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PUO’ IL SOGNO SVELARE LA REALTA’? Un significativo spettacolo teatrale a Cecchina

PUO’ IL SOGNO SVELARE LA REALTA’?  Un significativo spettacolo teatrale a Cecchina
Aprile 10
15:56 2024

La regista Ursula Mercuri ha realizzato (adattando un testo spagnolo) un bellissimo atto unico intitolato Patapam, avvalendosi della sua sperimentata bravura e di un cast straordinario, capeggiato dall’attrice ormai cara a tanti spettatori e non solo dei Castelli Romani, Veruska Valeau. Lo spettacolo – che rivedrei con  interesse – ha avuto varie repliche all’auditorium “Peppino de Filippo” a Cecchina, una sala che pare una bomboniera rossa di velluti e calda di atmosfere.

La compagnia teatrale è denominata UVA, ed ha avuto quali interpreti preparatissimi  (vado in ordine alfabetico, vista la bravura di tutti) Giordano de Angelis, Alessia Ramazzotti, Veruska Valeau e Morena Vidili. Applauditissimi.

Di che si tratta? Secondo me – ma lo dico con il beneficio dell’inventario – la commedia (divertente, allegra, appassionata e passionale) è una metafora della vita e dei suoi desideri irrealizzati. E’, al contempo, un sasso in piccionaia contro i tabù delle relazioni di coppia, una dichiarazione del sogno che incarna la veglia. Insomma, un’ora e mezza col fiato sospeso, perché sia la storia sia l’interpretazione degli attori (tre donne e un uomo) ha preso a viva forza il numeroso pubblico. La narrazione, esente da elucubrazioni e filosofemi, parla per immagini scolpite in un fondale allegro-amaro: immagini e parole che stanno fra l’allegoria e la visionarietà, ma se è vero che il fine giustifica i mezzi in politica, il fine superiore d’un pensiero attuale giustifica il ricorso a un’architettura che analizza i sogni attraverso la realtà e questa attraverso i sogni.

Una coppia di due donne attende la visita serale di due vicini di casa, eterosessuali. Una delle protagoniste (Veruska Valeau) interpreta colei che non vorrebbe essere disturbata dopo il lavoro d’una giornata faticosa, ma la sua compagna ideale (impersonata dall’attrice Morena Vidili) ha già preparato tutto, apparecchiato la tavola, cotta la cena. Bisogna fare di necessità virtù. Solo che questi vicini (interpretati dagli attori Giordano de Angelis e Alessia Ramazzotti) scoprono “l’altarino” di un gioco erotico a più voci, che regolarmente alimentano in quei “rumorini notturni” che la coppia invitante sente di continuo. Amore aperto, quindi, che sorprende la padrona di casa (Veruska Valeau, la quale passa repentinamente da espressioni di meraviglia a momenti di comicità brillante) ma invece interessa la sua compagna. Nel dialogo sospeso fra il visionario e il quotidiano, saltano fuori tutti i difetti e i pregi e i problemi d’una coppia, sia essa etero sia omosessuale. Spariscono le distinzioni, il mondo si fa trasparente, l’amore mostra più facce d’una stessa medaglia. E allora ci si diverte alle scaramucce, alle punzecchiature, alle piccole rivelazioni inattese, alle delusioni più o meno cocenti, più o meno accennate, ai malcontenti che talvolta si reprimono per quieto vivere – come accade nella vita reale ad ogni coppia. E’ la convivenza che alimenta il tran tran dei giorni, creando inevitabilmente stanchezza e desideri inconfessati. Ecco una riflessione: le due coppie si distinguono in questo particolare esterno: le relazioni sono diverse tra di loro (due donne e un uomo con la sua compagna), ma le dinamiche all’interno sono le medesime (si tragga la conclusione che si desidera, ma la realtà appare così in questa commedia). Anhe la gelosia fa la sua comparsa. Vengono messe in luce le aspettative reciproche non realizzate, i rimproveri per insufficienza di interesse reciproco… Ripeto: i vicini hanno invece una visione opposta della vita, relazionandosi anche sessualmente in modo aperto (si parla di “scambisti”). Si beve molto. Sottolineo: il vino è la chiave di volta dell’invenzione narrativa, perché all’alba – dopo un brevissimo “silenzio di sipario”, l’attrice Valeau si desta da un sonno profondo e trova accanto a sé quella che ha fatto da partner al vicino durante il sogno (per intenderci: Alessia Ramazzotti, che diviene dolce e appassionata, attenta alla sua compagna). E il sogno è finito. Le coppie non sono le stesse. Ma la morale del testo è che nulla cambia, se non il destarsi alla realtà, dove riemergono i “fumi” del sogno, cioè lo strato profondo dell’inconscio, ma resta l’amore, e rimane, purtroppo, il “quotidiano” che non viene sublimato nell’onirico, e tuttavia desta stupore, nonché l’inevitabile amore che lega comunque la coppia (al di fuori anche del sogno). Un merito particolare va alla sapiente regia di Ursula Mercuri, la quale ha dimostrato ancora una volta la sua indiscussa professionalità.

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