hanno ammesso pure coloro i quali hanno vinto nell’imporre questa data – nessuno è sicuro né del giorno, né del mese, né dell’anno». Addirittura discussioni ci furono sull’anno: 1301 o 1300, l’una con riferimento alle citazioni astrali, l’altra storicistica che fa riferimento all’anno giubilare.
«Si erano cercate altre date: quella di nascita e quella di morte, ma entrambe sono incerte. Da quanto Dante scrive riferendosi al segno zodiacale sotto il quale vide la luce, dovrebbe essere tra il14 maggio e il13 giugno (la costellazione dei Gemelli) del 1265. Alcuni propendono per la fine di maggio, ma non sappiamo altro. In quanto alla morte, il Villani afferma essere avvenuta il luglio del 1321, ma Boccaccio, molto più preciso, data il 14».

Ma una data sicura c’è e Onorati l’aveva proposta, una data diversa da quelle tradizionali di nascita o morte, la data dell’iniziazione di Dante alla Cristianità. È la data del battesimo, il 26 marzo 1266, Sabato santo. «Ci si chiederà: come mai tanto tempo dopo la nascita? Perché era uso a Firenze, in quei secoli, di recare al fonte battesimale, in pubblica cerimonia, i bambini nati entro l’ultimo anno. Ripeto: unica data sicura! E di quale grande importanza per il cristianissimo Dante! Nel XXV canto del Paradiso, nell’anelito a tornare in Firenze onorato come poeta, si augura di prendere il “cappello” (cioè l’incoronazione d’alloro) nel suo “bel san Giovanni”, dove era stato fatto cristiano … L’entrata nella religione cattolica è fondamentale per Dante: il “Poema Sacro” nasce da n, dal momento della sua appartenenza a Cristo. Non è solo una cerimonia apparente: per l’Alighieri è il pilastro della sua Fede. Io, personalmente, avrei messo questa data: 26 marzo, momento determinante per la spiritualità d’un grande cristiano, il quale- scrivendo un Quinto Evangelio – è scelto da Dio per un viaggio escatologico provvidenziale, come un nuovo Evangelista, sulla base delle previsioni di Gioachino da Fiore il quale aveva profetizzato l’inizio dell’Età dello Spirito con la morte dell’Anticristo (identificato con Federico Il, che morì nel 1250). Dante, nato di lì a poco, si sentì investito dell’alto compito di rivelare al mondo le punizioni e i premi dell’al di là, egli terzo uomo ammesso a tale viaggio, dopo Enea e San Paolo.» In ogni caso il Dante-dì è stato finalmente fissato convenzionalmente al 25 marzo e il percorso complesso seguito dagli studiosi per arrivarci è stata ed è un’occasione in più per riscoprire e approfondire la conoscenza dell’uomo, del “profeta” cristiano e del padre della lingua e della letteratura italiana, ambasciatore di italianità in tutto il mondo, per il tramite della gloriosa Società che porta il suo nome, la Società Dante Alighieri, con le sue 500 sedi sparse in ogni angolo del pianeta, ma anche per il tramite di moltissime altre istituzioni pubbliche e private che in tutto il mondo nel 2021 celebreranno solennemente l’anniversario dei 700 anni dalla morte del Sommo poeta.

(Fonte: Quotidiano “Alto Adige”)

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